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20 Giugno 2019
piante

5 piante che ti sorprenderanno

di  Ugo Cirilli

 

Il mondo delle piante è ricco, affascinante e variegato, come ogni appassionato sa.

La natura è una grande artista, che ha dato vita a una gamma incredibile di forme e colori: fiori e foglie talvolta sorprendono per la bellezza e la particolarità.

Alcune piante sono davvero incredibili per la capacità di adattamento o semplicemente per l’aspetto: ad esempio, le cinque del piccolo elenco che segue.

 

Rafflesia Arnoldii, la pianta dal fiore più grande al mondo

La Rafflesia Arnoldii è una pianta parassita della famiglia delle Rafflesiacee, scoperta nel 1818 nella foresta pluviale indonesiana da una spedizione guidata da Sir Thomas Raffles, da cui prese il nome. Possiamo solo immaginare lo stupore degli scopritori, quando si imbatterono nella pianta fiorita. La Rafflesia Arnoldii infatti ha una particolarità: il suo fiore può raggiungere un metro di diametro e pesare fino a 10 kg!

 

Rafflesia-Arnoldii

 

 

Rosso e robusto, assomiglia quasi a una gigantesca stella marina vegetale. Tanta bellezza ha un solo “inconveniente”: un odore nauseante, che la pianta utilizza per attirare le mosche, suoi insetti impollinatori.

Questa specie singolarissima è minacciata dal disboscamento, tanto che in Indonesia ha ottenuto lo status di “fiore raro nazionale”.

 

Tillandsia, la “pianta d’aria”

Le necessità delle piante possono variare molto per quanto riguarda l’innaffiatura, l’esposizione alla luce e altri fattori. Alcuni elementi, però, le accomunano tutte: hanno bisogno di acqua, sole, terra. No, togliamo l’ultimo elemento: esistono specie che non hanno bisogno di affondare le radici nel terreno!

Le Tillandsie, ben 500 specie chiamate anche “piante d’aria”, non hanno proprio radici sotteranee. Possono infatti vivere tranquillamente sospese, legate a supporti artificiali o al fusto di altre piante, o semplicemente appoggiate in terra.

Come fanno a nutrirsi? Assorbendo l’umidità dell’aria attraverso le foglie.

 

Tillandsia

 

Oltre all’umidità, catturano ed eliminano sostanze inquinanti: per questo sono attualmente studiate anche come strumenti naturali di miglioramento dell’aria e rilevamento di elementi nocivi.

Le foglie sono semplici, sottili e allungate, ma i fiori, in vivaci tonalità che variano a seconda della specie, colpiscono per la loro bellezza.

 

Sarracenia Leucophylla, elegante e micidiale

La Sarracenia Leucophylla è una pianta dall’aspetto indubbiamente raffinato e decorativo: può formare folti gruppi di steli alti fino a un metro che terminano con una specie di calice bianco, screziato di verde o rosso, chiamato ascide.

Tra gli appassionati, è stata soprannominata “Dama bianca d’autunno”, poiché gli ascidi raggiungono il massimo del vigore e della bellezza tra la fine dell’estate e il periodo autunnale.

 

Sarracenia-Leucophylla

 

Colpiscono anche i fiori della Sarracenia Leucophylla, gialli o rossi e profumati.

Tanto fascino nasconde però una natura micidiale: si tratta di una pianta carnivora che attrae gli insetti con la bellezza dei calici bianchi, in realtà trappole letali che non lasciano loro scampo!

 

Cocomero asinino, il vegetale che spara

Il cocomero asinino è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo, da non confondere con il comune cocomero: non è commestibile, essendo velenoso!

Lo contraddistingue una particolarità davvero sorprendente: spara.

 

Cocomero-asinino

 

Proprio così: nei suoi frutti l’acqua crea una pressione che, giunta la maturazione, supera quella di uno pneumatico di auto. A quel punto, appena il frutto si stacca dalla pianta, la rottura del peduncolo è come un tappo che salta: la pressione esce sparando i semi del cocomero a una velocità di circa 10 m al secondo, fino a 12 m di distanza!

Se un malcapitato sfiora il frutto maturo, quindi, può ritrovarsi bersagliato in un attimo dal liquido vischioso che contiene i semi, irritante e tossico.

 

Psychotria Elata, la pianta del bacio

Sembra quasi di trovarsi davanti a una scherzosa decorazione carnevalesca. Troppo surreale per essere vera. Invece si tratta proprio di una pianta: la Psychotria Elata, originaria del Centro e Sud America, che sembra avere tante piccole, impressionanti bocche con un rossetto rosso fuoco. Per questa particolarità è stata soprannominata “pianta del bacio”.

Psychotria-Elata

 

Le piccole “bocche” sono in realtà brattee, ossia foglie modificate dalle quali spuntano i fiori. La pianta le ha sviluppate nell’evoluzione per attrarre con il colore acceso i suoi impollinatori, come i colibrì e le farfalle. Quando la Psychotria Elata fiorisce, perde la sua particolarità: dai “baci” spuntano fioriture bianche che ne cambiano l’aspetto.

Questa pianta sorprendente, che gli sciamani indigeni utilizzavano per le sue proprietà allucinogene, è oggi a rischio a causa della deforestazione.

 


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