Astronomia: come osservare il cielo, semplici consigli
di Ugo Cirilli
La fantascienza ha spesso immaginato che lo spazio nascondesse civiltà aliene: primitive o ipertecnologiche, amichevoli o ostili. Quando rivolgiamo gli occhi al cielo notturno, però, non abbiamo bisogno di immaginare avventure galattiche per essere colti da un’emozione profonda.
Pensando alle distanze siderali che ci separano dalle stelle e dalla luna, ci sentiamo improvvisamente minuscoli. Allo stesso tempo, però, quell’immensità regala un senso diverso alla nostra esistenza: capiamo che siamo parte di qualcosa d’immenso, ci sentiamo vicini all’intero universo.
Scivolando dalla divagazione poetica a un piano più pratico, potremmo chiederci come osservare al meglio la bellezza del cielo e dei suoi astri. Vediamo quindi alcuni semplici consigli.
Attenzione alla luce artificiale
Ambenti fortemente rischiarati da lampioni, insegne colorate e altre luci artificiali rischiano di compromettere l’osservazione del cielo notturno. Per capire il fenomeno, basta pensare che nel 1994 a Los Angeles, dopo che il terremoto aveva causato un blackout totale, molti abitanti si rivolsero ai media e alle istituzioni per sapere cosa fosse una “strana” striscia lucente, che vedevano nel cielo. Era la Via Lattea, che non avevano mai individuato così chiaramente a causa della luce cittadina. Per osservare bene il cielo, quindi, luoghi aperti e con illuminazione artificiale scarsa o nulla sono ideali. In diverse località italiane vengono organizzate escursioni notturne per l’osservazione astronomica, anche all’interno di affascinanti parchi naturali.
Gli occhi impiegheranno circa mezz’ora per abituarsi all’oscurità. Anche lo smartphone può compromettere la visione del cielo notturno, disabituando lo sguardo dalla contemplazione nel buio. Meglio evitare di guardarne lo schermo poco prima e durante l’osservazione.
Utilizzare le carte stellari o le app
Per localizzare stelle e costellazioni esistono apposite carte stellari o carte celesti, delle vere e proprie mappe del cielo notturno. Ne troviamo in commercio diversi tipi, che raffigurano l’intera volta celeste o una parte specifica. Vi sono rappresentati i corpi celesti e le costellazioni, con la loro posizione rispetto ai punti cardinali. Occorre dotarsi di una mappa realizzata per l’emisfero in cui viviamo e adatta alla nostra latitudine.
Per consultarle di notte, gli esperti astrofili consigliano una torcia dalla luce rossa, che rispetto a quelle classiche disabitua meno gli occhi al buio. Esistono anche app per smartphone per l’osservazione del cielo. In questo caso, meglio non servirsene durante l’uscita notturna, per il motivo che abbiamo visto.
La Luna si sposta
Un’osservazione piuttosto semplice, adatta anche ai principianti, è la seguente. Una sera, dopo il tramonto, proviamo a osservare la posizione della Luna. Annotiamo mentalmente il punto esatto in cui ci troviamo, attraverso riferimenti esterni: ad esempio, dove appare il satellite rispetto alla cima di un albero. Se la sera seguente torneremo a osservare nello stesso punto alla medesima ora, noteremo che la Luna appare spostata, verso sinistra. Gli spostamenti sono dovuti al ciclo lunare diviso in fasi e della durata complessiva di circa 29 giorni. Se osservassimo al termine del ciclo, noteremmo che il satellite è tornato… alla posizione iniziale. Coglieremo inoltre anche gli affascinanti cambiamenti della sua luminosità, dalla “Luna nuova” pressoché invisibile a quella piena.
Alla ricerca della Stella Polare
La Stella Polare, o Polaris, è la stella brillante più vicina al Polo Nord celeste. Apparentemente ferma, è considerata fin dall’antichità un riferimento per orientarsi nell’emisfero Nord della Terra (in quello australe è invisibile).
Come individuarla? Per prima cosa, localizziamo un gruppo di stelle della Costellazione dell’Orsa Maggiore chiamato Grande Carro. Ha tale nome perché unendo mentalmente le stelle che lo costituiscono, otteniamo una forma che richiama un carro, senza ruote ma con la stanga. Si trova nel cielo settentrionale, piuttosto in alto in primavera ed estate, mentre in autunno e inverno appare più basso verso l’orizzonte. A questo punto, ci soffermiamo sul lato del Carro più lontano dalla stanga, ossia la linea immaginaria che unisce le due stelle Merak e Dubhe. Immaginiamo di prolungarla oltre il Carro di circa cinque volte la sua lunghezza: arriveremo con lo sguardo a una stella molto luminosa, appunto Polaris.
Questi sono solo consigli basilari e spunti per osservazioni piuttosto semplici. Sviluppando una vera cultura astronomica scopriremo un mondo affascinante, che i più appassionati potranno approfondire magari con l’aiuto di un telescopio e di testi specialistici.