Le api, creature importantissime per l’ambiente
di Ugo Cirilli
Quando parliamo delle api, una delle prima associazioni mentali è ovviamente il miele, dolcissimo prodotto del loro lavoro. Ma per molti questi piccoli insetti evocano anche un’idea di laboriosità e ingegno.
Il loro stile di vita è infatti attivo e complesso: vivono in colonie, gli alveari, organizzate gerarchicamente con una regina che è l’unica femmina fertile, le operaie e i maschi, detti fuchi.
Costruiscono l’alveare grazie alla cera che sono in grado di produrre, trattare con alcuni enzimi e assemblare in scaglie. Come è noto, si alimentano raccogliendo il polline e il nettare dei fiori, utilizzando quest’ultimo e la melata per la produzione del miele.
Proprio l’impegnativo vagare delle api alla ricerca di fiori, da cui estrarre il nutrimento, le rende importantissime per la salute del nostro pianeta.
Le api, “giardiniere” della Terra
L’idea che le api giochino un ruolo chiave nell’ ecosistema sorprenderà, forse, chi le ha sempre associate solo alla golosità del miele.
Ma in che modo gli ingegnosi insetti lavorano per la tutela dell’ambiente?
La spiegazione è semplice e interessante. Per molte piante il principale meccanismo di riproduzione è l’impollinazione, che prevede il trasporto del polline dalla parte maschile a quella femminile dell’apparato riproduttivo: ciò può avvenire in una stessa pianta (autoimpollinazione), o tra piante diverse della stessa specie (impollinazione incrociata).
Nel loro vagare di fiore in fiore, le api (come altri insetti) contribuiscono al trasporto del polline, che trattengono sulla peluria e sulle zampe. Si ritiene che in questo modo siano responsabili del 70 % circa delle impollinazioni di tutte le specie vegetali presenti sul pianeta, dando così un contributo incredibile alla biodiversità.
Poiché molte varietà di piante sono importanti per l’alimentazione umana, possiamo stimare che le api permettano fino al 35 % della produzione di cibo mondiale. Basta pensare che, su 100 tipi di coltura dai quali dipende il 90 % della produzione, ben 71 sono legate all’azione impollinatrice delle api.
La Giornata Mondiale delle Api
Il 20 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle Api, concepita dall’ONU proprio per sensibilizzare sull’importanza di questi insetti.
Una sensibilizzazione necessaria, perché la loro sopravvivenza viene purtroppo messa a repentaglio da vari fattori di rischio.
I cambiamenti climatici, l’inquinamento e l’uso massiccio di pesticidi possono infatti portare le api alla morte o distruggerne l’habitat.
Fortunatamente sono sempre più numerosi gli apicoltori che riprendono e mantengono viva l’antica tradizione della produzione di miele: solo in Italia sono più di 45.000, grazie a un mercato in cui la richiesta cresce. Il loro lavoro è una garanzia per la sopravvivenza dei piccoli e importantissimi insetti, che possono trovare nelle colonie “domestiche” condizioni propizie. Purtroppo, mentre salgono i consumi di miele la produzione registra una flessione negativa: i già citati fattori di rischio mettono in difficoltà le api.
Ecco perché una ricorrenza come quella del 20 maggio, istituita nel 2017, è particolarmente importante. Come mai è stata scelta proprio questa data?
Si tratta del giorno in cui nacque il pioniere sloveno dell’apicoltura moderna Anton Janša (1734-1773). “Tra tutte le creature del Signore” scrisse in uno dei suoi libri “non ne troviamo un’altra che sia allo stesso tempo utile, docile e poco esigente, com’è l’ape.”
Oggi sappiamo che a queste caratteristiche se ne aggiunge un’altra, decisamente preziosa: un ruolo chiave nella biodiversità della Terra.