Il commissario Montalbano, le ragioni di un successo travolgente
di Ugo Cirilli
In un periodo in cui le serie tv americane sono indicate come massimo esempio di sperimentazione e modernità, c’è un prodotto italianissimo che continua a riscuotere un successo enorme, nel nostro Paese e all’estero: il commissario Montalbano. La serie nata dai romanzi di Andrea Camilleri registra ascolti record ad ogni puntata, con numeri considerevoli perfino nelle repliche. L’ultimo dei nuovi episodi andati in onda di recente, “Un diario del ‘43”, ha ottenuto uno share del 43,3% su Rai1, seguito da 10.150.000 spettatori.
Quali sono le ragioni di questo trionfo, tale da rendere la serie un caso emblematico che i futuri registi e sceneggiatori probabilmente studieranno? Di fiction gialle i palinsesti sono pieni, ma poche raggiungono simili vette.
Un protagonista umano e credibile
Sicuramente gioca un ruolo chiave la figura del protagonista, il commissario Salvo Montalbano. Un personaggio che lo scrittore Camilleri ha caratterizzato profondamente dal punto di vista psicologico, regalandogli un mix di tenacia e fragilità, di ideali ed empatia verso il prossimo. Un personaggio interpretato magistralmente da Luca Zingaretti, le cui parole ci danno qualche indizio sulle ragioni del successo della serie: “Montalbano ricorda la generazione dei nostri nonni” ha affermato l’attore “ha un suo rigore morale, un modo di pensare per cui non possiamo che provare struggente nostalgia. Non ha un prezzo attaccato alla giacca, non si vende.” Un rigore che lascia spazio anche a una profonda umanità, a una grande capacità di empatia per le vittime e, talvolta, anche per chi commette una colpa perché lacerato da un dolore enorme.
Il prezioso supporto del resto del cast
Montalbano/Zingaretti, ma non solo: come tutti i lettori e i fan della serie sanno, il micromondo dell’immaginaria cittadina di Vigata poggia anche sulle spalle dei “comprimari” del protagonista. Mimì Augello, il vice del commissario, playboy impenitente; Giuseppe Fazio, ispettore determinato e pignolo; Agatino Catarella, strampalato centralinista con la testa tra le nuvole; Livia Burlando, l’eterna fidanzata genovese del commissario; il dottor Pasquano, burbero e corpulento medico legale protagonista di accesi battibecchi con Montalbano. Questi personaggi sono amatissimi dal pubblico dei lettori e dei telespettatori; non è un caso, probabilmente, che nell’ultima puntata il picco di ascolti sia avvenuto nella toccante scena del funerale del dottor Pasquano. Si è trattato di un’incredibile, tragica corrispondenza tra realtà e finzione: l’attore Marcello Perracchio, che ha dato un volto all’indimenticabile medico, purtroppo è scomparso nel 2017.
Seguendo le vicende del commissariato di Vigata, si ha facilmente la sensazione che l’equilibrio del commissario si basi anche sulle sue interazioni con i personaggi che lo affiancano, che ne subiscono i modi talvolta bruschi ma ne apprezzano l’umanità. Questi comprimari condividono con lui una caratteristica importante: non sono perfetti, ma rappresentano presenze rassicuranti, positive. L’agente Catarella, ad esempio, protagonista di comici siparietti, aiuta a stemperare la cupezza delle indagini sui fatti criminosi.
Vitalità, sole, paesaggi mozzafiato
Infine, merita sicuramente una menzione la cornice che fa da sfondo alle vicende: una Sicilia dai panorami incredibili, in cui si alternano spiagge chilometriche e borghi arroccati su aspre vallate, stradine tortuose e campi che si estendono a perdita d’occhio, meraviglie architettoniche barocche e antichi casolari tra gli ulivi. Un’italianità che sicuramente ha contribuito a suscitare l’interesse di molti stranieri per la serie tv: in onda in oltre venti Paesi, nel 2016 è stata una delle trasmissioni più seguite nel Regno Unito.
Tanta italianità si riflette anche nelle frequenti apparizioni di piatti tipici e, perché no, nell’indole mediterranea di Montalbano: un personaggio legato alla sua terra e alla natura, che trova rigenerante nuotare in mare per alleviare lo stress e l’amarezza.
Insomma, alla necessaria tensione narrativa e alle atmosfere “noir” che caratterizzano le indagini, fanno da contraltare scene piene di sole e di vita. Un bilanciamento di luci e ombre che deve molto, indubbiamente, alla regia di Alberto Sironi e alla fotografia.
Quali saranno i prossimi sviluppi, su carta e sul piccolo schermo, dell’amatissima serie? Sembra che in primavera verranno girati tre nuovi episodi. Per l’occasione, la casa di produzione Palomar ha organizzato una singolare iniziativa: un’asta di beneficienza, ormai conclusa, i cui vincitori potranno trascorrere una giornata sul set. Due fortunati fan incontreranno il cast e il ricavato sarà devoluto alla onlus “Never give up”, attiva nella prevenzione e nel trattamento dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Di un’altra cosa, poi, possiamo essere certi: l’ultranovantenne Andrea Camilleri non sembra affatto disposto a “pensionare” la sua incredibile vena creativa. Nuove sorprese attendono lettori e telespettatori!