Alessia Marcuzzi
L’autoironia è sempre stata la sua cifra e con il tempo ha anche imparato
a non prendere troppo sul serio le offese dei social. «All’inizio rispondevo
a tutti, poi ho imparato a non dare retta a tutto quello che scrivevano».
tratto da PiùMe Magazine n. 9 Settembre 2022 p. 82 a cura di Cloe D. Betti
Vicina alla quota 50, Alessia Marcuzzi, rimasta ferma ai box della tv per un anno, ha scelto di reinventarsi ancora una volta, accettando l’invito di Raidue a condurre un programma dedicato al confronto generazionale. Si chiamerà “Boomerissima”, andrà in onda in prima serata e la conduttrice sarà la padrona di casa.
«L’idea del programma mi è venuta dal confronto con mio figlio Tommaso – ha raccontato – Da quei classici discorsi che si fanno a casa con i figli, tipo “ai miei tempi era diverso, la musica era più bella”. Mi piacerebbe molto che Tommaso partecipasse alla trasmissione, spero che accetti».
Ma il figlio, avuto con l’ex calciatore Simone Inzaghi, potrebbe non essere l’unico familiare coinvolto, perché nei sogni della Marcuzzi c’è quello di allargare lo show esattamente come la sua famiglia, portando in studio anche la figlia Mia e l’ex compagno Francesco Facchinetti.
Una famiglia extra large, di cui la Marcuzzi racconta spesso i dettagli dal suo profilo Instagram, diventato in questi anni anche un viatico per promuovere le sue borse e i suoi prodotti di bellezza.
«Il nuovo show sarà un varietà incentrato su musica, film, spot, oggetti, mode, fatti di cronaca – ha aggiunto la Marcuzzi – Ci saranno anche molti ospiti e proporremo una sfida tra generazioni, per far capire ai giovani di oggi che in realtà anche noi eravamo come loro. Sarà divertente vedere come si incrociano le situazioni».
Dopo quasi venticinque anni a Mediaset, dove ha condotto Le Iene, svariate edizioni del Grande Fratello così come tante Isole dei famosi, la showgirl ha preferito tagliare un cordone ombelicale che stava diventando troppo corto, perché quell’idea di tv, tutta gossip e reality, faceva fatica a conciliarsi con il suo nuovo percorso. Ma l’addio non sembra esser stato burrascoso.
«Abbiamo mantenuto ottimi rapporti – ha ammesso la Marcuzzi – Senza discussioni o litigi: per me era fondamentale. Quest’anno lontano dalla tv è stato molto utile per me, ho potuto dedicare tempo alla mia famiglia».
Sposata con il produttore televisivo Paolo Calabresi Marconi, si è vociferato di una imminente separazione, poi di un presunto flirt con Stefano Di Martino, infine di una semplice crisi durante il faticoso lockdown, una continua altalena di gossip su cui Alessia ha preferito glissare, limitandosi a postare sui social foto in famiglia come uniche risposte possibili.
«Il Covid ha cambiato la percezione delle cose un po’ a tutti», ha confessato quando è tornata in tv dopo un anno di assenza, accettando l’invito dell’amica Mara Venier a “Domenica In”, dove ha confessato di non saper resistere al richiamo del piccolo schermo.
«Quando quella lucetta rossa della telecamera si accende ti piace, se ce l’hai nel dna ti manca molto. La voglia di tornare c’è e ora sono cresciuta».
In tv dall’età di diciassette anni, dopo un esordio sull’allora Telemontecarlo, diventata poi La7 e un passaggio rapido in Rai nel 1994 accanto a Gigi Sabani ne “Il grande gioco dell’oca”, la Marcuzzi comincia la scalata verso il successo grazie a Italia 1 dove corre a più non posso all’inseguimento di possibili innamorati nella trasmissione cult “Colpo di fulmine”.
Da lì arrivano i Festivalbar accanto a un giovane Amadeus e le collaborazioni con la Gialappa’s Band, che ne fa una delle sue “vittime” televisive preferite, oltre a uno storico calendario senza veli.
«Da ragazzina ero una specie di cozza: alta, rossa e con le lentiggini. Quando mi proposero di fare foto sexy fui entusiasta, pensai che finalmente era arrivata la mia rivalsa ha confessato. Amo stupire e sorprendere, la routine mi ha sempre spaventata, a volte sento un tale bisogno di libertà da mollare tutto e partire anche solo un giorno, perché per me è un modo per staccare dal mondo, rigenerarmi e ritrovare la carica giusta».