Le orchidee, opere d’arte della natura
di Ugo Cirilli
Eleganti, colorati, vari nelle forme e nelle sfumature: i fiori delle orchidee sono sicuramente tra i più decorativi e affascinanti. Tra queste piante, la più nota e diffusa sul mercato è sicuramente la classica Phalaenopsis, ma ne esistono varietà davvero incredibili.
Alcune possono lasciare a bocca aperta anche l’appassionato di piante più esperto: ad esempio, la Pecteilis Radiata, il cui fiore sembra una bianca colomba in volo ad ali aperte e l’Orchidea Ballerina, che ricorda l’immagine di una danzatrice classica in miniatura. Sapevate che la vaniglia deriva dal baccello di un’orchidea originaria del Messico, la Vanilla Planifolia?
Piante erbacee perenni, le Orchidacee (questo il nome della loro famiglia) sono originarie soprattutto delle aree tropicali o sub-tropicali dell’America Centrale, dell’America del Sud e dell’Asia. Solo una ristretta minoranza appartiene alle zone temperate: in Italia ne nascono spontaneamente in natura circa 29 generi.
Sono piante capaci di adattarsi a una gran varietà di ambienti, avendo sviluppato diversi, interessanti metodi per sopravvivere: ad esempio, alcune hanno radici aeree con cui assimilare i nutrienti, altre riescono a assorbire le sostanze provenienti da organismi in decomposizione. Molte orchidee tropicali crescono perfino sulle rocce o sui tronchi degli alberi.
L’adattabilità, assieme alla bellezza, ha contribuito a decretare il loro successo: sono ormai coltivate praticamente in tutto il mondo, esclusi habitat estremi come i deserti e i ghiacciai.
Come si può intuire, non si tratta di piante particolarmente delicate. Tuttavia è opportuno seguire alcuni accorgimenti per coltivarle con successo.
Orchidee: la coltivazione
Solitamente queste piante richiedono un ambiente luminoso, ma non devono essere colpite direttamente dai raggi del sole, che potrebbero causare bruciature. Amano l’umidità, quindi è possibile collocarle anche in uno spazio interno della casa come il bagno o la cucina, se adatto per quanto riguarda l’illuminazione. Non dimentichiamo, però, che l’aria delle nostre case è in genere più secca di quella alla quale l’orchidea è abituata in natura.
È quindi opportuno nebulizzare le foglie della pianta con uno spruzzatore, almeno una volta al giorno.
La vera innaffiatura, che si esegue immergendo per qualche minuto la parte inferiore del vaso in una bacinella d’acqua, va effettuata una volta alla settimana nei caldi mesi di primavera ed estate, circa una o due volte al mese, invece, nella stagione fredda.
Tra le più semplici da coltivare, oltre alla succitata Phalaenopsis, troviamo la Cymbidium che sopporta temperature più basse di altri tipi e la particolare Paphiopedilum, il cui nome significa “Sandalo della dea di Paphos” per la forma del fiore.
Il consiglio migliore rimane, comunque, informarsi accuratamente sulla giusta coltivazione della specie che si sceglie di acquistare, perché trattandosi di piante originarie di zone diverse, le caratteristiche e le esigenze possono variare molto.
Con un po’ di pazienza e alcune semplici attenzioni, le Orchidee sapranno ripagare i nostri sforzi con la meraviglia di una fioritura elegantissima e duratura.