I bulbi, come coltivarli
di Virginia Torriani
I fiori da bulbo riescono a dare grandi soddisfazioni a chi ne progetta la coltivazione: la cura della disposizione crea interessanti e suggestive macchie di colore, che riempiono angoli del giardino o incorniciano vialetti e zone pavimentate; inoltre, sebbene l’acquisto dei bulbi possa rappresentare all’inizio una spesa anche consistente, si tratta a tutti gli effetti di un investimento che verrà ripagato nel tempo, giacché i bulbi si riproducono ogni anno autonomamente.
L’arrivo della bella stagione è il momento giusto per programmare la coltivazione dei bulbi che fioriranno in estate: le frintillarie , i gigli, gli anemoni e i ranuncoli – particolarmente adatti per bordure o grandi ciotole -, ma anche i gladioli, i crocus autunnali e i colchicum si piantano da marzo a maggio per vederli fiorire in giugno, luglio e fino a settembre. Queste piante possono essere coltivate in qualsiasi angolo del giardino purché sia riparato dai venti. La maggior parte di esse ama le posizioni assolate, ma alcune piante invece preferiscono l’ombra ed è bene conoscere le caratteristiche e le esigenze di ogni specie prima di procedere all’impianto. I bulbi possono anche essere piantati nei prati, ma attenzione: non devono poi essere smossi o disturbati da un tosaerba almeno fino a quando le loro foglie non siano del tutto ingiallite.
Una volta individuato il punto di impianto occorre preparare bene il terreno, vangandolo e togliendo tutte le pietre ed erbe infestanti. Meglio miscelare la terra con altro terriccio universale da giardino e lasciar quindi riposare il terreno ottenuto per cinque/sei giorni prima di mettere a dimora il bulbo. Si procederà all’impianto scavando una buca profonda e larga il doppio della dimensione del bulbo, aiutandosi con un trapiantatoio: il bulbo può essere impiantato singolarmente oppure si possono interrare più bulbi in gruppo, l’importante è completare l’operazione coprendo bene la buca con la terra e livellando poi il terreno.
Quando spunteranno i primi getti bisogna togliere le erbe infestanti con le mani o al massimo con l’aiuto di una zappetta, facendo però attenzione a non danneggiare i butti. Massima cura anche a seconda del clima: se non piovesse per lunghi periodi si dovrà procedere ad innaffiare la pianta ma cercando di non bagnare i fiori. Dopo la fioritura inoltre è bene togliere i fiori appassiti per non indebolire la pianta e per scongiurare il sopraggiungere di un’infezione di funghi. Il punto di taglio dovrà essere pochi centimetri sotto il fiore, mentre il resto di stelo e foglie va lasciato come nutrimento della radice. Raramente si rende necessario sostenere le piante alte con tutori o altri sostegni, eventualmente si possono poggiare a canne di bambù legandole con della rafia.
Molti bulbi nel pieno dell’estate, quando le foglie sono ormai ingiallite, possono essere ripiantati in casa: si estraggono con molta cura i bulbi dal terreno e si ripiantano in vasi da collocare poi all’interno, dapprima in ambienti freddi così da forzare la crescita dell’apparato radicale, quindi in ambiente caldo. Narcisi, tulipani, crocus e giacinti si prestano benissimo a questo tipo di operazione.