Rocio Munoz Morales
LA MADRINA DEL FESTIVAL DI VENEZIA 2022
Era il 2006 quando una giovanissima Rocío entrava nel corpo di ballo del tour
mondiale di Julio Iglesias, il cantante più celebre della sua terra, la Spagna, di cui
era indubbiamente la star internazionale. E’ stato l’inizio di tutto.
tratto da PiùMe Magazine n. 8 Agosto 2022 p. 82 a cura di Cloe D. Betti
Da lì sono arrivate trasmissioni televisive, tra cui la versione spagnola di “Ballando con le stelle”, ruoli in diverse fiction e copertine di prestigiose riviste come modella, fino al salto più importante nel mondo del cinema italiano grazie a Paolo Genovese che la chiama per “Immaturi – Il viaggio”.
Era il 2012 e quel film avrebbe segnato la vita di Rocío Muñoz Morales al di là dei semplici motivi professionali: è infatti sul quel set che conosce Raoul Bova, l’attore che diventerà suo compagno di vita e padre delle sue due bambine, Luna e Alma. Un’unione che scatena il gossip più acceso, per via della separazione di Bova dalla moglie, uno scontro che dalle aule dei tribunali finisce sulle pagine dei giornali, con i paparazzi in perenne attesa sotto casa della nuova coppia a ciascuno dei quali ironicamente la Morales dice di aver dato un soprannome.
Un Festival di Sanremo, diverse serie e parecchi film dopo, per Rocío arriva la consacrazione nel gotha del cinema, sarà lei la madrina della prossima Mostra del cinema di Venezia, al Lido dal 31 agosto.
Un traguardo importante, uno spartiacque per un’attrice spagnola naturalizzata italiana, che ha faticato non poco a grattar via quella patina di pregiudizi con cui il nostro Paese l’ha accolta. «Quando sono arrivata in Italia non conoscevo l’italiano – ha confessato – Ero assalita dai pregiudizi, erano tutti convinti che fossi solo bella, per niente preparata, troppo giovane e soprattutto che volessi sfruttare la popolarità di Raoul. Ho passato molto tempo a lottare con questa idea che mi feriva profondamente. Sono una una donna che si impegna tantissimo nelle cose, ho studiato recitazione all’accademia, non sono un’improvvisata. Tutti i treni che mi sono passati davanti li ho saputi cogliere al momento giusto, cerco sempre di farmi trovare pronta agli avvenimenti che la vita mi regala».
Coppia nella vita, ma mai sul set, fino a quando Canale 5 non ha cercato i due attori per la serie “Giustizia per tutti” incentrata sugli errori giudiziari e sulla voglia di verità che ne consegue: interpretano un uomo, Roberto, accusato ingiustamente dell’omicidio della moglie e Vittoria, l’avvocato che lo difenderà. «Vittoria è spagnola come me, ma ha un padre italiano che era avvocato e ha ereditato il suo studio legale – ha raccontato l’attrice – È concentrata solo sul lavoro, non ha relazioni, come se non avesse cuore, il mio esatto opposto perché non so vivere senza sentimenti.
Grazie a Roberto imparerà ad aprirsi, entrambi hanno caratteri fortissimi e con la voglia di comandare sull’altro, ma poi impareranno a capirsi».
Sarà vero amore? Solo guardando la fiction si capirà, intanto recitare insieme ha costretto Raoul e Rocío a un’ulteriore prova di coppia. «A casa parliamo poco di lavoro: ci salva quello come coppia – ha affermato l’attrice – Sul set siamo due colleghi, per me non è Raoul, ognuno di noi ha i suoi ritmi, il suo metodo, anche se ovviamente c’è una complicità speciale».
Promosso dal pubblico per il suo Don Massimo che nella tredicesima stagione di “Don Matteo” ha preso il posto dell’amatissimo Terence Hill, Raoul Bova tornerà sul set della popolare serie che non conosce i segni del tempo, ma prima sarà il cavaliere della madrina della Mostra, dove il cinema sarà nuovamente il vero protagonista dopo due anni di pandemia.
Cinema in cui la Morales vorrebbe continuare a lavorare, con un sogno da realizzare. «Lavorare con Pedro Almodovar, perché ha un mondo interiore complesso e ricco di messaggi che vuole raccontare in maniera sottile – ha ammesso – Va sempre fino in fondo, non ha paura di osare, è un regista che non ha paura di schierarsi».
In attesa della chiamata del regista spagnolo, l’attrice va avanti per la sua strada «perché faccio il lavoro più bello del mondo e cerco sempre di dare il giusto peso alle cose, nella vita bisogna divertirsi».