I mille volti di Carolina Crescentini
Riesce a passare dalla profondità di Gabriella Ferri all’incapacità di Corinna in “Boris”, dalla gentilezza di Paola Vinci, la direttrice del carcere minorile di “Mare Fuori” alla rigidità di Laura Piras, la magistrata de “I bastardi di Pizzofalcone”, ma dietro ai personaggi c’è sempre lei, Carolina Crescentini, attrice nata al cinema ai tempi di “Notte prima degli esami”, cresciuta in tv, oggi moglie felice di Motta, il cantante che le ha restituito la sua anima rock.
tratto da PiùMe Magazine n. 5 Maggio 2023 p. 81
«Abbiamo due vite veramente incasinate – ha ammesso – Facciamo i salti mortali per vederci: se io sono su un set e lui in tour quando finisco cerco di correre per vederlo in concerto, per ripartire poi il giorno dopo. E’ l’unico modo per esserci uno con l’altro, ma non me la voglio perdere la mia vita». La musica, oltre la recitazione, è sempre stata la sua vita, non a caso Sky Arte l’ha voluta per interpretare Gabriella Ferri, con cui condivide un amore smisurato per Trastevere, quartiere capitolino fatto di stradine e viuzze e di quella romanità verace pane ar pane, vino ar vino. «A Trastevere se devono dirmi qualcosa, me la dicono in faccia, ma la passeggiata mattutina nei vicoli non la batte nessuno – ha ammesso la Crescentini – Mi sembra ancora di sentire la risata rumorosa e contagiosa di Gabriella, tipica delle donne di Roma. Da sempre studio le sue movenze, il suo modo di abbigliarsi e di truccarsi, la parlata».
Ma prima di dare il volto alla cantante romana, Carolina è stata uno dei volti principali di “Mare Fuori”, la serie cult di questa stagione, interpretando Paola Vinci, la direttrice del carcere minorile di Napoli , sulla cui inattesa uscita di scena, per un trasferimento forzato ad Ancona, si sono riversati fiumi di post sui social. Sarà un vero addio? A leggere la diretta interessata dal suo account Instagram, dove ha salutato cast, registi e il suo personaggio, pare proprio di sì, ma le serialità ci hanno insegnato che le vie dei ritorni sono infinite. «Paola ha già smussato la sua rigidità nella seconda stagione – ha raccontato la Crescentini – Nella terza stagione è molto cambiata, si è persa negli occhi di questi ragazzi, si è creata una componente umana importante con questo personaggio, c’è una corrispondenza tra le emozioni di Paola e le mie, perché vedere questi ragazzi così cresciuti e maturi oggi mi emoziona molto». Con loro è andata sul palco del Festival di Sanremo per cantare la sigla di “Mare Fuori”, è rimasta a lungo in cima alla scalinata in attesa che Amadeus la chiamasse, prima di tornare dietro le quinte in attesa che il conduttore si accorgesse di lei. «C’è stato un problema con l’audio, Amadeus non aveva capito che io fossi sulla scala – ha raccontato l’attrice – In quel momento non sapevo di essere inquadrata però vedevo il pubblico che mi indicava, che dovevo fare? Sono usciti una serie di meme che mi hanno fatto morire dal ridere».
L’ironia è una delle caratteristiche principali di questa attrice che ha scelto di impegnarsi concretamente in prima persona, diventando testimonial dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati, dopo aver recitato nella fiction sugli sbarchi ambientata a Lampedusa. «Quando sono andata a Lampedusa ho assistito un po’ a tutto, dallo smistamento al lavoro dei medici, ho visto ragazze con le costole rotte perché erano state picchiate – ha ammesso l’attrice – Sono anni che, insieme all’Agenzia, cerchiamo di parlare di quello che sta accadendo, anche perché poi spesso l’indifferenza porta a dimenticare che ce ne sono tante di guerre in giro». Eppure, nonostante i tanti impegni e i tanti ruoli, è a Corinna Negri «la cagna maledetta” di “Boris” che l’attrice è particolarmente legata. Dopo undici anni è tornata a interpretarla per la quarta stagione della serie, disponibile su Disney +. «Corinna al tempo ha rappresentato un po’ una vendetta verso una serie di persone che ho incontrato e di dinamiche che ho subito, e un po’ un modo per prendere in giro me stessa, perché in lei ho messo anche alcune delle mie follie».