The winner: Giorgio Riva
Ha nuotato intorno all’Isola d’Elba per cinque giorni facendosi ambasciatore della lotta alle plastiche in mare.
L’ultima impresa sportiva, avvalorata dal risvolto ambientale, Giorgio Riva l’ha compiuta dal 23 al 27 maggio: 110 chilometri di bracciate in solitaria equamente distribuiti, uno sforzo considerevole tanto per il fisico quanto per la mente ripagato dalla finalità e, perché no, anche dalla popolarità che ne è derivata.
tratto da PiùMe Magazine n. 9 Settembre 2022 p. 68 a cura di Gabriele Noli
L’exploit compiuto dal 35enne di Carate Brianza (Varese) ha catturato l’interesse di giornali locali e nazionali e perfino del Tg1, che gli ha dedicato un servizio. “Se questa iniziativa ha generato un impatto mediatico così potente significa che ne è stato compreso e apprezzato l’intento. Non mi aspettavo tutta questa visibilità, indubbiamente mi ha fatto piacere”, ammette Riva, escursionista e istruttore di nuoto, ormai un habitué di gesta sportive fuori dall’ordinario: nel 2019 ha portato a termine il periplo del Lago di Como in una settimana, nuotando per oltre 140 chilometri.
Nel 2020 ne ha affrontati 40, quelli da Lecco a Colico, senza mai fermarsi.
Lo scorso anno, invece, ha percorso in poco più di 10 ore la traversata (andata e ritorno) delle Bocche di Bonifacio, lo stretto di mare che separa la Sardegna dalla Corsica. Il giro dell’Elba di Riva si è concluso venerdì 27 maggio a Patresi, sul versante occidentale dell’isola, da dove era partito lunedì 23: cinque tappe complessive, ciascuna di 20-22 chilometri, con arrivi intermedi a Portoferraio, Rio Marina, Pareti e Marina di Campo.
I momenti di difficoltà non sono mancati, in particolare il secondo ed il terzo giorno, a causa “del mare mosso a causa dello scirocco che soffiava in direzione contraria”.
Lo “Squalo del Lario”, questo il suo soprannome, però non ha ceduto, facendo ricorso a tutte le risorse psicologiche oltreché fisiche per ultimare il periplo dell’isola, scelta (anche) per la rilevanza turistica. “È un luogo simbolo se si parla di bellezza ma al tempo stesso di fragilità ambientale: bisogna sensibilizzare quante più persone possibili al rispetto del mare e di tutto ciò che ci circonda.
Educare forse è una parola troppo forte. L’importante, comunque, è che il messaggio si diffonda. E visto il successo riscosso da questa traversata sono fiducioso”, afferma Riva. Per lui l’Elba non era certo sconosciuta: nell’estate 2021 ha infatti percorso a piedi la Grande Traversata Elbana, il principale itinerario escursionistico che attraversa l’isola, raccontata poi sul suo portale Saliinvetta.
È in quell’occasione che ha conosciuto Matteo Galeazzi, ideatore di un progetto fondato con l’obiettivo di ridurre drasticamente l’utilizzo di bottiglie di plastica grazie ad una piattaforma collegata a borracce “intelligenti” tramite QR Code che consente di localizzare i punti d’acqua disponibili. All’Elba e non solo.
Ed è proprio dal confronto tra Riva e Galeazzi, accomunati dall’impegno per l’ambiente, che si è sviluppata l’idea del giro dell’Elba a colpi di bracciate, facendo leva sulla passione dello “Squalo di Lario” per il nuoto, in particolare in acque libere. E per rendere ancora più eco-sostenibile la sua missione, ha deciso di non avvalersi del supporto di mezzi a motore, bensì dei kayak da mare dell’associazione Sea Kayak Italy.
“In questo modo abbiamo dovuto necessariamente ridurre la quantità dei rifornimenti e considerato che ogni giorno trascorrevo in acqua 6-7 ore non è stato affatto semplice”. Ecco perché la soddisfazione per avercela fatta anche stavolta è facilmente percepibile dalle parole di Riva. “L’idea di immolarsi in nome dell’ambiente è davvero stimolante: ormai per me sta diventando un appuntamento annuale”.
E continuerà ad esserlo.
Non rimane che definire nel dettaglio la prossima sfida a colpi di bracciate. Potendo contare ancora sul supporto di enti e associazioni che ogni volta accostano senza indugi il proprio nome agli exploit del nuotatore lombardo, mai fini a se stessi. “Non vado a caccia di record, le mie non sono lotte contro il tempo”, puntualizza. La fatica, spesso enorme, viene comunque ampiamente ripagata.
Quella di Riva è una vita per lo sport, mare o montagna fa poca differenza: e se per le sue gesta in acqua viene soprannominato “Squalo del Lario”, sulle nevi invece il suo appellativo è “Tmk”, abbreviazione di telemark, tecnica sciistica detta “a tallone libero”, pratica da lui intrapresa più di una decina di anni fa. Ci si è avvicinato spinto dalla curiosità di mettersi alla prova in una disciplina “che mi ha letteralmente folgorato”.
D’estate invece il 35enne lombardo è un habitué delle escursioni, a piedi o in sella alla mountain bike. Ogni attività viene poi documentata sul portale “Saliinvetta”, che sui social vanta complessivamente oltre 30mila follower.
Riva comunque non è l’unico atleta protagonista di imprese straordinarie in nome dell’ambiente: Luca Palla è un “waterman”, bagnino e istruttore, che nel giugno 2021 ha completato la traversata in mare da Bastia (Corsica) a Viareggio, la città in cui vive, pagaiato quasi per un giorno intero su una tavola da sup (stand-up-paddle) per promuovere la battaglia a tutela dell’“amico blu” (è così che chiama il mare) combattuta anche con gesti quotidiani magari meno eclatanti ma non per questo meno rilevanti: durante gli allenamenti in acqua, quando individua dei rifiuti (plastica perlopiù), non esita a fermarsi e a raccoglierli, portandoli con sé a riva.
Inoltre con i bambini e ragazzi del suo camp organizza regolarmente iniziative di pulizia della spiaggia: un modo per farli sentire partecipi del cambiamento richiesto alla società di oggi (e di domani) per salvaguardare gli ambienti marini, spiagge comprese, dall’invasione di plastica, tale da mettere a repentaglio la sopravvivenza di molte specie. Si dovrà rimarcare ancora tante volte, chissà quante.
Ma per chi, come Riva, è ormai abituato a sobbarcarsi decine, o addirittura centinaia, chilometri di nuotate, non sarà certo un problema.