Mary Garret, Mariafrancesca Garritano
Una vita in equlibrio sulle punte, tra passi di danza, giornate di allenamenti
pesanti e fatica, i crampi allo stomaco per la fame, che lei non ascolta perchè
deve essere magra, perchè è così che sente di dover essere per il lavoro che fa.
E poi un’intervista in cui parla di disturbi alimentari nel mondo della danza, che
scatena un putiferio e le cambia la vita. Mary Garret, al secolo Mariafrancesca
Garritano, classe 1978, all’epoca dei fatti é ballerina solista del corpo di Ballo
della Scala di Milano, per quelle parole perde il lavoro, finisce al centro di un
caso personale e mediatico, ma accende i riflettori su un problema reale di cui
soffrono tantissime donne.
tratto da PiùMe Magazine n. 6 Giugno 2022 p. 68, a cura di Lara Venè
Oggi, che ha vinto la sua battaglia, è testimonial di molte campagne di sensibilizzazione per i disturbi dell’alimentazione: anoressia, bulimia, binge eating e non solo.
Mariafrancesca Garritano inizia fin da piccola gli studi di danza classica a Cosenza, sua città natale. A 16 anni lascia la Calabria e arriva a Milano. Qui, nel 1995, entra nella scuola di ballo del Teatro alla Scala dove si diploma nel 1997. Nello stesso anno riceve il premio Rotary come “Miglior allievo dell’anno”.
La sua è una vita di sacrifici, come quella di molte ballerine, fatta di rinunce, rigidità degli impegni quotidiani, giornate scandite da tabelle di marcia pesanti. Si allena molte ore al giorno, balla, fa ginnastica, prova e riprova e mangia quasi niente.
Arriva a casa a tarda sera, vive da sola. La sua cena è ridotta al minimo, un frutto per calmare i morsi della fame. “L’obiettivo – avrà modo di raccontare poi – è quello di un fisico sempre più magro perchè così deve essere il fisico di una ballerina. Per me quella era la normalità”. Allora mangia proprio quando non ne può fare a meno.
Ed è per questo che Mary Garret sopporta i crampi allo stomaco e alle gambe che la notte la tengono sveglia. Non dorme, ma la mattina seguente è di nuovo sulle punte e via di seguito, in un’altra giornata, uguale a tutte quelle precedenti.
E poi ci sono le tournée tra Milano, Parigi, New York. Ma non è tutto rose e fiori. Nel 2010 pubblica un libro “La verità, vi prego, sulla danza!” in cui racconta la realtà quotidiana fatta di sacrifici, disciplina e competizione personale, al di là dell’immagine romantica delle ballerine di danza classica.
Nella danza Mary Garret ha talento e l’anno dopo viene nominata ballerina solista. E’ il 2011 e nell’ottobre balla come étoile in Raymonda di Marius Petipa con musiche di Aleksandr Glazunov nella ricostruzione di Sergei Vikharev e Pavel Gershenzon, un balletto appassionante che debutta alla Scala e riceve il Premio Danza&Danza come miglior spettacolo classico del 2011. É nel pieno della carriera, a Dicembre dovrebbe debuttare come protagonista nel balletto Excelsior al teatro Bolshoi di Mosca.
Ma nel frattempo, un’intervista ferma i suoi piani perchè a un giornalista dell’ Observer (il domenicale del The Guardian) la Garritano racconta, tra le altre cose, dei disturbi alimentari tra i danzatori, citando anche esempi suoi personali e di alcuni colleghi.
Al cronista che le chiede se la statistica medica mondiale di 1 ballerina su 5 che si ammala di anoressia sia, secondo lei, veritiera, lei risponde di si, raccontando episodi di vita reale per far capire cosa succede quando si fanno queste attività ad alti livelli e si vive un disturbo alimentare senza riconoscerlo come tale.
Dichiarazioni importanti, che fanno emergere quello che già tutti in quel mondo sanno. Ma è uno tsunami: il Teatro alla Scala la licenzia per “una lesione dell’immagine del Teatro e della sua Scuola di Ballo, nonché la violazione dei doveri fondamentali che legano un dipendente al suo datore di lavoro, facendo venir meno il necessario rapporto …”
Nell’ottobre 2014, dopo circa due anni di contenzioso legale contro il licenziamento, la Corte d’Appello di Milano stabilisce il reintegro nel corpo di ballo della Scala.
Dopo il ricorso in Cassazione da parte del teatro, la Suprema Corte conferma l’illegittimità del licenziamento. Intanto nella sua vita cala il buio, ma si accendono i riflettori su un problema reale: la spinta continua ed incosciamente accettata a diventare magrissime per raggiungere i massimi livelli artistici, causa di disturbi del comportamento alimentare con conseguenze talvolta pericolose. Una condizione che, quando ci sei in mezzo, ti sembra naturale mentre ti stai, invece, ammalando.
A Mary Garret il fisico mandava un sacco di segnali per chiederle di cambiare rotta: si ammalava spesso, aveva difese immunitarie basse, amenorrea, problemi articolari frequenti.
Anche quando sta scrivendo il suo libro per raccontare le giornate faticose di una ballerina, non si rende pienamente conto di aver vissuto un disturbo, nonostante un percorso di psicoterapia fatto molti anni prima, da cui comprese l’importanza di lavorare su se stessi.
Oggi Mary Garret è di nuovo alla Scala, ma è anche un’attivista nella lotta ai disturbi alimentari, testimonial di Nutrimente, associazione impegnata da anni nella cura e nello Studio dei Disturbi Alimentari Psicogeni, ed è impegnata in messaggi e campagne di sensibilizzazione.
I disturbi del comportamento alimentare, (anoressia, bulimia e non solo) coinvolgono 3,5 mln di italiani, di cui il 70% in età adolescenziale e preadolescenziale.
Il 2 Giugno si celebra il World Eating Disorders Action Day, movimento a cui si ispira la Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi Alimentari. I DCA (DA) non hanno a che fare solo con il cibo, hanno diverse cause, spesso associate ad altri disturbi psichici.
E, come sottolinea Mary Garret, “il disturbo alimentare è anche il riflesso di quanto c’è intorno a noi”. Non è facile prenderne consapevolezza e non c’è una ricetta valida per tutti, ma forse ascoltare le storie di altri può aiutare a far scattare dentro qualcosa per uscirne.