La Luna tra scienza e mito
a cura di Ugo Cirilli
Unico satellite della Terra, la Luna incanta da sempre l’umanità con il suo alone di luce che brilla nel cielo notturno.
Orbita a 384.400 km dal nostro pianeta, una distanza sufficiente per osservarla a occhio nudo, cogliendo le particolarità della sua superficie.
Questa presenta alcune aree scure dette “mari”, in realtà prive di acqua: si tratta di regioni rocciose coperte da detriti. Alcune zone di colore chiaro indicano invece la presenza di altipiani.
Nel 1966 giunsero a noi le prime, sorprendenti immagini ravvicinate di questo panorama: la sonda sovietica Luna 9 riuscì ad “allunare” sul satellite e a riprendere l’ambiente circostante.
Il filmato, inizialmente segreto, venne intercettato da un osservatorio britannico e il Daily Express pubblicò le immagini per la prima volta, nell’emozione generale.
Oggi abbiamo estese conoscenze sul nostro satellite, dalla composizione del suolo ai numerosi crateri, il più grande dei quali, il Bacino Polo Sud-Aitken, ha un diametro di circa 2500 km.
La Luna nei miti
I popoli dell’antichità non disponevano degli strumenti scientifici attuali; potevano solo sviluppare ipotesi sull’origine della Luna, sui suoi legami con la vita sulla Terra… nacque così un universo di miti e leggende, con singolari affinità tra culture.
Nell’antica Grecia la Luna piena era considerata una vera e propria dea, Selene, spesso rappresentata a bordo di un carro d’argento; si riteneva che la sua azione influenzasse la crescita dei raccolti. Probabilmente proprio dal mito greco deriva la teoria, giunta fino a noi, secondo cui la fase di Luna piena sarebbe propizia all’agricoltura.
I romani invece associavano il satellite alla dea Diana, cacciatrice e signora dei boschi. Anche per gli etruschi la dea lunare Artume rappresentava la natura e la fertilità.
Nella mitologia indiana la Luna è invece una divinità maschile, Chandra; curiosamente, gli viene attribuita la capacità di favorire la crescita delle coltivazioni, proprio come nel caso della dea Selene.
In tutte queste mitologie, appare sempre un collegamento tra il satellite in versione “divinizzata” e la natura.
Singolari credenze sugli effetti della Luna
L’idea che la Luna possa favorire la crescita della vegetazione non è la sola credenza giunta fino ai nostri giorni. L’aggettivo “lunatico” deriva da un presunto effetto negativo del plenilunio sull’umore.
Del resto, proprio nelle fasi di Luna piena avverrebbe la metamorfosi del lupo mannaro, una figura presente nel folklore di varie culture fin dall’antichità classica.
Nel 2007 l’ispettore di polizia inglese Andy Parr arrivò a chiedere rinforzi per pattugliare le strade nelle notti di Luna piena, sostenendo che l’umore delle persone fosse alterato e si verificassero più facilmente problemi di ordine pubblico.
Le curiose credenze non finiscono qui: ad esempio, si ipotizza che le fasi lunari abbiano effetti diversi sulla fertilità e sul parto. Qualcuno continua poi a tagliarsi i capelli quando in cielo brilla la Luna piena, considerata “propizia” per la ricrescita di chiome forti e sane.
Se interroghiamo la scienza, queste convinzioni risultano fondate? La risposta è negativa, non abbiamo evidenze in merito.
Molti studi sui legami tra Luna piena e aggressività sono risultati scarsamente accurati, con errori metodologici che ne inficiavano la validità.
Possiamo stare tranquilli, quindi; nessuno sembra realmente alterato a causa del nostro satellite. Non risulta nemmeno alcuna correlazione tra concepimento, parto e fasi lunari.
Gli scienziati smentiscono categoricamente anche il legame plenilunio–salute dei capelli: ciò nonostante, nel 2007 un parrucchiere di Roma chiese al Comune la possibilità di aprire il suo salone anche nelle notti di Luna piena!
Cosa dire, infine, della presunta azione sulla crescita delle piante?
La luce lunare è troppo debole per influenzare la fotosintesi e non sembra avere alcuna influenza sul terreno.
Un effetto della Luna è invece ampiamente provato dalla scienza: le maree. Mentre la Terra ruota, la parte più vicina al satellite ne subisce l’attrazione e le masse d’acqua si sollevano nell’alta marea diretta.
Anche questo fenomeno è stato “mitizzato” in passato: secondo una leggenda bretone, la Luna si infuriò con il mare che aveva causato un naufragio e ne bevve tutte le acque. Quando il capitano di una nave le spiegò che l’uomo aveva bisogno del mare, la Luna lo riversò sulla Terra purché le onde obbedissero ai suoi comandi. Nacquero così le maree.
Oggi il nostro sguardo è più disincantato rispetto a quello degli antichi; non immaginiamo magie, storie mitiche… nonostante questo, lo spettacolo del nostro satellite che brilla nel cielo notturno continua ad affascinarci profondamente.