Harrison Ford
Indiana Jones è tornato e con lui il suo storico alter ego Harrison Ford che all’età di ottant’anni veste di nuovo i panni dell’archeologo per l’ultimo colpo di frusta.
tratto da PiùMe Magazine n. 7 Luglio 2023 p. 36 a cura di Lara Venè
Da pochi giorni è nelle sale cinematografiche italiane il kolossal Indiana Jones e il quadrante del destino, già destinato a un altro grande successo.
“Pensavamo che il mito fosse seppellito, dopo il triste episodio del 2008” – ha detto Harrison Ford in occasione della presentazione in prima mondiale nel maggio scorso al Festival di Cannes . “Pensavamo che Indiana Jones fosse votato al riposo eterno. E invece no. La bella addormentata si è risvegliata. E il regista James Mangold riesce a celebrare, in modo malinconico e divertente, la fine di un’icona”. La prima volta fu il 1981 I predatori dell’arca perduta (nel 2008 il film è stato reintitolato Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta) diretto da Steven Spielberg e scritto da Lawrence Kasdan, basato su una storia di George Lucas e Philip Kaufman. Sarà l’inizio della saga cinematografica di Indiana Jones.
Nel 1984 il secondo capitolo Indiana Jones e il tempio maledetto; nel 1989 Indiana Jones e l’ultima crociata con Sean Connery nei panni del padre dell’archeologo. A distanza di quasi vent’anni (nel 2008) il sequel, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo. E oggi, dopo 42 anni dalla prima uscita, un nuovo capitolo, Indiana Jones e il quadrante del destino. Questa volta il professor Jones è invecchiato e stanco, in un letargo di tristezza. È la figlioccia che non vede da 18 anni a svegliarlo e implorare il suo aiuto per cercare il quadrante del destino, una macchina inventata nel terzo secolo avanti Cristo di cui Indiana Jones conserva una parte, rubata ai nazisti nel 1944. Adesso deve trovare la parte mancante, che però anche uno scienziato tedesco, aggregato ai programmi spaziali della Nasa e interpretato da Mads Mikkelsen, la sta cercando. Comincia l’avventura, tra inseguimenti e scontri da Manhattan al deserto del Marocco, alle immersioni nel mar Egeo fino a Siracusa.
Da Indiana Jones a Iam Solo in Guerre Stellari Nel grande schermo Harrison Hord ha anche il volto di Ian Solo che si oppone all’Impero Galattico in Guerre stellari, successivamente rinominato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza scritto e diretto da George Lucas. È il 1977 e il film, il primo della fortunata saga cinematografica fantascientifica di Guerre stellari, consacra Harrison Ford al cinema.
Fino a quel momento lui, falegname per mantenere la famiglia, è poco conosciuto al grande pubblico. Nel 1980 torna a interpretare Ian Solo nel sequel L’Impero colpisce ancora di Richard Marquand noto anche come Guerre stellari: V Episodio – L’Impero colpisce ancora ambientato tre anni dopo le vicende raccontate in Guerre stellari.
Il film, il secondo atto della trilogia originale, considerato dalla critica il migliore della saga, si aggiudica due premi Oscar. Ritenuto uno dei migliori del genere fantascienza, dà avvio ad un vero e proprio fenomeno culturale: nascono sequel, spin off e riedizioni che, a distanza di anni, moltiplicano estimatori e appassionati. Tre anni dopo, Ford torna nei panni di Solo ne Il ritorno dello Jedi, noto anche come Guerre stellari: VI Episodio – Il ritorno dello Jedi, il terzo atto della trilogia originale.
A trent’anni di distanza, nel 2015, è ancora Ian Solo nel settimo capitolo della serie cinematografica di Guerre stellari, Il risveglio della Forza, diretto da J. J. Abrams. Il film ottiene un grandissimo successo di incassi e critica. Infine, nel 2019, appare come cameo in Star Wars: L’ascesa di Skywalker noto anche come Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker ancora diretto da J. J. Abrams. È, questo, il nono e ultimo episodio della “saga degli Skywalker” (comprende la trilogia originale, la trilogia prequel e la trilogia sequel) e il terzo e ultimo film della cosiddetta “trilogia sequel”, composta da Star Wars: Il risveglio della Forza e Star Wars: Gli ultimi Jedi. Nel frattempo, tra Indiana Jones e Iam Solo, Harrison Ford è in molti film di successo: nel 1979 interpreta il colonnello Lucas in Apocalypse Now, diretto da Francis Ford Coppola; nel 1982 ancora un cult di fantascienza, Blade Runner di Ridley Scottd, tre anni dopo è il detective John Book in Witness – Il testimone diretto da Peter Weir, un’interpretazione per cui ottiene la sua unica candidatura all’Oscar come miglior attore protagonista.
Poi è Jack Ryan in Giochi di potere (1992). L’anno dopo il protagonista de Il fuggitivo diretto da Andrew Davis e in Mosquito Coast di Peter Weir, in cui interpreta il ruolo di un inventore. E ancora, diretto dai più grandi registi americani: Alan J. Pakula in Presunto innocente (1994) e L’ombra del diavolo (1997); Sydney Pollack con Sabrina (1995) e Destini incrociati (1999), Wolfang Petersen in Air Force One (1997), Robert Zemeckis ne Le verità nascoste (2000) al fianco di Michelle Pfeiffer.
Oggi, a ott’antanni lo ritroviamo Indiana Jones e il prossimo anno di nuovo sul grande schermo nella parte di Thaddeus “Thunderbolt” Ross nei film del Marvel Cinematic Universe Captain America: New World Order diretto da Julius Onah e Thunderbolts diretto da Jake Schreier. Intramontabile Harrison Ford!