Il Ritorno a Scuola
Il 14 settembre si torna a scuola
o, almeno, ci si prova.
Ma sarà tutto diverso.
tratto da IperSoap Magazine n. 9 settembre 2020 p. 30, a cura di Anna Greco
Partiamo dall’entrata in classe.
Abbiamo presente l’incontro delle 8 meno dieci, giusto qualche minuto per raccontarsi due cose del giorno prima, commentare il film dell’ultima serie tv o accordarsi per il giorno? Nulla: gli ingressi sarano a scaglioni. Dalle 7,30 alle 9,00. Stessa cosa accadrà per l’uscita.
Le disposizioni anticontagio
In preparazione del ritorno in classe le disposizioni anticontagio prevedono che professori, studenti e tutti gli operatori della scuola saranno sottoposti a test periodici e verranno effettuati controlli a campione per monitorare la situazione.Ogni scuola, poi, dovrà dotarsi di un «medico competente», cioè di una figura individuata con la Asl da chiamare in caso di bisogno. In caso di contagio a scuola, la persona interessata sarà «isolata e dotata di mascherina» e rimandata a casa. Alla conferma del caso, si applicano le regole generali di isolamento fiduciario per la classe e chi è entrato in contatto con la persona contagiata.
Gli spazi
Le scuole italiane sono alla prese con la ricerca di spazi che non ci sono. Indispensabili per mantenere quel distanziamento richiesto tra alunni.
Anche perchè i banchi saranno singoli e distanziati di almeno un metro e le aule potranno contenere un numero limitato di studenti. Quindi, per reperire spazi aggiuntivi, sarà possibile usare anche spazi fuori dalle scuole. Alcune scuole hanno ipotizzato cinema e teatri. Ogni istituto si organizza come può. In alcune scuole della lucchesia hanno già ipotizzato l’utilizzo di container per aumentare gli spazi che, altrimenti, non ci sarebbero.
Un’altra soluzione sarà quella dei turni. In questo caso alcune classi saranno divise in gruppi per materie. Anche la mensa sarà a turno per evitare assembramenti. Anche le aule mensa dovranno essere obbligatoriamente igienizzate, ma si potrà effettuare la refezione, dice il documento «in due o più turni, al fine di non consentire oltre il dovuto l’affollamento.
Orario più leggero
Se gli spazi non consentono soluzioni diverse, l’orario delle lezioni verrà alleggerito. Le lezioni potrebero essere di 40 o di 45 minuti ciascuna.
In realtà, nelle Linee guida del Miur si parla più genericamente di «una diversa modulazione settimanale» del tempo scuola. Quindi la scelta è
affidata ai singoli istituti scolastici, che potranno decidere per orari ridotti o lezioni anche nel pomeriggio o il rientro il sabato mattina.
A proposito dei banchi.
Ne abbiamo sentito parlare a lungo, per quasi tutta l’estate. Intanto dovranno essere singoli, dimentichiamoci l’inseparabile compagno di banco con cui si condividevano confidenze e paure, il distanziamento sociale è anche questo.
La regola sarà: ognuno al suo posto e a distanza di almeno un metro tra le ‘rime buccali’ ovvero le teste (quindi anche le bocche, il naso e gli occhi dei ragazzi) il che significa che i banchi dovranno essere singoli garantendo la giusta distanza interpersonale.
Molte scuole avranno al fortuna di avere i banchi monouso innovativi di ultima generazione per un uso didattico funzionale.
Mascherine si mascherine no
Quello delle mascherine è un nodo che verrà sciolto forse solo alla vigilia dell’ingresso a scuola. Potrebbero non servire. Ma su questo si dovrà decidere in base alle distanze che potranno essere garantite e probabilmente all’andamento della situazione epidemiologica.
Sappiamo già però che per i piccoli con meno di sei anni le mascherine non saranno obbligatorie.
Didattica on line
L’opzione della didattica mista (un pò in presenza e un pò a distanza) è rimasta in piedi, ma come soluzione estrema per gli studenti delle scuole superiori, quelle più indicate per l’età degli studenti che le frequentano e anche per le dotazioni tecnologiche che dispongono. E comunque, anche in questo caso il ricorso alla didattica mista è previsto e solo quando qualsiasi altra ipotesi sia inapplicabile. E questa è una buona notizia per evitare le disuguaglianze digitali che le statistcihe hanno rilevato e che hanno colpito soprattutto i bambini e, in generale, la fascia d’età 0-17 anni.
La novità dell’educazione civica.
E’ forse l’unica certezza del ritorno a scuola a settembre. A partire da quest’anno scolastico tra le materie di insegnamento ci sarà anche l’educazione civica. Sarà trasversale alle altre materie e sarà infatti in tutti i gradi dell’istruzione. Dalla scuola dell’infanzia fino all’ultimo anno di scuola superiore almeno 33 ore di insegnamento su Costituzione e diritti, principi fondamentali e libertà, cittadinanaza digitale e sviluppo sostenibile.
In base a quanto previsto dalla legge 92 del 2019 che ha disposto l’introduzione dell’Educazione civica dal prossimo anno scolastico, l’insegnamento avrà un proprio voto.
Secondo le Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica che il Ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole sono tre i macrotemi attorno a cui ruoterà l’Educazione civica: lo studio della Costituzione, lo sviluppo sostenibile (in questo ambito anche l’educazione alla salute, la tutela dei beni comuni, principi di protezione civile) e la cittadinanza digitale (sull’uso consapevole e responsabile dei nuovi mezzi di comunicazione e gli strumenti digitali, con approfondimenti sui possibili rischi connessi all’uso dei social media e alla navigazione in rete).