L’ acquario, un rilassante angolo di natura subacquea in casa
di Ugo Cirilli
Le nostre case dimostrano quanto siamo ancora attratti dalla natura, nonostante l’urbanizzazione: piante in vaso, dipinti e fotografie raffiguranti paesaggi verdeggianti…
Un esempio meno comune di “natura domestica” è l’acquario, che conta comunque un gran numero di appassionati. Qualcuno potrebbe scoraggiarsi di fronte all’apparente complessità che comporta mantenere un microambiente acquatico: con i giusti accorgimenti, però, è possibile avvicinarsi al mondo degli acquari ottenendo grandi soddisfazioni. Ai neofiti è consigliata la versione d’acqua dolce, decisamente meno complessa nella gestione di quella marina.
Tipi principali di acquario d’acqua dolce
La prima scelta che si pone al momento di allestire un acquario è il tipo. Le principali categorie d’acqua dolce sono le seguenti: di comunità, ossia nato per accogliere specie diverse di pesci o altri animali, biotopo, cioè una ricostruzione di uno specifico ambiente naturale (come il Rio delle Amazzoni) e monospecifico, incentrato sulla creazione delle condizioni migliori per una singola tipologia di pesci.
Avvicinarsi al mondo degli acquari da principianti: i primi step
La scelta della vasca è il passo iniziale dell’aspirante “acquariofilo”: le dimensioni dipendono dal numero di pesci che si prevede di accogliervi, ma ci sono altri aspetti da valutare. Il fondale è una parte importante: una buona idea è scegliere della ghiaia fine, che lascia passare bene l’ossigeno a differenza della sabbia. La presenza di piante acquatiche ancorate al fondale richiederà di utilizzare anche del terriccio apposito.
Se non si è esperti, un consiglio importante è ricorrere a una vasca molto accessoriata, con timer, illuminazione, riscaldatore e filtro. Quest’ultimo è un elemento cruciale, che permette a piante e animali di vivere a lungo in un ambiente così piccolo. I filtri hanno un “tempo di maturazione”, di almeno un mese, necessario perché al loro interno si formino le famiglie di batteri che processeranno le sostanze tossiche, derivanti dal metabolismo di pesci e vegetazione.
È quindi opportuno, introdotta l’acqua, lasciare l’acquario privo di forme di vita per tale arco di tempo, in attesa che il filtro sia pronto.
La posizione della nostra vasca non deve essere in pieno sole, ma nemmeno in un luogo sempre buio o in penombra. Quale acqua utilizzare? Per capire se quella del rubinetto della propria zona è idonea, occorre sapere se contiene percentuali eccessive di cloro o è troppo “dura”, con livelli alti di calcare. Prima di introdurre animali, è meglio testare l’acqua inserita nell’ acquario con un kit apposito: il livello di nitriti nell’ acqua dev’ essere vicino a zero, quello dei nitrati non superiore ai 25 mg per litro e il PH compreso tra 6,8 e 7,2, un intervallo di valori adatti per quasi tutti i pesci e le piante.
Rimane comunque consigliabile essere assistiti passo per passo in tutte queste fasi dal negoziante esperto, che saprà dare anche opportune indicazioni per il montaggio iniziale: non dimentichiamo di eseguirlo nella massima sicurezza, considerando che si tratta di manipolare componenti elettrici.
Pesci e piante non troppo “choosy”
Allestito l’acquario d’acqua dolce, arriva la fase della scelta della fauna e della flora che lo popoleranno.
Esistono pesci più indicati per i principianti? Fermo restando che ogni specie necessita di cure adeguate per vivere in salute, alcune sono più resistenti e hanno esigenze meno complesse. Ne sono un esempio il pesce rosso, detto Carassio o Ciprino dorato, il Poecilia reticulata o “Guppy”, il “Platy” o Xiphohorus maculatus, il “Neon” (Paracheirodon innesii) dai colori brillanti che evocano un’insegna luminosa, il Poecilia sphenops “Black Molly” dalla livrea nera, che crea un elegante contrasto con i cromatismi accesi di altre specie.
Consideriamo che dovremmo scegliere una specie principale, che determinerà l’organizzazione dell’acquario e le eventuali altre tipologie di pesci. Ad esempio, quelli dall’ indole pacifica come il “Guppy” non dovrebbero avere come “coinquilini” elementi aggressivi come il Barbo Tigre.
Per quanto riguarda le piante più resistenti per gli acquari d’acqua dolce, un buon esempio è la galleggiante Ceratophyllum demersum, che ossigena l’acqua contrastando la formazione di alghe. L’ Egeria densa ha lunghe foglie dal colore brillante, la Ceratopteris cornuta, adatta anche agli acquari tropicali, può vivere sia sommersa che galleggiante.
Con queste semplici indicazioni, forse inizierà già a delinearsi nella vostra mente l’immagine di un rilassante e colorato acquario, un vero angolo di pace e natura tra le mura domestiche!