Professione dog sitter: chi è, come lavora, come formarsi
di Ugo Cirilli
Quando un cane entra a far parte della nostra quotidianità, si stabilisce spesso un rapporto stretto e tenero, una vera intesa tra due specie diverse che hanno imparato a conoscersi e ad amarsi da tempi molto lontani.
Tuttavia il lavoro e gli impegni familiari, in una quotidianità spesso frenetica, possono costringere anche il padrone più affettuoso a stare per molte ore lontano dal proprio amico a quattro zampe.
Se capita poi di doversi assentare per diversi giorni, per una trasferta lavorativa, una vacanza o altri motivi, l’impossibilità di farsi accompagnare dal proprio pet si trasforma in un vero dilemma. Come fare?
Per tutte queste situazioni, sta prendendo piede sempre più una figura davvero provvidenziale: il/la dog sitter.
L’angelo custode del cane in nostra assenza
Il dog sitter è un/a professionista che sa prendersi cura di un cane con competenza e pazienza, soddisfacendone tutte le esigenze basilari: dall’adeguato nutrimento, alla quotidiana passeggiata tanto importante per il suo benessere.
Se vogliamo individuare un pioniere di questa professione, dobbiamo sicuramente citare l’americano Jim Buck (1931 – 2013). Per l’esattezza, si trattò del primo “dog walker”, negli Stati Uniti: una figura che si occupa di portare i cani a spasso quando i padroni non possono farlo. Una professionalità che talvolta resiste ancora, in altri casi è inglobata nelle mansioni del dog sitter.
Buck ebbe la geniale intuizione di costruire attorno all’accudimento dei cani altrui una vera professione, nei primi anni ’60. Lasciò un lavoro di area commerciale e, nel tempo, ebbe tanto successo come “dog walker” da aprire una scuola per cani e avere alle proprie dipendenze ventiquattro assistenti, con i quali si occupava anche di oltre 150 animali al giorno. La sua carriera durò circa quarant’anni e lo rese una figura molto conosciuta, quasi iconica: alto, magro ed elegante, a New York poteva capitare di incontrarlo con sei cani al seguito.
L’attuale dog sitter deve sicuramente molto alla sua intuizione. Tuttavia, quasi sempre il ruolo prevede mansioni più estese, come accennato in precedenza: l’alimentazione, il gioco, l’igiene e l’eventuale somministrazione di terapie secondo le indicazioni del veterinario.
Come trovare un dog sitter
Oggi Internet è lo strumento principale con cui molte persone ricercano i professionisti di cui hanno bisogno; questo vale sicuramente anche per il dog sitter. Possiamo digitare direttamente “dog sitter” e il nome della nostra zona di residenza in un motore di ricerca, o accedere a siti web dedicati a questa figura professionale, come dogsitter.it o it.dogbuddy.com.
Consideriamo sempre che, quanto più complesse sono le mansioni che affideremo al professionista, tanto più sarà opportuno individuare una figura qualificata, con referenze dimostrabili.
Voglio diventare dog sitter: come fare?
Ormai il dog sitting è una vera professione, ma in Italia non è ufficialmente riconosciuta dallo Stato: non esistono quindi un albo e un percorso di studi obbligatorio.
La necessità di avere personale sempre più qualificato ha portato comunque alla nascita di svariati corsi di formazione; avere un background dimostrabile può aiutare a distinguersi da molti concorrenti “improvvisati”. Una volta raggiunto il livello di competenze previsto, con l’apertura di una partita IVA si avvia ufficialmente l’attività: a quel punto, può iniziare la promozione attraverso tutti i canali, online (social, sito web) e offline (passaparola, annunci sui giornali etc.).
L’iter preparatorio può quindi essere vario, ma una colonna portante accomuna il lavoro di ogni vero dog sitter: l’amore per i cani e il desiderio di trascorrere molte ore a contatto con loro, accudendoli con affetto come farebbe il loro padrone.