Francesco Bagnaia
Era esattamente da mezzo secolo che un pilota italiano non conquistava il titolo nella classe regina del motomondiale in sella ad una moto italiana: l’ultimo a riuscirci era stato, nel 1972, Giacomo Agostini. Un tabù sfatato, finalmente, da Francesco Bagnaia, campione iridato nella MotoGP con la sua Ducati. Per “Pecco”, questo il soprannome del 25enne nato a Torino, è il secondo mondiale, dopo quello in Moto2 nel 2018.
tratto da PiùMe Magazine n. 1 Gennaio 2023 p. 68 a cura di Gabriele Noli
Un italiano non trionfava nella top class dal 2009: in quel caso, a laurearsi campione era stato Valentino Rossi, che ha dato l’addio alle corse nel 2021 al termine di una straordinaria carriera. Difficilmente Bagnaia potrà replicarla, tra i due però si è verificato un ideale passaggio di consegne. Non solo: il piemontese è un “prodotto” della VR46 Academy, fondata nel 2014 da Rossi per lanciare i giovani talenti italiani. A 17 anni ha lasciato Chivasso (la cittadina alle porte di Torino nella quale è cresciuto) e la famiglia per trasferirsi a Tavullia (in provincia di Pesaro), la terra del maestro Valentino, dove alimentare il sogno di affermarsi tra i più grandi. “E bello lavorare con lui e dargli una mano. Ha un grande pregio: ti rende molto partecipe”, ha commentato Rossi, esaltando le qualità caratteriali di Bagnaia, fondamentali anch’esse per prendersi il titolo al culmine di una rimonta maiuscola: la stagione era infatti cominciata male, con un ritiro nel Gran Premio di Losail (Qatar), seguita da un quindicesimo, due quinti e un ottavo posto.
La prima vittoria del 2022 è giunta il 1° maggio a Jerez (Spagna), cadendo poi in Francia. Si sarebbe riscattato prontamente al Mugello, vincendo davanti al pubblico italiano in delirio per i suoi sorpassi in sequenza. Due ritiri consecutivi, in Catalogna e in Germania, lo hanno ricacciato a -91 dalla vetta del Mondiale. Tanti, tantissimi, non abbastanza però per smettere di credere nell’impresa. Detto, fatto: da lì in poi Bagnaia ha infilato 4 successi di fila (Olanda, Gran Bretagna, Austria e San Marino) e un secondo posto (Aragon), riportandosi a -10 dal francese Quartararo, leader della classifica. La scivolata all’ultimo giro nel Gp del Giappone ha di nuovo complicato i piani di Pecco, capace di riscattarsi con due terzi posti e un successo in Malesia, portandosi così in testa al Mondiale.
Un capolavoro completato a Valencia, il 6 novembre, dove ha chiuso nono. “Mi sono liberato di un peso. Mi sento orgoglioso di ciò che ho fatto. Dopo così tanta fatica, è importante centrare un risultato simile, che però non deve essere un punto di arrivo. Ciò che conta è non smettere mai di imparare e crescere: ho ancora diverse cose da comprendere e migliorare, anche come uomo. Ho comunque tempo davanti a me”. Gliene è servito un po’ per rendersi conto dell’impresa realizzata grazie alla determinazione di chi nel suo passato ha sofferto ed è caduto (non solo metaforicamente) parecchie volte, trovando sempre la forza di rialzarsi e ripartire più forte di prima. Pochi giorni dopo la conquista del titolo mondiale Pecco e stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si è complimentato con lui e la Ducati. Per l’occasione, il pilota piemontese ha donato al Capo dello Stato un casco speciale (autografato), utilizzato durante il Gp del Mugello.
Un’onorificenza che contribuisce a elevare il piemontese tra i più grandi sportivi italiani, convinto di poter aggiungere altri titoli nella massima cilindrata a quello del 2022. La passione per le due ruote Bagnaia l’ha coltivata sin da bambino, quando giocava esclusivamente con modellini di moto e macchinine. Un giorno suo padre Pietro lo porto con sé ad un evento legato proprio a quel mondo che il piccolo Francesco considerava magico: ne rimase folgorato. A 7 anni sali su una minimoto. Doveva essere solo un divertimento, e invece Bagnaia avrebbe ben presto cominciato a cimentarsi nelle gare con ottimi risultati. Nessuno in famiglia pensava che potesse essere il preludio ad un futuro da campione. Lui però ha dimostrato di avere stoffa, mettendosi in luce nelle gare nazionali e poi internazionali: una scalata continua, scandita da podi e successi, passando per MiniGP, 125 PreGP e CEV, fino all’approdo in Moto3, nel 2013.
Ma la vera svolta risale al 2014, l’anno dell’approdo nella Academy VR46 e nello Sky Racing Team VR46: Rossi credeva eccome nel talento di Pecco. E non solo a parole. Sarebbe diventato il suo mentore nonché principale alleato. “Grazie a Valentino sono maturato a tutti i livelli”, ha dichiarato Bagnaia vedendo premiata la scelta di stabilirsi a 17 anni a Tavullia, dove ha base l’accademia. Il 26 giugno 2016 ecco la prima vittoria, ad Assen (Olanda): un’altra data indimenticabile per il piemontese, esploso agonisticamente nel 2018 con il raggiungimento del titolo in Moto2. Il salto nella MotoGP, la classe regina, è stato una conseguenza logica e prevedibile, come il contestuale passaggio alla Ducati, che lo ha accolto nel Team Pramac, promuovendolo poi nella squadra ufficiale nel 2021.
Una fiducia ampiamente ripagata con il secondo posto nel Mondiale, dietro a Quartararo, contro cui si sarebbe preso la rivincita nel 2022. Sono queste le tappe fondamentali del vissuto motociclistico di Pecco. “Il soprannome deriva da mia sorella Carola, che mi chiamava cosi da piccolo. Non riusciva a dire Francesco”, ha raccontato. I due sono legatissimi: da anni lei lo accompagna nel box in ogni weekend di gare e gli cura i social. Al di fuori del contesto motociclistico, Bagnaia alimenta svariate passioni, tra cui la cucina, la pesca e la lettura delle biografie dei campioni dello sport. E inoltre un grande tifoso della Juventus: i giocatori bianconeri si sono congratulati con una serie di video-messaggi per Pecco. Che proverà a ripetersi. Sara complicato, ma lui ha indubbiamente tutto ciò che serve. Di sicuro, dopo Valentino Rossi, l’Italia ha trovato un nuovo campione.