5 animali selvatici comuni nel nostro Paese
di Ugo Cirilli
L’ Italia ha un vero e proprio patrimonio di boschi, macchie e boscaglie, che supera il 35% di tutto il territorio nazionale. In alcune regioni, le aree verdi naturali occupano circa metà della superficie.
Sono spazi dove sopravvivono ancora tanti animali selvatici, che trovano rifugio dall ’urbanizzazione e godono ancora del loro habitat originario. Scopriamo le caratteristiche e le abitudini di cinque tra i più comuni!
Cinghiale
Massiccio e resistente, il cinghiale può raggiungere i 180 cm di lunghezza e il quintale di peso. Nonostante la stazza riesce a muoversi velocemente, dileguandosi o partendo alla carica quando si sente minacciato. In tale circostanza diventa pericoloso: la femmina attacca mordendo, il maschio invece colpisce con le zanne sporgenti, lunghe in media tra i 15 e i 25 centimetri. Si tratta però di un animale che preferisce fuggire, se possibile, di fronte alle minacce. Il semplice rumore delle persone che si avvicinano può spingerlo a scappare. Ha un olfatto molto sviluppato e una pelle robusta, che lo protegge dalle spine, dagli insetti e dalle vipere, mentre si avventura nella boscaglia in cerca di cibo. Onnivoro, si nutre soprattutto di vegetali. A volte mangia anche insetti, uova, serpenti, pesci o carne, soprattutto se si imbatte in carcasse: più raramente si dedica alla caccia.
Volpe rossa
Un canide presente in tutta Italia, è rara nella Pianura Padana a causa dell’urbanizzazione, ma in alcuni casi si spinge fino alle zone periferiche delle grandi città. Si tratta del carnivoro selvatico più comune nel nostro Paese, anche in virtù della sua capacità di adattarsi a svariati ambienti: dai boschi, habitat principale, alle campagne. In qualsiasi contesto mantiene abitudini notturne, trascorrendo le ore di luce nascosta nella tana, nei cespugli o nei fossi.
Prevalentemente carnivora, la sua alimentazione è però ritenuta “opportunista”, flessibile: in caso di necessità, infatti, si ciba anche di insetti o di bacche.
Caratterialmente è un animale schivo sia con gli esseri umani che con i suoi simili, tanto che i maschi possono scontrarsi anche in maniera letale. La natura della volpe tuttavia sta cambiando, nei casi in cui riceve spesso cibo dalle persone nelle zone turistiche: in tali situazioni, si assiste a un vero addomesticamento.
Riccio
Il riccio comune, o riccio europeo, sembra mantenere alcuni caratteri dei primi mammiferi apparsi sulla Terra.
Il suo senso più sviluppato è l’olfatto. Ha comunque una sensibilità tattile marcata e vede fino a 30 metri di distanza di giorno, 12 con il buio. La notte è la sua dimensione: lascia la tana e può percorrere anche 3 km in cerca di cibo, muovendosi piuttosto rapidamente. Si nutre di invertebrati, uova, rettili, anfibi e topi; è falsa la credenza che lo vuole particolarmente ghiotto… di vipere. Può cibarsi occasionalmente di ghiande e frutta. Qualora ci si imbatta in un riccio, occorre evitare assolutamente di nutrirlo con il latte vaccino, che gli causerebbe fortissime e letali diarree. Anche la frutta secca è sconsigliata, risultandogli difficile da ingerire.
Tutti conoscono la sua tipica, rapida “chiusura a palla”, che scoraggia i predatori grazie agli aculei: una strategia eccellente in natura, pericolosa di fronte alle automobili. L’arrivo dei veicoli porta infatti i ricci a immobilizzarsi, rischiando di essere investiti. Occorre quindi prestare particolare attenzione sulle strade frequentate da questi animali.
Lepre europea
La lepre europea, slanciata e velocissima, può raggiungere i 70 cm di lunghezza e la velocità di 60 km/h. Ha abitudini prevalentemente notturne (si osserva più raramente di giorno, soprattutto nelle giornate nuvolose) e sensi sviluppati, che la aiutano ad avvertire il minimo accenno di pericolo. Quando si sente minacciata, la prima reazione è immobilizzarsi, mimetizzata nell’ ambiente. La fuga a grande velocità arriva quando il pericolo si avvicina; allora la lepre compie un balzo che può superare i due metri di lunghezza, per lanciarsi nella corsa.
La sua alimentazione è esclusivamente erbivora. Se disponibili, gradisce anche frutti e funghi, mentre in inverno riesce a sopravvivere con una dieta davvero povera, che comprende erba secca e pezzi di corteccia.
Lupo grigio
Il lupo grigio, presente in Europa, Asia e Nord America, è il più grande canide lupino, con un peso medio di oltre 40 kg per i maschi e di circa 37 kg per le femmine. Riesce a superare i 50 km/h in corsa, caratteristica che lo rende uno dei pochi predatori temibili per la lepre. Tra tutti i canidi, si distingue anche per la capacità di organizzarsi in gruppi, comunicando efficacemente con gli altri membri del branco durante la caccia. Ha infatti una natura sociale, che portò lo scrittore Rudyard Kipling ad affermare “La forza del branco è nel lupo, e la forza del lupo è nel branco”. I branchi sono però costituiti da esemplari imparentati, che raramente accolgono altri lupi; tra gruppi estranei talvolta si scatenano accesi scontri per il territorio. Un maschio e una femmina possono comunque formare un nuovo branco con i propri piccoli e la loro unione, in genere, dura tutta la vita: sono dei campioni di fedeltà!
Temuto dalle popolazioni, il lupo è stato cacciato spietatamente. Se è vero che può cibarsi di animali allevati dall’uomo, è molto più difficile che si scagli contro le persone, che in genere teme e non fanno parte delle sue prede abituali.