Sai perché… ? 5 curiosità sul cielo
di Ugo Cirilli
Il cielo: la volta che sovrasta le nostre vite, lo spazio sconfinato in cui lasciamo volare la mente, osservando le strane forme delle nuvole, esprimendo un desiderio mentre una stella cadente sfreccia veloce…
Un elemento decisamente familiare, eppure sono molte le cose che potremmo ignorare sulla sua natura e sui fenomeni che lo attraversano.
Scopriamo quindi le risposte a cinque domande sul cielo!
Da cosa deriva il colore azzurro del cielo di giorno?
Il colore del cielo non è dovuto a qualche sostanza particolare dalla sfumatura azzurra, ma al pulviscolo e alle altre particelle che fluttuano nell’aria in grande quantità. I raggi del sole, a contatto con questa materia le conferiscono il tipico colore azzurro. Questo effetto è possibile solo quando la massa di particelle nell’aria è davvero estesa: all’esterno, quando lo sguardo si perde lontano… altrimenti vedremmo anche in casa una foschia colorata!
Per la stessa ragione, ci appaiono di una tonalità azzurrina anche le sagome di edifici e montagne molto distanti: tra noi e questi elementi si frappongono km e km di aria piena di pulviscolo.
Da cosa nasce l’arcobaleno?
L’arcobaleno è senza dubbio uno dei fenomeni meteorologici più affascinanti in assoluto, che ha ispirato leggende come quella irlandese della pentola d’oro.
A originare questo spettacolo è la dispersione ottica della luce del sole che attraversa le goccioline d’acqua, rimaste in sospensione nell’aria: in pratica i raggi, in questo processo, vengono riflessi e rifratti scomponendosi nei vari colori dello spettro solare. Questi ci appaiono visibili separatamente, dal rosso della parte più esterna dell’arcobaleno, all’azzurro e al violetto di quella più interna.
Per questo è possibile osservare il fenomeno non solo dopo un temporale, ma anche presso cascate e fontane.
Da cosa deriva il colore delle nuvole?
Le nuvole non smettono di affascinarci con le loro forme varie e i colori che sfoggiano, a seconda del momento della giornata e delle condizioni meteo.
Da cosa derivano questi colori? Dobbiamo sapere che le nuvole sono formate da minuscole goccioline d’acqua condensata o microscopici cristalli di ghiaccio. La luce solare entra al loro interno e viene riflessa e diffusa; da essa dipende quindi il colore che percepiamo nelle nuvole. Di giorno, il chiarore le fa apparire bianche; invece la luce del tramonto, rosso-arancio, genera le affascinanti sfumature rosate.
E le nubi grigio scuro del temporale? In questo caso, la causa è la scarsità di luce: non esiste infatti una forma di luce solare… grigia!
Cosa provoca la pioggia?
Per capire l’origine della pioggia dobbiamo innanzitutto ricordare che, come abbiamo visto, le nuvole sono formate da minuscole gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio. Quando il peso di questi elementi diventa superiore alle forze che li mantengono in sospensione, essi tendono a cadere verso il basso.
Questo accade principalmente in due casi: nelle nubi “calde” (con temperatura superiore a 0° C.) le goccioline più grandi, sospinte verso l’altro, si scontrano con quelle più piccole aumentando di dimensioni e peso. Oltre una certa soglia, le correnti non riescono più a mantenerle in sospensione.
Nelle nubi “fredde” (temperature sotto 0° C.) i microcristalli di ghiaccio possono ingrandirsi attraendo molecole di vapore, diventando tanto grandi da cadere. Usciti dalla nuvola, se la temperatura atmosferica è inferiore o di poco superiore allo zero giungeranno a terra come cristalli di neve, altrimenti diventeranno pioggia.
Perché l’aurora boreale ha spettacolari sfumature di verde?
Qualche fortunato avrà visto di persona questo spettacolo naturale, altri si saranno limitati ad ammirarlo in foto: l’aurora boreale, che tinge di incredibili venature verdi il cielo notturno dei Paesi nordici in inverno.
Un tempo si credeva che questi colori sorprendenti nascessero da particolari riflessi della luce sul ghiaccio. La spiegazione è più complessa: a generarli è un incontro tra protoni ed elettroni (particelle con carica elettrica positiva e negativa), provenienti dal sole come “vento solare” e la ionosfera, ossia la parte dell’atmosfera tra 100 e 500 km di altitudine. Le aree nordiche sono meno protette dai campi magnetici e consentono quindi al vento solare, che porta con sé parte del campo magnetico del Sole, di generare l’affascinante fenomeno. Condizioni simili si riscontrano in prossimità del Polo Sud, con la cosiddetta aurora australe.