Marco Mengoni
Il due volte vincitore del Festival di Sanremo pronto per un grande tour dal vivo.
Gli stadi sono stati il suo trionfo e la sua palestra «mi sono fortificato lì la scorsa estate per poter poi tornare sul difficile palco di Sanremo» ed è lì che Marco Mengoni tornerà in un tour che lo vedrà ancora una volta acclamato dal suo popolo di fronte cui si è inginocchiato la sera della sua proclamazione al Festival.
tratto da PiùMe Magazine n. 2 Febbraio 2023 p. 81
La partenza il 17 giugno dallo stadio di Bibione, tante le tappe che lo porteranno da Padova a Salerno fino a San Siro a Milano l’8 luglio, dove già lo scorso 19 giugno si era esibito per la prima volta, facendo il sold out. Intanto si porta avanti per scrivere il suo nuovo disco, il brano “Due vite”, con cui ha vinto Sanremo e il primo tassello dell’ultimo capitolo della trilogia “Materia” iniziato con Materia (Terra) e continuato con Materia (Pelle), la cui uscita e prevista entro la fine del 2023.
≪Appena finito Sanremo ho cominciato a scrivere il disco nuovo≫, ha raccontato il cantante che a maggio sarà a Liverpool a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest. Sara la sua seconda volta, dopo la vittoria nel 2013 quando partecipo classificandosi al settimo posto. ≪Cercherò di dare il meglio – aggiunge – Sono molto contento di andare a Liverpool, e una citta che non conosco, non ci sono mai stato , ma e da li che vengono i Beatles, cantare la loro “Let it be” con “The Kingdom Choir” nella serata dei duetti sul palco dell’Ariston mi ha portato molto fortuna, anche se io non sono affatto scaramantico≫.
Dopo 13 anni di carriera, 7 album in studio, 68 dischi di platino, oltre 1.8 miliardi di stream audio/video e 9 tour live, Mengoni si rimette in gioco ancora una volta, senza stancarsi mai e sempre con il sorriso sulle labbra, nonostante quelle lacrime di emozione pura che si e concesso dopo la vittoria a Sanremo, arrivata a dieci anni esatti da “L’essenziale”.
≪Mi sono rimesso in gioco perchè bisogna sempre osare nella vita e anche sbagliare, a Sanremo e andata bene, oltre le aspettative – confessa – Sono tornato a dieci anni dalla vittoria, con “L’essenziale”, ma con una maturità diversa, in dieci anni sono successe tante cose, ho vissuto momenti difficili come li vivono tutti, grandissimi dolori che tengo per me, ma mi hanno forgiato e fatto crescere. E sono arrivato all’appuntamento con il festival con qualche strumento in piu da poter utilizzare per sentirmi a mio agio sul palco.
Perchè in fondo quello che io volevo era portare me e la mia musica sul palco anche se con qualche capello bianco in piu≫. Partito da Ronciglione, un piccolo paese della Tuscia, e li che Marco torna per trovare quella pace interiore con cui a volte litiga. Ma con il suo animo irrequieto ha fatto i conti fin da ragazzino, quando arrivo a pesare 106 chili e i capelli lunghi che gli coprivano il viso, acconciati ad arte per nascondersi. ≪Ho fatto fatica a capire il confine tra bellezza oggettiva e soggettiva – ha dichiarato – Quel che si vede, quel che si percepisce e quindi quel che irrimediabilmente si giudica bello, oppure no≫.
Eppure la sua bellezza e prorompente, gli abiti in pelle, firmati Versace, con cui ha affrontato Sanremo, hanno mostrato un fisico statuario. Ma la colpa e nel dna di una famiglia che soffre di disformismo, una sindrome per la quale pur essendo belli ci si vede inesorabilmente brutti. ≪Mamma e zia sono donne bellissime, ma si sono sempre viste piene di difetti. Si buttavano giù, quante volte le ho sentite dire “Quanto so’ brutta” – ha detto – E’ stato difficile accettare che gli altri mi vedessero bello, ma alla fine fa piacere sentirselo dire, anche se penso che la bellezza sia quel condimento in più in un piatto che deve essere già buono≫. Riservato Mengoni, non ama esporre sui social la sua vita privata, ≪se è privata non mi va di mettere in mezzo persone che non c’entrano con la mia fama. Io faccio questo mestiere e io devo essere fucilato in piazza, ma non voglio che i miei cari siano massacrati≫. Icona di stile e di sensibilità. Avercene di Mengoni.