La generazione Z non è un monolite
Non guardano la tv che potrebbe pure non esistere e usano i social quasi per tutte le attività della vita quotidiana: chattano con gli amici, guardano film, ascoltano video, vedono meme, si scambiano compiti della scuola, ascoltano musica e chissà che altro.
tratto da PiùMe Magazine n. 1 gennaio 2024 p.32 a cura di Lara Venè
La generazione Z, i nati cioè alla fine degli anni Novanta del XX secolo e i primi del Duemiladieci viene non a caso chiamata quella dei “nativi digitali”. Vietato però considerarli tutti uguali, con gli stessi interessi e le stesse passioni. Anche in relazione all’uso dei social. Ce lo dice un’indagine condotta da Webboh Lab, il primo Osservatorio digitale permanente completamente dedicato alla Gen Z e creato da Webboh e dall’istituto di Ricerca Sylla con l’intento di studiare le aspettative e i comportamenti dei post Millennials.
Nei mesi scorsi l’Osservatorio ha presentato la prima prima instant survey (chiamata così perché è stata lanciata tramite storie sul profilo Instagram di Webboh) che analizza il rapporto della Gen Z con i social.
Sorpresa: non esiste un’unica Generazione Z
L’indagine ha rivelato due cose. La prima ha sfatato il mito secondo cui i giovani avrebbero paura della solitudine senza i social anche se senza si annoierebbero.
La seconda è che non tutti usano i social allo stesso modo. Su 24.000 ragazzi tra i
12 e i 20 anni ingaggiati in 48 ore è emerso che la Gen Z, secondo la definizione che ne ha dato Furio Camillo Direttore Scientifico di Webboh Lab, non è un “monolite” ma è
composta da 5 cluster di giovanissimi che vivono e percepiscono l’interazione con i social in maniera differente: Meme Maestro (40%), Creative Explorer (18%), Like Lover (17%), Social Soul (14%) e Digital Dreamer (11%).
Meme Maestro
È la categoria più diffusa (40%) ed è composta da coloro che usano i social per intrattenimento e divertimento, come meme e video virali. Si collegano con i coetanei per scoprire nuovi trend e prodotti di tendenza, ma anche per condividere aspetti della propria vita e interessi. Tra le motivazioni c’è anche la ricerca di forme di evasione dalla vita quotidiana. Attenzione però: come mettono in guardia gli estensori della ricerca, l’intrattenimento non è sempre e necessariamente qualcosa di superficiale o di puro divertimento. Piuttosto, nella maggior parte dei casi imparano divertendosi.
Creative Explorer
Sono coloro (18% degli intervistati) che utilizzano i social per esprimere la propria creatività attraverso foto, scrittura e arte. Appartengono a questo profilo i giovani a cui piace esplorare e approfondire i propri interessi, e scoprire nuovi argomenti e condividere informazioni. Ma amano anche promuovere cause sociali.
Like Lover
Sono i teenager (corrispondono al 17% degli intervistati) che cercano gratificazioni attraverso i feedback positivi, come i like e i commenti. Principalmente utilizzano i social come una fuga dalla routine quotidiana, seguendo e contattando i propri idoli e creator preferiti per sentirsi parte di un mondo diverso.
Social Soul
Appartengono a questo profilo (il 14%) i social media enthusiast che stanno sui social principalmente per conoscere nuove persone con cui istaurare scambi di idee, relazioni, campi di discussione, scoprire nuove passioni e cercare consigli.
Digital Dreamer
Secondo l’indagine fanno parte della categoria (l’11% degli intervistati) tutti coloro che
appartengono anche agli altri profili: tutti coloro che utilizzano i social media come una piattaforma per esplorare e vivere un’identità online diversa dalla realtà.
La Generazione Z può non si sente sola senza i social
Questo è forse il risultato meno atteso. Eppure, dai risultati della instant survey, emerge che i teenager intervistati non si sentono soli senza i social: in una scala da 1 (per niente) a 10 (massimo), il punteggio medio attribuito al “timore della solitudine” è stato solo di 4,3. La maggior parte dichiara che certamente si annoierebbe o che farebbe più sport ma il timore della solitudine non è così presente.
Di cosa sentirebbero maggiormente la mancanza i genZer?
Il risultato è in linea con gli usi principali che i teenager fanno dei social media: le piattaforme che mancherebbero loro di più se non potessero più utilizzarle sarebbero, a pari merito, WhatsApp e Instagram. A seguire TikTok e YouTube. In fondo alla classifica X (l’ex Twitter) e Facebook, ma questo già lo sapevamo.