La psiche e le piante: il giardinaggio come terapia?
di Ugo Cirilli
Negli anni ’80 il biologo americano Edward Osborne Wilson propose la teoria della Biofilia, che rivoluzionò l’idea del nostro rapporto con la natura. Secondo lo scienziato, per quanto l’umanità viva sempre più in contesti urbani, tra asfalto e cemento, è sempre viva in noi una predilezione spontanea per specifici ambienti naturali.
L’istinto, dice la teoria, ci orienta ancora verso quegli scenari che favorivano la sopravvivenza dei nostri antenati. Luoghi verdeggianti, magari con fonti d’acqua e un’ampia panoramica, avrebbero su di noi effetti distensivi. Al contrario, scenari cittadini privi di vegetazione indurrebbero un incremento dello stress. Alcune ricerche scientifiche hanno trovato conferme a queste ipotesi.
Un quadro che preoccuperà chi vive in città e non può raggiungere, in poco tempo, ambienti naturali incontaminati. Tuttavia, è sempre la ricerca a offrire un elemento di consolazione: anche piccoli angoli di “natura domestica”, come quelli offerti dal giardino o dalle piante in vaso, possono avere effetti rilassanti sulla psiche. E il giardinaggio stesso è un’attività che ci regala diversi benefici!
Il giardinaggio, un calmante naturale
Gli effetti antistress del giardinaggio sono risaputi. Sir Richard Thompson, medico inglese ed ex presidente del “Royal College of Physicians”, ha dichiarato che i medici dovrebbero promuoverne di più la pratica, come “terapia complementare” per i pazienti. Ciò comporterebbe secondo Sir Thompson anche un risparmio per il sistema sanitario nazionale, migliorando le condizioni di salute. Ad accreditare l’argomentazione, troviamo ad esempio gli studi dello psicologo americano Roger Ulrich che, dagli anni ottanta agli anni 2000, ha riscontrato i benefici di parchi e giardini per i pazienti degli ospedali.
Thompson ha affermato che la semplice vista delle piante può migliorare la frequenza cardiaca e aiutare a ridurre l’uso di antidolorifici. Considerando che è stato per 21 anni il medico della Regina Elisabetta prima di andare in pensione, possiamo sicuramente fidarci delle sue parole!
Sempre in Inghilterra, al centro di medicina generale Cornbrook Medical Practice di Manchester, ha preso il via un’iniziativa che valorizza il giardinaggio come attività salutare. I pazienti che durante il ricovero hanno sofferto di ansia, depressione e solitudine, oltre a poter curare il verde della clinica, ricevono una pianta in vaso quando vengono dimessi. In genere si tratta di piante officinali, come la melissa e l’erba gatta. Dovranno prendersene cura e, dopo un po’ di tempo, tornare al Cornbrook per piantarle in uno spazio verde. Il progetto è nato proprio osservando quando i pazienti riuscivano a rilassarsi grazie al giardinaggio, durante il ricovero.
I motivi degli effetti benefici: dal contatto con la natura al coinvolgimento
Le spiegazioni degli effetti benefici del giardinaggio sono varie. Da un lato è possibile che le piante, come sostenuto dalla teoria della Biofilia, soddisfino una spontanea, istintiva attrazione che proviamo per la natura. Inoltre, la pratica attiva può aiutare ad alleviare lo stress e allontanare i pensieri negativi.
Il giardinaggio vissuto con costanza e continuità, come ogni appassionato sa, richiede impegno, concentrazione, memoria. Occorre conoscere e ricordare i ritmi di ogni pianta, quando innaffiarla, quando travasarla se è in vaso, quando e come potarla se occorre. Operazioni che impegnano momentaneamente corpo e mente e rendono più facile, per un po’, distrarsi dalle preoccupazioni.
Inoltre, curare il giardino o le piante in vaso, creando un ambiente affascinante e vario, aiuta a sentirsi capaci e competenti favorendo l’autostima.
Non vi sembra di avere il dono del pollice verde? Non preoccupatevi, la natura è ricca e generosa ed esistono piante di tutti i tipi, alcune piuttosto facili da coltivare. Superate le difficoltà iniziali, la cura del verde potrà darvi grandi soddisfazioni. E la psiche ringrazierà!
Questo articolo è un testo puramente informativo e non rappresenta in nessun modo prescrizioni o consigli medici.