Viaggi letterari
Alla scoperta dell’Italia della Letteratura
Da nord a sud che bello scoprire o riscoprire l’Italia attraverso le pagine più alte della sua letteratura. Luigi Pirandello, Alessandro Manzoni, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Cesare Pavese, Leonardo Sciascia, Paolo Cognetti, solo per citarne alcuni, ci hanno regalato grandi romanzi, capaci di creare connessioni ancora più intense con un luogo, una città o un paesaggio. Ed è un groviglio di emozioni difficili quasi da spiegare.
tratto da PiùMe Magazine n. 7 Luglio 2023 p. 30 a cura di Lara Venè
“Aprì una delle finestre della torretta. Il paesaggio ostentava tutte le proprie bellezze. Sotto il lievito del forte sole ogni cosa sembrava priva di peso: il mare, in fondo, era una macchia di puro colore, le montagne che la notte erano apparse temibilmente piene di agguati, sembravano ammassi di vapori sul punto di dissolversi, e la torva Palermo stessa si stendeva acquetata attorno ai conventi come un gregge al piede dei pastori“.
Il Principe di Salina nel Gattopardo, capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa ci consegna un quadro che a distanza di anni ancora oggi non fatichiamo ad immaginare.
Più recentemente è Stefania Auci che nei suoi due romanzi I leoni di sicilia e L‘inverno dei leoni attraverso la saga dei Florio descrive la Sicilia di un tempo, tra fasto e povertà e la storia della splendida tonnara di Favignana che racconta le tappe della fortuna di una delle famiglie più ricche e potenti dell‘isola.
Per rimanere in Sicilia, più a sud, è la voce del commissario di polizia Salvo Montalbano, frutto della penna sagace di Andrea Camilleri che per tutti noi ha il volto di Luca Zingaretti, a far venir voglia di cercare l‘immaginaria cittadina di Vigata. E già che ci siamo, percorrere un po‘ di strada e visitare la casa natale di Luigi Pirandello, a 4 chilometri da Agrigento, immersa nel verde in un altopiano a strapiombo sul mare, tra ulivi e querce secolari. E qui rivivere i suoi successi, leggere i suoi appunti, toccare, anche solo con gli occhi le sue opere più famose.
Bisogna andare all‘interno, nelle città meno turistiche, più silenziose e più vuote, invece, per ritrovare tutte quelle sensazioni e quel clima così magistralmente descritto da un altro grande siciliano, Leonardo Sciascia che nei suoi romanzi, dal Giorno della civetta a A ciascuno il suo ha avuto il coraggio per primo di raccontare la mafia e quell‘aurea di paura e omertà che la circonda.
Tutti i silenzi e le suggestioni della montagna sono racchiusi nel Le otto montagne di Paolo Cognetti.
A Graines villaggio di Brusson (che nel libro è Grana), un piccolo paese della Valle d‘Aosta ai piedi del Monte Rosa, nasce l‘amicizia profonda tra Bruno e Pietro. E qui viene l‘impulso di salire ed esplorare tutto intorno i luoghi che si intrecciano alla storia e non ne fanno solo da sfondo. E scoprire che “la montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo davanti all‘altro, silenzio tempo e misura”.
Quella storia ostacolata e impossibile tra Renzo Tramaglino e Lucia Mondella rivive in un altro viaggio letterario: quello all‘interno dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, in Lombardia, tra personaggi e luoghi divenuti iconici. A Olate, lungo una stradina tra tornanti, è possibile salire fino al palazzotto di Don Rodrigo che “sorgeva isolato, a somiglianza d‘una bicocca, sulla cima d‘uno dei poggi ond‘è sparsa e rilevata quella costiera […]. Appiè del poggio, dalla parte che guarda a mezzogiorno, e verso il lago, giaceva un mucchietto di casupole, abitate da contadini di don Rodrigo; ed era come la capitale del suo piccolo regno.”
A Lecco, impossibile non dirigersi nel quartiere di Acquate e ripercorrere “una di quelle stradicciole..” dove “la strada correva diritta, forse un sessanta passi, e poi si divideva in due viottole, a foggia d’un ipsilon: quella a destra saliva verso il monte, e menava alla cura: l’altra scendeva nella valle fino a un torrente” e non immedesimarsi nelle paure del povero don Abbondio quando incontra i bravi che al comando di Don Rodrigo gli intimano la storica minaccia da cui prende avvio la storia: “Questo matrimonio non s‘ha da fare, né domani, né mai”. A qualche chilometro di distanza, sulle rive del lago di Como, viene naturale, invece, ripetere mentalmente lo struggente Addio ai monti di Lucia che saluta, a bordo di una barca, il paese tanto amato.
Perchè un paese, come ricorda Cesare Pavese ne La Luna e i Falò: “vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c‘è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti“.
E come lo si ritrova quel paese tra Cuneo ed Asti, che sembra di entrare dentro una fiaba, tra colli, vigne, alberi da frutto, viticoltura a terrazze: siamo nelle Lange piemontesi che cambiano colore a seconda della stagione e nell’autunno ce li regalano tutti insieme.
E poi ci sono le città. La Trieste austera e misteriosa di Italo Svevo, che ne La coscienza di Zeno, fa da sfondo alla storia di Zeno Cosini che trascorre le sue giornate tra il porto, le eleganti vie del centro e il parco.
Ma è anche la città in cui James Joyce inizia la stesura del dramma Esuli e del suo capolavoro Ulisse. A lui è dedicata la statua, immancabile sosta fotografica per turisti, che campeggia in centro, lungo il Canal Grande in Piazza Ponterosso, a pochi passi dal Molo Audace. E ancora, la Firenze romantica e bellissima e le sue colline di Camera con vista di Edward Morgan Forster, i rioni irripetibili di Napoli de L’amica geniale di Elena Ferrante dove, facendo un salto indietro, ti immagini direttamente catapultato sul palcoscenico dei due Eduardo (Scarpetta e De Filippo) del teatro italiano.
È un paese ricco di tante bellezze il nostro e questi sono solo alcuni tra gli itinerari di un viaggio insolito tra letteratura, storia, tradizioni e cultura alla ricerca di emozioni diverse.