Johnny Depp
Da pirata a cartone animato, in mezzo una
vita faticosa, passata recentemente più nelle
aule di tribunale che sui set, ma il mito di Johnny Deep
va oltre le umane vicende, incarnato com’è nei suoi
Jack Sparrow e Edward Mani di forbice.
tratto da IperSoap Magazine n. 12 Dicembre 2021 p. 82, a cura di Cloe D. Betti
Ospite della festa del cinema di Roma, dove ha smosso folle ormai dimenticate per via del Covid, l’attore americano si è offerto al suo pubblico senza remore, disponibile a selfie e autografi, accumulando qualche ritardo, non per vanità da divo, ma per via dei fan che per ore non lo hanno lasciato uscire dal suo hotel.
Alle spalle c’è la sua vita sui set di Hollywood, nel suo presente ci sono le vie del web dove uscirà una serie animata “Puffins”, spinoff del film di successo “Arctic – Un’avventura glaciale”, dove ha prestato la sua voce all’uccellino pirata Johnny Puffins, un progetto italiano con ambizioni internazionali.
«Il mio lavoro quotidiano da attore mi dà l’opportunità di affrontare sempre varie sfide – ha raccontato – Ricordo che da bambino la domenica pomeriggio in tv mandavano i film muti, avevo sei anni e vedevo Charlie Chaplin e Buster Keaton, maestri assoluti di quest’arte. Lì ho capito che la sfida del cinema muto non ti dà il lusso del dialogo e delle parole, è facile dire “ti amo”, ma esprimerlo con gli occhi, tirare fuori quel sentimento senza parole, è davvero un’impresa complicata».
I cartoni animati come una nuova sfida nella vita dell’attore, padre di due figli, avuti da Vanessa Paradis, ex marito prima di Lori Ann Allison, truccatrice di sei anni più grande e di Amber Heard che, dopo 15 mesi di matrimonio, ha chiesto il divorzio accusandolo di violenze fisiche, Deep ha superato una vicenda giudiziaria lunga, che gli è costata qualche ruolo a Hollywood. Ma non ha rimpianti, perché il suo sogno americano si è infranto già tempo fa sui muri dorati del tempio del cinema.
«Hollywood ti costringe a cose che non comprendi, c’è una cultura della vergogna e di rifiuto di cui si finisce per cadere preda – ha spiegato Deep – Con la paura cercano di forgiarti, di infilarti in qualcosa che non ti appartiene, ma ciascuno di noi deve continuare ad essere quel che è, conservando i propri sogni, ascoltando chi è più anziano, che ha capito e vissuto il dolore prima di noi».
L’idea di trasformarsi da pirata dei caraibi a uccellino pirata dei Puffins è stata una scelta naturale. «Mi affascinava fare qualcosa in modo stravagante – ha ammesso – Mi sono riletto i libri dello zoologo Desmond Morris, ho studiato, ho fatto ricerche per capire quali fossero le reazioni ai suoni dei bambini molto piccoli, tutti facciamo rumori e facce strane per ottenere reazioni dai bebé, ma volevo scoprire scientificamente il perché di certe reazioni. Ho pensato che sarebbe stato bello inventare un linguaggio per il personaggio e i produttori hanno avuto la pazienza di aspettarmi perché il solo modo di creare questo nuovo linguaggio mi è sembrato quello di mescolare il suono della pulcinella di mare, che è Johnny Puffins, con la mia voce».
E la pazienza dei produttori è stata già ripagata dal fatto che, grazie alla presenza di Johnny Deep, la serie è stata già venduta in 90 paesi del mondo. «Prima dei Pirati dei caraibi avevo passato tre anni a prendermi cura della mia bimba e a guardare cartoni animati con lei – ha ricordato – Credo sia importante per tutti mantenere l’infanzia e per me è fondamentale continuare a mantenere vivo il cervello, altrimenti finirei in una stanza vuota e buia». Ma il passaggio all’animazione non significa che Deep abbia intenzione di appendere la recitazione al chiodo.
Anzi. «Vorrei continuare a fare film o aiutare altre persone a fare film, non con registi famosi, magari aiutando giovani che lavorano al cinema solo con un cellulare – ha concluso – Non credo che questo sia possibile a Hollywood, un luogo di vacanza in cui mancano capacità e conoscenza. Le scelte più importanti nella mia carriera, vengono dai ruoli che ho rifiutato, quelli che mi consigliavano gli agenti interessati ai lauti compensi, in cui ero uno con la pistola o uno che andava a letto con la ragazza del film».