Alessandro Cattelan
È il quarantenne più giovane della tv, simbolo di una
generazione Z di cui non fa parte, ma di cui è stato nominato
ufficialmente portavoce, forse per i suoi trascorsi a
“X Factor” o forse perché trovare un conduttore sotto
gli “anta” è una missione impossibile
tratto da IperSoap Magazine n. 8 Agosto 2021 p. 82, a cura di Cloe D. Betti
Alessandro Cattelan è il nome che serve quando c’è da parlare di rinnovamento, il volto che la Rai ha strappato a Sky per offrirgli due puntate al sabato sera che guarda caso si chiamano “Da grande”, titolo emblematico per il ragazzo che non vuole crescere mai. «Saranno due serate in diretta di risate canti, balli, travestimenti, super ospiti, monologhi e punti di vista su questo complicato, ma affascinante periodo che stiamo vivendo, nello stile che qualcuno ha ormai imparato a conoscere e qualcun altro spero avrà il piacere di scoprire», ha spiegato il conduttore.
Dal giovedì di “X Factor” al sabato sera di Raiuno, dalla nicchia al nazional-popolare, il salto non è piccolo, ma erano già un paio di anni che Cattelan stava pensando al cambio di passo nella sua carriera, legata a doppio filo al talent che l’ha lanciato nell’olimpo del piccolo schermo. Il congedo, a fine dicembre scorso, non è stato facile, tanto che persino lui, l’uomo macchina che in dieci anni di “X Factor” avrà sbagliato in tutto due parole, che ha eliminato e incoronato concorrenti senza mai indulgere nella commozione, si è finalmente concesso mezza lacrima. «Mi sono reso conto che non sto lasciando un programma, ma sta finendo un’epoca per me – ha ammesso durante l’ultima puntata del talent – sta finendo un pezzo della mia vita che ho passato insieme voi, si cambia pagina».
La sua nuova pagina ancora tutta da scrivere, oltre che “Da grande” potrebbe avere un altro capitolo importante come l’Eurovision Song Contest, che, dopo la vittoria dei Måneskin sarà organizzato proprio dall’Italia. E chi meglio di Cattelan, capace di gestire una diretta in lingua inglese, potrebbe esserne il padrone di casa? Le sue quotazioni sono molto elevate, probabilmente più di quelle di condurre il Festival di Sanremo, un sogno che vorrebbe realizzare, ma forse tra qualche anno.
Intanto si gode il suo momento di gloria, prima del grande debutto nella tv di Stato. «Sono gasato a mille e un po’ terrorizzato ma credo che grande entusiasmo mixato a un pizzico di preoccupazione siano gli stati d’animo migliori quando si comincia qualcosa di nuovo – ha ammesso – gasato perché è un passo enorme, perché percepisco grande attesa positiva ed entusiasmo intorno a me e perché sto lavorando con un gruppo fantastico e iper creativo». Non sarà facile per lui cambiare direzione, se a Sky i punti di share e gli ascolti non sono mai stati il primo punto di riferimento, su Raiuno, il sabato sera, saranno inevitabilmente la sua prima preoccupazione, visto che dovrà competere con Maria De Filippi e il suo inaffondabile “Tu sì qui vales”.
Ce la farà il nostro eroe? “«Un po’ di ansietta c’è, perché per esordire in un’azienda importante come Raiuno direttamente al sabato sera e con uno show personale serve tanto coraggio e perché so che se il nostro lavoro non corrisponderà a un buon risultato pratico il giorno dopo, quei fucili che già sento caricarsi inizieranno a sparare, ma ci sta, sono le regole del gioco e siamo tutti qui per questo». Dovrà farsi necessariamente la corazza, ma comunque vada il ragazzo ha già la via di uscita che porta a Netflix, dove sarà protagonista di un docushow in otto puntate, dedicato alla felicità. «L’idea di questo nuovo show è nato una sera d’estate in risposta ad una domanda, solo in apparenza semplice, di mia figlia Nina, che mi ha chiesto come si fa a essere felici – ha raccontato il conduttore – ero convinto di sapere qualcosa sulla felicità, ho una bella famiglia, sono in salute, ho un bel lavoro, dovrei sapere cosa sia la felicità. E allora perché mi ha messo in crisi quella che in fin dei conti è solo una semplice domanda?».
Proverà a trovarla questa felicità in un viaggio in Italia e all’estero, tra incontri, interviste, esperienze e riflessioni, ma nel frattempo Cattelan si è portato avanti con il lavoro, perché il suo momento d’oro è inevitabilmente qui e adesso.