Sonia Bergamasco
La perfida funzionaria di “Quo vado” e l’algida Livia del
Commissario Montalbano, l’ironia tagliente di Checco Zalone
e il fascino di Luca Zingaretti, il cinema e la televisione, due
mondi diversi per una sola donna, Sonia Bergamasco.
tratto da IperSoap Magazine n. 8 lgosto 2020 p. 84, a cura di Cloe D. Betti
Moglie del collega Fabrizio Gifuni, madre di due figlie, l’attrice, madrina al Festival del cinema di Venezia nel 2016, si è lasciata la lunga gavetta alle spalle, per entrare nell’olimpo delle artiste cui il pubblico riconosce talento e simpatia. Anche se nella sua vita, la famiglia viene prima di tutto. «Io e Fabrizio gestiamo la nostra vita quotidiana giorno per giorno, in base agli impegni di ciascuno di noi, è una sorta di Sudoku da studiare a tavolino, ma lo abbiamo fatto fin da subito», ha ammesso la Bergamasco, schiva per natura e riservata per vocazione.
Capace di mischiare i tempi comici a quelli drammatici e di passare dal teatro di Strehler al cinema cinico di Checco Zalone, l’attrice, che il pubblico ha cominciato a conoscere nella serie tv “Tutti pazzi per amore”, dopo aver studiato al conservatorio ed essersi diplomata in pianoforte, al glamour delle feste preferisce il calore vero e sincero degli incontri tra amici, anche se incontrati lungo il red carpet di Venezia. Madrina quattro anni fa alla Mostra cinematografica in laguna, l’attrice, ha ammesso: «Ho sempre amato molto Venezia, è un luogo magico, fatto di incontri tra chi ama davvero il cinema, in un’atmosfera unica, un posto in cui si sta insieme e nonostante i vorticosi tempi delle proiezioni si riesce a scambiare opinioni e sorrisi veri». Dopo il trionfo del suo personaggio in “Quo Vado” «dopo quel ruolo mi sono arrivati moltissimi copioni», la Bergamasco è “rinata” nel ruolo di Livia, la bionda fidanzata del Commissario Montalbano, da sempre tenuta sospesa, in bilico tra il matrimonio e la separazione. «D’altronde nessuno può cambiare Salvo Montalbano». Da tre anni è lei a interpretare la fidanzata del Commissario.
«Nel nostro lavoro a momenti di maggiore visibilità ne seguono altri in cui tutto sembra fermarsi – ha spiegato l’attrice – Personalmente non smetto mai di lavorare e studiare, per il piacere di farlo, perché amo moltissimo il mio mestiere». Ma non è stato facile girare l’ultima serie del Commissario, funestata prima dalla morte dello scrittore Andrea Camilleri e poi da quella dello storico regista Alberto Sironi. Ma l’unione del cast ha portato avanti le riprese, di cui si è fatto carico lo stesso Zingaretti, disposto a passare dietro la macchina da presa. «È stato un anno difficile, prima abbiamo dovuto dare l’addio a Camilleri e poi sul set, mentre giravamo, anche il regista Alberto Sironi ci ha lasciati – ha ricordato la Bergamasco – Tutti noi ricorderemo sempre Sironi per la sua enorme passione riservata al progetto Montalbano, cui ha dato vita televisiva, traducendo le storie potenti di Camilleri in un linguaggio cinematografico. Luca Zingaretti è stato costretto a passare dall’altra parte della cinepresa, ma aveva subito chiaro in mente quello che doveva fare». Eterna fidanzata del Commissario, Livia è la sola capace di gestire il
carattere complesso di Montalbano, cui Camilleri ha riservato una vita sentimentale piuttosto complicata.
«Il rapporto tra Livia e Salvo è di grande intensità, ma è fatto anche di una certa leggerezza – ha sottolineato l’attrice – Livia percepisce che comunque Salvo c’è sempre per lei». Lasciati sempre sul filo del rasoio, gli spettatori sanno che il legame che unisce Salvo e Livia è qualcosa di intoccabile, nonostante le tante cadute negli anni, i due sono sempre riusciti a rialzarsi.
Continuerà così? «Non dovete chiederlo a me – ha sorriso la Bergamasco – Non so cosa succederà. Di certo io non mi sono affatto stancata di Livia. Ma è anche vero che nessuno può cambiare Montalbano»
Solo Andrea Camilleri, padre putativo di Salvo e della sua Livia, ne conosceva le sorti, racchiuse ora in un libro, tenuto nella cassaforte delle sua editrice.