5 film cult di Leonardo DiCaprio
di Ugo Cirilli
Senza dubbio, i suoi esordi furono molto precoci, anche se si parlava di tv e non di cinema. Leonardo DiCaprio non aveva ancora quattro anni quando partecipò allo spettacolo televisivo per bambini “Romper Room”; inoltre, apparve adolescente nella pubblicità di una marca di latte e recitò, dai 16 anni, nella popolare sitcom “Genitori in blue jeans”. Ma di “meteore” il mondo dello spettacolo è pieno e nessuno avrebbe potuto prevedere, allora, la straordinaria carriera che lo avrebbe portato a tre Golden Globe e a un Oscar.
Ecco cinque film cult che rappresentano tappe salienti del percorso dell’attore!
Buon compleanno Mr Grape (regia di Lasse Hallström, 1993)
Questo film drammatico segna un punto di svolta nella carriera di Leonardo DiCaprio, allora appena 17enne: il suo ruolo gli fa guadagnare una nomination ai Golden Globe e la sua prima nomination agli Oscar, entrambe come “miglior attore non protagonista”.
La parte è quella di Arnie Grape, ragazzo autistico fratello del protagonista Gilbert Grape (Johnny Depp). I due vivono assieme alle sorelle e alla madre, obesa e con i nervi a pezzi da quando il marito, anni prima, si è tolto la vita. È Gilbert, commesso in un negozio di alimentari, a doversi occupare del fratello, sempre pronto a cacciarsi in qualche guaio. “Buon compleanno Mr Grape” vede nel cast anche una ventenne Juliette Lewis nel ruolo di Becky, una ragazza che porta un barlume di novità nella vita desolata dei Grape.

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Titanic (regia di James Cameron, 1997)
Impossibile non citare “Titanic” tra i momenti salienti della carriera di Leonardo DiCaprio. Con un budget di circa due milioni di dollari, il regista James Cameron girò il film campione di incassi sul dramma del famoso transatlantico naufragato nel 1912. Per il ruolo dell’artista Jack Dawson, pronto a sacrificarsi per amore di Rose, DiCaprio venne preferito a Brad Pitt, Tom Cruise e Christian Bale.
Già nella prima settimana di proiezioni, negli USA il film incassò 28 milioni di dollari e nel 1998 ricevette 11 Oscar. E pensare che alcune scene e battute erano frutto di improvvisazione: tra queste, la famosa frase del personaggio di DiCaprio “Sono il re del mondo!”.

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The aviator (regia di Martin Scorsese, 2004)
“The aviator” è un film biografico: la vita che racconta è quella di Howard Hughes (1905-1976), geniale imprenditore, aviatore, regista e produttore cinematografico americano, colpito da disturbi mentali che lo spinsero verso l’isolamento.
Il film ripercorre la biografia di Hughes dalla fine degli anni ’20 al 1947, tra i successi imprenditoriali che lo resero ricchissimo e la sua lotta con ossessioni e depressione.
Il film ottenne 11 nomination agli Oscar, con DiCaprio candidato come miglior attore protagonista per la sua interpretazione dell’eccentrico milionario. A essere premiata fu però un’altra interprete del film, Cate Blanchett come miglior attrice non protagonista, per il ruolo di Katherine Hepburn.
Revolutionary road (regia di Sam Mendes, 2008)
Altro caso di nomination come miglior attore protagonista, altro Oscar sfiorato per DiCaprio. Pellicola drammatica tratta dall’omonimo romanzo di Richard Yates, vede l’attore recitare di nuovo con Kate Winslet, 11 anni dopo Titanic.
I due attori interpretano Frank e April Wheeler, i protagonisti del romanzo e del film: una giovane coppia che vive una vita apparentemente perfetta nel Connecticut degli anni ’50. Due figli, un impiego sicuro per il marito, una bella casa: la loro esistenza sembra specchio dell’American Dream del periodo.
Ciò che i vicini non vedono sono i litigi, la frustrazione, l’insoddisfazione nata dalla rinuncia di sé in nome dell’agiatezza: tensioni pronte a esplodere.
Nomination come miglior attore in un film drammatico per Leonardo DiCaprio.

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Revenant – Redivivo (regia di Alejandro González Iñárritu, 2015)
Cupo e violento, “Revenant – Redivivo” (2015) è un western parzialmente ispirato alla vita di un cacciatore di pelli vissuto tra il Settecento e l’Ottocento, Hugh Glass.
Per Leonardo DiCaprio si è trattato di una delle interpretazioni più estreme, forse la più estrema, viste le condizioni in cui il film è stato girato: tra le lande ghiacciate del Canada, con temperature che scendevano anche a quaranta gradi sotto zero. Nel ruolo del cacciatore tradito da alcuni compagni di spedizione e abbandonato ferito al gelo, in lotta per sopravvivere e vendicarsi, l’attore ha indossato pellicce di oltre 40 kg e recitato perfino con la febbre e la bronchite.

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Prima di questo riconoscimento, Leonardo DiCaprio era stato oggetto di ironia sul web per le numerose nomination ricevute agli Oscar senza mai vincere l’agognata statuetta. Però, come si dice? Ride bene chi ride ultimo!