L’effetto benefico della natura come cura per corpo e mente
Se vogliamo ritrovare la pace interiore e fare ordine nei pensieri non c’è nulla di meglio di una bella giornata immersi nella natura;
se abbiamo bisogno di concentrazione una bella camminata in mezzo al verde è quello che ci vuole. Se dobbiamo allontanare i cattivi pensieri, l’aria aperta è un aiuto formidabile. Sensazioni? Convincimenti? Non proprio
tratto da PiùMe Magazine n. 8 Agosto 2023 p. 30 a cura di Lara Venè
Ormai da qualche tempo si sente parlare del potere terapeutico della natura sul corpo e sulla mente umana. E si moltiplicano le ricerche in merito, che dimostrano come questo potere sia effettivo e reale e non già una semplice suggestione. “Numerosi studi nel campo della psicologia ambientale – spiega la professoressa Francesca Pazzaglia ordinaria presso l’Università di Padova dove insegna Psicologia ambientale e dirige il Master in Psicologia architettonica e del paesaggio – hanno indagato e dimostrato l’effetto benefico della natura sulle persone sia a livello fisico che psicologico.
In particolare, si è visto come il contatto con la natura ci permetta da un lato di migliorare la qualità delle nostre emozioni, producendo un decremento di quelle negative ed un aumento delle emozioni positive. Dall’altro la natura permette di rigenerarci dallo stress e dall’ affaticamento mentale. Si è visto inoltre, anche da studi condotti recentemente, come questo effetto benefico della natura sia trasversale ad ogni fascia d’età: dai bambini agli anziani vi sono numerosi potenziali applicativi di queste evidenze per promuovere e migliorare il benessere delle persone. Ricerche recenti del nostro laboratorio presso il Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova (https://www.memoryandlearninglab.it/) hanno mostrato gli effetti positivi del verde in varie categorie di persone. Ad esempio, svolgere attività di orticultura in giardini terapeutici migliora il tono dell’umore e la qualità della vita in persone affette da demenza; oppure una passeggiata di circa trenta minuti in un giardino storico diminuisce lo stress e aumenta le emozioni positive, oltre che migliorare la prestazione in test di memoria, sia in giovani adulti che anziani“.
Il verde e il blu
Un giardino dunque, ma anche il mare o la montagna. Ogni ambiente ha il suo potere rigenerante, basta assecondare le passioni e le inclinazioni individuali. “Molto dipende dalle nostre preferenze. Un ambiente che consideriamo attraente e piacevole – spiega la professoressa- sarà molto probabilmente anche benefico. In generale, però, è possibile affermare che ambienti naturali (sia verdi che blu) hanno un alto valore rigenerativo e sono portatori di benessere. Nello specifico parliamo sia di luoghi in cui l’aspetto naturale è predominante come boschi, foreste, spiagge, ma anche di aree verdi in cui la natura è inserita in un contesto più antropico come parchi pubblici, giardini, ecc. Ma non è tutto, è stato dimostrato da numerose ricerche che non è solo l’ambiente naturale reale a poterci dare dei benefici. Riproduzioni di ambienti naturali (come fotografie, video, esperienze immersive di realtà virtuale) o la presenza di rimandi alla natura all’interno degli ambienti che solitamente abitiamo (come piante, vista su uno spazio verde, elementi acquatici, utilizzo di materiali e pattern che richiamano la natura) possono ugualmente sortire un effetto benefico sulle persone e dovrebbero essere tenuti in considerazione quando non è possibile fruire in modo reale di ambienti naturali“.
La natura non solo garantisce benessere, ma aumenta la memoria
Una ricerca interdisciplinare, che coinvolge specialisti diversi, avviata dal laboratorio di neuroscienze ambientali dell‘Università di Chicago, ha rivelato che anche una breve interazione con un ambiente naturale, può migliorare memoria e attenzione del 20%. “Un’importante teoria – riferisce Pazzaglia – dimostra proprio come il contatto con gli ambienti naturali possa rigenerare l’attenzione. Parliamo della Attention Restoration Theory (ART) di Kaplan (1995), secondo la quale l’ambiente naturale, grazie alle sue caratteristiche intrinseche avrebbe la capacità di attrarre la nostra attenzione in modo spontaneo permettendo di recuperare risorse cognitive. Su questo punto – aggiunge la professoressa – ci sono numerose evidenze sperimentali che dimostrano che dopo una passeggiata in un parco, oppure dopo un intervallo scolastico trascorso in un’area verde, le prestazioni in compiti di memoria e attenzione sono migliori rispetto a un periodo analogo trascorso in un luogo senza verde“.
Gli spazi verdi sono i luoghi ideali per l‘apprendimento scolastico
“In una ricerca recente, in collaborazione con la collega Lucia Mason del Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione – rivela la professoressa – abbiamo trovato, in accordo con l’ART, che lo svolgere una tipica lezione scolastica in un luogo aperto e verde nel giardino della scuola ha maggiori effetti positivi sull’apprendimento rispetto allo svolgimento della stessa lezione all’interno dell’aula. Spesso gli spazi verdi scolastici, invece, sono sottoutilizzati e poco curati e questo è un peccato, perchè hanno una grande potenzialità. Lo stesso vale per le strutture verdi intorno alle residenze per anziani come detto prima“. “Una nostra recente rassegna della letteratura, che ha esaminato i potenziali effetti positivi della frequenza delle cosiddette Forest School (scuole per l’infanzia che si svolgono prevalentemente in luoghi naturali) – mette in luce la professoressa – ha evidenziato molti effetti positivi, a confronto con scuole tradizionali, ad esempio sulla coordinazione motoria, la motivazione e altri ambiti cognitivi e comportamentali“.
L‘acqua ha un valore rigenerativo. E il mare meglio d‘inverno
“Seppure la maggior parte delle ricerche sugli effetti rigenerativi degli ambienti naturali si sia focalizzata sul verde (green space), negli ultimi anni – dice Pazzaglia – anche l’attenzione sugli ambienti marini e sull’effetto che l’acqua ha sull’individuo è aumentata. Diversi studi dimostrano infatti che gli ambienti acquatici hanno un forte valore rigenerativo.
Uno studio che abbiamo condotto nella spiaggia del Poetto di Cagliari in Sardegna ha dimostrato che ad una maggior frequenza della spiaggia corrispondono minori livelli di stress percepito nei visitatori. Inaspettatamente, inoltre, la spiaggia è stata giudicata come più rigenerativa da parte dei frequentatori nel periodo invernale rispetto a quello estivo“.