Curiosità letterarie
di Ugo Cirilli
Il mondo della letteratura di ogni tempo è ricco di aneddoti interessanti. Alcuni dei più grandi scrittori hanno vissuto esistenze movimentate, o addirittura avventurose. Esistono libri che hanno caratteristiche davvero da record, o nascondono retroscena insoliti. Scopriamo alcune curiosità letterarie!
Il romanzo più lungo
Secondo il Guinness dei Primati il romanzo più lungo mai scritto è “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust (1871-1922), che conta ben 9.609.000 caratteri. Un’opera colossale che incontrò inizialmente lo scetticismo degli editori. “Sarò particolarmente tonto” rispose all’autore un collaboratore della casa editrice Ollendorf, commentando un passaggio “ma non riesco a capire come questo signore possa impiegare trenta pagine per descrivere il modo in cui si rigira nel letto, prima di addormentarsi”. Contro quei primi pronostici sfavorevoli, il romanzo è divenuto un grande classico.
Quel “trucco” di D’Annunzio per smascherare gli adulatori
Gabriele D’Annunzio (1863-1938), all’apice del successo, veniva invitato spesso nei salotti più raffinati e mondani e coperto di elogi. Intuendo che qualcuno lo adulava in maniera fasulla, a volte chiedeva ai presenti cosa pensassero della sua ultima opera. In genere riceveva una serie di complimenti; peccato che l’opera in questione non esistesse. Il Vate si inventava infatti un titolo sul momento, per mettere alla prova gli interlocutori.
La tempra di Hemingway (che non lo salvò da una fine tragica)
Che la vita di Ernest Hemingway (1899-1961) sia stata molto movimentata è un fatto risaputo. Non tutti conoscono però l’elenco di disavventure e pericoli da cui riuscì a salvarsi: ad esempio due incidenti aerei, l’esplosione di una granata in guerra che lo ferì con oltre 200 schegge, ma anche varie patologie, dalla malaria all’epatite. Sopravvissuto a tante sventure, fu lui a togliersi la vita, forse per una forte depressione.
Il romanzo di Agatha Christie che risolse un caso di avvelenamento
Sembra che un’infermiera appassionata di gialli, leggendo “Un cavallo per la strega” di Agatha Christie (1890-1976), riuscì a capire quale malessere affliggesse un piccolo paziente. Questi manifestava infatti gli stessi sintomi di un personaggio del romanzo, che nella trama era avvelenato dal tallio. Si scoprì che nel caso del bambino l’intossicazione era avvenuta a causa di alcuni pesticidi, utilizzati vicino alla sua casa. Fu così possibile curarlo.
Dan Brown aspirante popstar
In un certo senso è diventato davvero una popstar, nel mondo dei libri. Eppure, l’aspirazione originaria di Dan Brown era sfondare come cantante. Inseguendo una passione per la musica pop si trasferì a Hollywood, ma i suoi quattro album da cantautore e pianista non ottennero un gran successo. A volte, però, anche un fallimento aiuta a trovare la direzione giusta nella vita…
Lo scrittore più produttivo
L’autore che ha scritto più libri è il brasiliano José Carlos Ryoki, che dal 1986 ha pubblicato 1075 romanzi, anche sotto pseudonimo. Ex medico chirurgo, le sue opere spaziano tra i generi più disparati, dalla fantascienza al poliziesco, dalla narrativa di guerra alle storie sentimentali. Dopo un successo iniziale con i libri tascabili, si è dedicato a testi più lunghi. Nel 1996, su invito del giornalista Matt Moffett, Ryoki è riuscito a scrivere un libro in poche ore, tra le 23:30 e le 4:00 del mattino!
Il libro più piccolo del mondo
È così piccolo da risultare praticamente illeggibile, a meno che non si utilizzi una lente d’ingrandimento. Si tratta di uno straordinario libro di soli 1,7×1,1 cm, stampato a Padova nel 1897 e custodito alla Biblioteca malatestiana di Cesena. Il contenuto? Una lettera di Galileo Galilei alla Granduchessa Cristina di Lorena, in cui lo scienziato afferma che la teoria copernicana non è in contrasto con la fede religiosa. Sembra però che il primato sia stato superato da alcuni libri realizzati ai giorni nostri, leggibili solo… al microscopio. Tra questi, una Bibbia creata da scienziati israeliani.