Le stelle cadenti
di Ugo Cirilli
Anche quest’anno si avvicina un periodo molto amato dagli appassionati di astronomia. Presto potremo infatti ammirare il passaggio delle Perseidi, probabilmente le “stelle cadenti” più conosciute, nel cielo notturno.
Vengono chiamate stelle, ma si tratta di meteore: detriti che si distaccano da una cometa, in questo caso la Swift-Tuttle. Il loro aspetto luminoso è dovuto al fatto che i frammenti rocciosi si infiammano per attrito, passando a grande velocità nell’atmosfera della Terra. Fortunatamente si disgregano prima di raggiungere il suolo, regalando uno spettacolo suggestivo senza conseguenze negative.
Il fenomeno è conosciuto come “lacrime di San Lorenzo”, poiché spesso è apparso particolarmente visibile nella notte del 10 agosto, ricorrenza del martirio del santo. Secondo gli esperti quest’anno, invece, potremo compiere il maggior numero di avvistamenti tra l’11 e il 13 agosto. Per ammirarle rivolgiamo lo sguardo in direzione Nord-Est, individuando per tempo, anche con una app di astronomia, la costellazione di Perseo.
Secondo una tradizione popolare chi vede una stella cadente può esprimere un desiderio; la meteora sarebbe di buon auspicio. Com’è nata l’usanza?
Pare che le origini vadano ricercate nella storia antica. La parola “desiderio” sembra derivare dal latino “De sidera”, che potremmo tradurre come “A distanza dalle stelle”. Nel “De Bello Gallico” Giulio Cesare parlava dei soldati che, dopo una battaglia, attendevano nella notte il ritorno dei compagni dispersi. Secondo un’ipotesi, da quell’attesa piena di speranza sotto il cielo stellato deriverebbe il termine “desiderio” e la sua associazione con gli astri. Un’associazione più che mai potente di fronte alle meteore infiammate, considerate a lungo una particolare forma di stelle.
Dopo questo suggestivo viaggio nel tempo, torniamo al presente. Abbiamo parlato delle note Perseidi; potremo ammirare altri sciami meteorici nei mesi successivi del 2020?
Sì, ad esempio le Orionidi, tra il 2 ottobre e il 7 novembre, con un picco tra il 21 e il 22 ottobre, alte in cielo verso mezzanotte. Tra l’1 e il 25 novembre sarà la volta delle Tauridi Sud, con picco il 5 novembre, alte in cielo verso le 21:00. Dal 14 al 21 novembre transiteranno invece le Leonidi, visibili al meglio da mezzanotte, picco previsto il 17 novembre. Anche dicembre regalerà i suoi spettacoli agli appassionati: dal 7 al 17/12 compariranno le Geminidi, le uniche meteore originate da un asteroide e non da una cometa. Il picco si verificherà probabilmente il 14/12. Dal 17 al 26 dicembre, infine, il cielo notturno sarà solcato dalle Ursidi, visibili per tutta la notte a Nord, con picco previsto per il 22/12.
Per ammirare la magia delle stelle cadenti, si consiglia l’osservazione da un luogo buio: le luci artificiali rappresentano un elemento di disturbo. Trovarsi ad esempio in montagna, sdraiati su un prato con una coperta, può rappresentare una situazione ottimale per contemplare il cielo notturno.
Dovremo aspettare qualche minuto perché i nostri occhi si siano adattati all’oscurità. Evitiamo di utilizzare lo smartphone a meno che non sia necessario: la luce del suo monitor può annullare temporaneamente tale adattamento.
Con i giusti accorgimenti tecnici sarà anche possibile catturare in foto la bellezza delle stelle cadenti. Avremo bisogno di un treppiede, perché questo genere di fotografia richiede tempi di scatto lunghi, intorno ai 25-30 secondi. È impensabile mantenere perfettamente ferma la fotocamera a mano per un lasso di tempo così lungo. Potremmo utilizzare un telecomando a distanza, per evitare qualsiasi rischio di movimenti indesiderati.
Sicuramente lo spettacolo delle stelle cadenti regalerà emozioni uniche, che si scelga di immortalarle in una foto o di custodirle, semplicemente, nell’archivio dei ricordi più belli.