17/11, Giornata internazionale degli studenti
di Ugo Cirilli
Il 17 novembre si celebra la Giornata internazionale degli studenti, una ricorrenza istituita nel 1941 a Londra. Se oggi l’universo studentesco evoca spesso spensieratezza, o al più lo “studio matto e disperatissimo” di cui parlava Leopardi, la storia della Giornata ci parla di giovani che hanno vissuto sulla propria pelle i drammi della storia. L’evento che ha ispirato questa ricorrenza avvenne nel 1939 nell’attuale Repubblica Ceca, allora invasa dai nazisti e chiamata Protettorato di Boemia e Moravia.
Il 28 ottobre di quell’anno gli studenti di medicina dell’Università Carolina, antica istituzione di Praga fondata nel 1348, organizzarono una protesta pubblica contro gli occupanti. La data scelta non era casuale: in quel giorno si festeggia infatti l’indipendenza del Paese.
Le autorità naziste repressero la manifestazione con violenza e, nei disordini, lo studente Jan Opletal venne colpito da un proiettile. Morì l’11 novembre per la ferita riportata e il 15 novembre si tennero i suoi funerali. Per l’occasione migliaia di studenti si unirono al corteo, che si trasformò presto in una nuova, enorme manifestazione di protesta antinazista. L’azione repressiva degli occupanti fu ancora più brutale: 1200 giovani vennero arrestati e deportati nei campi di concentramento e, il 17 novembre, nove tra studenti e professori furono condannati a morte senza processo.
Così, nel 1941 l’International Union of Students, a Londra, decise di ricordare quel sacrificio con una ricorrenza, dedicata ai diritti e alla libertà d’espressione dello studente. La storia avrebbe associato poi quella data a nuovi, drammatici eventi.
Nel 1973 infatti altri giovani si ribellarono all’oppressione: gli studenti del Politecnico di Atene insorsero contro la dittatura dei colonnelli e la protesta raggiunse il culmine proprio il 17 novembre. Barricati nell’edificio, i manifestanti attivarono una radio per trasmettere i loro messaggi in tutta l’area di Atene. Quando rifiutarono di arrendersi all’esercito, i militari fecero sfondare da un carro armato il cancello del Politecnico, travolgendo gli studenti che vi si erano arrampicati. Nessuno di loro morì ma molti rimasero feriti, anche gravemente. Durante le successive proteste contro l’intervento dell’esercito, culminate in scontri, vennero uccisi 24 civili. I fatti suscitarono una forte ondata d’indignazione a livello nazionale e internazionale. Nel 1974, con la dittatura messa in crisi da questi e da altri avvenimenti, sarebbe tornata la democrazia.
La storia della Giornata incrociò di nuovo quella della Repubblica Ceca nel 1982. Allora il Paese era unito alla Slovacchia nella Cecoslovacchia. Il 17 novembre alcuni gruppi di studenti decisero di organizzare una manifestazione, in occasione dei 50 anni dall’istituzione della loro ricorrenza. L’evento, al quale parteciparono circa 50.000 persone, si trasformò in una protesta contro le dure politiche del Partito comunista al potere. Le forze dell’ordine intervennero in tenuta antisommossa, caricando i manifestanti. Molti dei presenti vennero picchiati e si sparse la voce, in seguito smentita, della morte di uno studente. Quella notizia diede il via a ulteriori proteste; ebbe inizio la cosiddetta rivoluzione di velluto o rivoluzione gentile, guidata tra gli altri dal futuro presidente Vàclav Havel. Studenti e attori teatrali indissero uno sciopero e, dal 19 novembre, altre dimostrazioni di massa ebbero luogo. A Praga quasi mezzo milione di persone manifestò pacificamente; di fronte a un tale dissenso i leader governativi diedero le dimissioni.
La Giornata ci ricorda quindi il ruolo degli studenti nella storia e nell’affermazione della libertà d’espressione, un ruolo pagato a caro prezzo. Anche nel nostro Paese, negli anni non sono mancati gli eventi commemorativi. Nel 2016 ad esempio gli studenti hanno manifestato in diverse città italiane come Milano, Roma e Palermo, per ricordare l’importanza del diritto allo studio e degli investimenti nel settore scolastico. Nel 2019 a Latina si è svolto un corteo con la partecipazione di circa 500 giovani. Quest’anno, data la situazione attuale, la celebrazione sarà soprattutto simbolica e interiore. Un’occasione per rivolgere il pensiero ai diritti e alle aspirazioni degli studenti. Talvolta proprio loro, che vivono con lo sguardo rivolto al futuro, sono tra i primi a scendere in piazza chiedendo una società migliore.