Mojito e altre bevande estive
di Virginia Torriani
Estate significa anche aperitivi lunghi, feste all’aperto e serate in compagnia di amici sorseggiando un buon drink. I cocktail di maggiore tendenza dell’estate 2019 sono ricette accomunate dalla freschezza e semplicità, come Mojito e Spritz, ma si assiste a un ritorno di grandi classici come Moscow Mule e Gin Tonic.
Ecco i 5 cocktail da provare questa estate.
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Mojito
Questo long drink alcolico vanta origini cubane: la ricetta si deve al barman cubano Angelo Martínez, gestore de “La Bodeguita del Medio”, storico locale di L’Avana, frequentato anche dallo scrittore Ernest Hemingway, grande estimatore del Mojito, a tal punto che soleva consumarlo solo lì, poichè secondo lui, era preparato ad arte.
Fresco e molto profumato questo cocktail si prepara con rum bianco e foglie di menta pestate assieme a zucchero di canna, succo di lime, angostura, ghiaccio e soda.
Sembra che il nome Mojito derivi dal termine voodoo “Mojo”, ovvero incantesimo, la traduzione del cocktail sarebbe quindi piccolo incantesimo.
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Moscow Mule
Contrariamente a quanto suggerito dal nome, il “mulo di Mosca” non ha niente a che fare con la grande Russia, eccezion fatta per il distillato base, la vodka: questo cocktail è nato nel 1941 al Chatham, un bar di New York, grazie alle sfortune di due imprenditori: John Martin, che non riusciva a distribuire negli Stati Uniti la vodka Sminoff, e Jack Morgan, che stava cercando di lanciare senza successo la sua marca di Ginger Beer, un soft drink a base di zenzero. I due decisero di combinare assieme gli ingredienti, aggiunsero un po’ di lime e così nacque questo long drink dal retrogusto un po’ aspro.
Il nome si deve alle tazze in cui il cocktail veniva originariamente servito: assieme ai due inventori della ricetta si unì un terzo imprenditore, anzi imprenditrice, che doveva smaltire un intero magazzino pieno di oggetti di rame, tra cui un intero stock di mug da 5 once con inciso sopra un asinello.
La bevanda ebbe un enorme successo e con soli tre ingredienti – vodka, lime e ginger beer – conquistò l’intera America. Tornato di recente in gran voga, alla versione originale oggi si è soliti aggiungere una fettina di cetriolo, un autentico tocco russo alla ricetta: secondo la tradizione alcolica dell’est Europa si è soliti buttare giù bicchierini di vodka liscia sgranocchiando di tanto in tanto dei cetriolini in salamoia.
Come ogni grande classico che si rispetti, non mancano le variazioni sul tema: chi aggiunge menta, chi qualche fettina di zenzero, chi il gin: sostituire la vodka con il ben più deciso gusto del gin a quanto pare funziona, tanto che questa ricetta “spin off” è registrata con il nome di London Mule.
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Spritz
Una ricetta semplicissima, tanto che questo cocktail si può preparare facilmente anche a casa propria: vi basterà miscelare in un bicchiere con qualche cubetto di ghiaccio 3 parti di Prosecco, 2 di Aperol o altro liquore bitter e un po’ di soda.
Le origini dello Spitz risalgono all’800, quando le truppe dell’impero austriaco erano di stanza in Triveneto. I soldati, non essendo abituati al tenore alcolico dei vini veneti presero l’abitudine di allungarli con acqua. Non a caso, il nome Spritz rimanda al verbo tedesco spritzen, spruzzare, che indica appunto l’azione di allungare il vino con acqua gasata usando la vecchia pistola da selz.
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Gin Tonic
È considerato il cocktail dissetante per eccellenza: facile e veloce da preparare miscelando la quantità desiderata di gin con acqua tonica e una fetta di limone.
La ricetta risale al 1700. Il cocktail è nato in India grazie alla divisione Compagnia Inglese delle Indie Orientali dell’esercito, che lo introdusse come medicina per combattere la malaria: per rendere meno amaro il chinino si stemperava con gin, acqua e ghiaccio. Col tempo la ricetta si è perfezionata grazie all’invenzione dell’acqua tonica.
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Cocktail Martini
Conosciuto anche come Dry Martini è considerato il Cocktail per eccellenza tanto che rappresenta il banco di prova di ogni barman, perché è lì che si vede la bravura, la sensibilità e il tocco del professionista. È un ottimo aperitivo, grazie al suo gusto asciutto che lascia il palato sempre pulitissimo, ma rappresenta un banco di prova anche per chi lo beve, data la sua gradazione alcolica.
La ricetta originale prevede due soli ingredienti, ma ricca di sapore: 3/4 di gin e 1/4 di vermut dry, poi c’è chi aggiunge un goccio di vermut (Martini alla Hemingway) chi lo vuole più dolce, chi ci mette l’oliva o chi la ripudia.