Farsi l’orto sul balcone
di Virginia Torriani
Le verdure fresche coltivate in casa sono non soltanto deliziose, ma anche salutari perché genuine e prive di sostanze chimiche. Non è necessario avere a disposizione grandi spazi, come appezzamenti e giardini, per dedicarsi a questa appassionante attività: è possibile coltivare il proprio piccolo orto anche su un balcone o una terrazza; la sua produzione sarà più che sufficiente ad accontentare le esigenze di una famiglia poco numerosa.
Ecco come procedere per iniziare a coltivare il proprio orto pensile!
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L’esposizione del balcone
Gli ortaggi sono molto esigenti in fatto di sole: alcuni non riescono a portare a termine in modo ottimale il proprio ciclo produttivo se hanno esposizione ombreggiata per la maggior parte della giornata; tuttavia se la luminosità è elevata alcuni ortaggi possono essere coltivati anche senza raggi diretti del sole. L’esposizione soleggiata a sud, molto favorevole in primavera ed autunno, in piena estate deve essere gestita: nelle ore centrali del pomeriggio, sarebbe bene che le piante potessero giovarsi di un’area leggermente ombreggiata, che può essere ottenuta con tende, tettoie o sfruttando le zone riparate del terrazzo.
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Solo per piante adatte
Gli ortaggi sono più facili da gestire rispetto alla maggior parte dei fiori e per ricavarne soddisfazione basta seguire poche regole; ma l’orto sul balcone è un club esclusivo, che ammette solo le piante giuste. Tra queste: pomodori, peperoni, melanzane, patate, cetrioli, sedano profumato e rapa, prezzemolo, rucola, ravanello, cipolle, porro, cavolo, basilico, rosmarino, salvia, timo, lavanda, citronella, menta, lattuga, peperoncini piccanti.
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La disposizione corretta
Posizionare correttamente gli ortaggi non è un fatto assolutamente scontato. Le piante con forte accrescimento verticale – come pomodori, cetrioli, fagioli rampicanti, ecc – se posti nella zona più vicina alla fonte luminosa, crescendo potrebbero rappresentare una barriera ai raggi solari per le specie più basse. Sarebbe opportuno collocare queste piante vicino alle pareti, alle spalle di piante meno vigorose. Le specie a ciclo rapido come lattughe e lattughini da taglio, spinaci, ravanelli, rucola, cavoli a cuore, cavoli rapa, prezzemolo, si possono posizionare al fianco di piante più vigorose e tardive, trapiantandole nel medesimo momento, perché completeranno il loro ciclo prima di poter subire gli effetti negativi della competizione per la luce o sopporteranno discretamente un leggero ombreggiamento nel periodo terminale della produzione.
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Lo spazio vitale
Ogni pianta necessita di un proprio spazio vitale per svilupparsi al meglio. Sarebbe bene lasciare almeno 50- 70 cm di distanza tra le piante di zucchine, 40 cm per pomodori, peperoni, melanzane, cetrioli, cavoli, 35 cm per le cicorie, 25 cm per lattughe, bietola, sedani, finocchi, 10 cm per cipolle, porri, agli, rucola, 3 cm per carote, ravanelli, prezzemoli. I lattughini da taglio possono essere trapiantati senza distanziare i cubetti tra loro e crescono bene anche in condizioni di luminosità più scarsa.
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I vasi giusti
I supporti per ospitare il proprio orto in terrazza sono molteplici: si va dai vasi ai sacchi di terriccio forati, dai cassoni in legno spartani o ricercati ai contenitori economici a costo quasi zero, come bidoni di recupero e vecchie pentole, fino ai moderni orti verticali, adatti per alcune specie a sviluppo limitato. Andando oltre a ragioni estetiche è essenziale saper scegliere i vasi delle giuste dimensioni, che devono essere proporzionate allo sviluppo che potranno raggiungere le piante. Piante come le zucchine richiedono contenitori di almeno 50-60 cm di diametr
o e 40-50 cm di altezza; pomodori, peperoni, melanzane, patate, cetrioli, cavoli 40-50 cm x 30-40 cm; cicorie, bietole, sedani, finocchi, cipolle, agli, basilico, prezzemolo, rucola ed erbe aromatiche si accontenteranno di 20-30 cm x 15-20 cm di altezza.
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Il drenaggio
Il ristagno idrico è un acerrimo nemico delle piante da orto perciò è importante anche garantire un adeguato drenaggio: disponete sul fondo dei vasi uno strato di 1-3 cm di cocci, ghiaia o argilla espansa per favorire il deflusso dell’acqua in eccesso.
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Il terriccio
Come le persone e gli animali anche gli ortaggi, per vivere e dare frutti abbondanti, necessitano di nutrimento. Usare il normale terreno del giardino è una cattiva idea per coltivare verdure in vaso. Meglio optare invece per un mix di terriccio di buona qualità in questo modo le piante cresceranno sane e daranno gli attesi frutti.
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Il trapianto
Prima di mettere a dimora le piantine occorre assicurarsi che il loro pane di terra non sia troppo asciutto. Nel qual caso, irrigare abbondantemente, se necessario mettendole a bagno in un secchio. Praticare una buchetta nel terriccio e posizionarvi all’interno il pane di terra della piantina. Se si tratta di una specie con cubetto pressato, come le lattughe, lasciare circa 1/3 del cubetto fuori da terra, mentre per le altre interrarle, in modo che la base del fusto sia al livello del terreno del vaso. Quindi premere energicamente il terriccio intorno al pane di terra e irrigare abbondantemente.
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L’irrigazione
Le necessità idriche delle piante in vaso sono molto variabili in funzione di specie, età della pianta, temperatura esterna ed esposizione. Come ci si regola quindi? Subito dopo il trapianto occorre una buona irrigazione (massimo mezzo litro per pianta in vasi da 40 cm), poi per le piante da frutto (pomodori, peperoni, ecc.) è bene attendere sempre che il terriccio in superficie sia ben asciutto prima di procedere ad una nuova innaffiatura, che non deve essere mai troppo abbondante. Per le lattughe la frequenza sarà maggiore, ma sempre attendendo una visibile, leggera asciugatura superficiale. Quando le piante sono più cresciute e le temperature più elevate, aumentare notevolmente i quantitativi di acqua, affinché le piante non vadano in carenza nelle ore più calde della giornata. Nei periodi freschi, nel dubbio, meglio attendere che le piante si dimostrino leggermente assetate prima di irrigarle piuttosto che esagerare esponendole ai rischi del ristagno idrico, specialmente se la nostra esposizione non è in pieno sole a pomeriggio.