Curiosità sugli animali: parte 2
di Ugo Cirilli
Il mondo animale è incredibilmente vario e sorprendente. Ogni specie è il frutto di un raffinato processo di adattamento, che ha permesso di sviluppare abilità particolari per garantire la sopravvivenza. Scopriamo alcune curiosità!
Gli animali più veloci
Per gli animali la velocità può essere una grande risorsa, che siano predatori o prede. Quali sono i più grandi “velocisti” del regno animale? Il primatista assoluto è il falco pellegrino: in picchiata sembra che riesca a toccare la spaventosa velocità di 360 km/h! Anche quando non si lancia sulla preda raggiunge andature notevoli, talvolta superiori ai 90 km/h. Tra gli animali che si muovono sulla terraferma, invece, il record è del ghepardo che arriva a 112 km/h circa. E in acqua? Il più veloce animale marino è il terzo classificato di questa “top 3”: il pesce vela, molto simile al pesce spada ma dotato di una grande pinna dorsale, da cui deriva il suo nome. Il suo nuoto può raggiungere i 109 km/h.
Gli animali più longevi: uno è forse… immortale
Negli anni ’80 è stata scoperta una nuova specie di medusa che vive nel Mediterraneo e nell’Adriatico, la Turritopsis dohrnii. È molto piccola, con un diametro di 4 mm, ma la sua vera particolarità è un’altra: dopo la maturità e la riproduzione può invertire il suo ciclo vitale. Le cellule “regrediscono” alla versione precedente, non ancora specializzata e l’organismo si rinnova, tornando alla sua forma giovanile di polipo. Sembra che questo fenomeno accada in condizioni di stress. In natura è difficile osservare ripetuti rinnovamenti, ma gli scienziati ritengono teoricamente possibile una sorta di “immortalità” della medusa. Per questo, l’animale è oggetto di studi assieme alla Turritopsis nutricula, una specie del Pacifico che ha la stessa capacità. Non si ha notizia di altre creature capaci di sottrarsi all’ineluttabilità del tempo. Conosciamo solo specie incredibilmente longeve come la spugna antartica: ne è stato ritrovato un esemplare dell’età stimata di… 1500 anni. Nelle gelide acque dell’Artico vive la vongola oceanica: si ritiene che superi i 400 anni di longevità. Sulla terraferma spicca la tartaruga gigante delle Galapagos: sembra che un esemplare morto nel 1966, Tu’i Malila, avesse 189 anni. Ed è stimata in 188 anni l’età di Jonathan, un esemplare della stessa specie tuttora vivente.
Gli animali più velenosi
L’animale più velenoso al mondo è la vespa di mare o medusa scatola, una medusa che vive nei mari del Nord dell’Australia e del Sudest Asiatico. I tentacoli, lunghi fino a 3 metri, iniettano un veleno che provoca forti infiammazioni, necrosi, aritmie e può portare all’arresto cardiaco uccidendo la vittima. Fortunatamente, spesso i contatti sono superficiali e non letali. Sembra che la ricerca abbia individuato un antidoto; ma al momento si risciacquano le ferite con aceto senza sfregarle, in attesa del medico. Questa sostanza inattiva le nematocisti, le capsule velenifere rilasciate dalla medusa. Nell’Oceano Pacifico e nell’Oceano Indiano vive invece il serpente più velenoso al mondo: il serpente di mare, che deve risalire periodicamente in superficie per respirare e talvolta si sposta sulla terraferma. Anche il terzo classificato è un animale marino: il pesce pietra, il pesce più velenoso. Vive nel Mar Rosso e nell’Indo-Pacifico, fino al Nord dell’Australia. Sulla schiena ha degli aculei affilati che iniettano una tossina potentissima. Il veleno induce tachicardia e, senza le opportune cure, può uccidere. La pericolosità del pesce deriva dal suo aspetto: pieno di protuberanze e dai colori mimetici, sembra una roccia coperta di alghe e coralli. Perfettamente camuffato, si apposta immobile per predare pesci e crostacei. Si corre quindi il rischio di calpestarlo o urtarlo.
Gli animali dalla vista sorprendente
Per molti animali la vista è un senso importantissimo; non sorprende quindi che in alcune specie sia particolarmente sviluppato. Alcuni rapaci scorgono le prede da altitudini vertiginose; l’aquila ha uno sguardo che potremmo definire… ad alta definizione. Percepisce più colori rispetto all’occhio umano e la sua capacità visiva è dalle 4 alle 8 volte superiore alla nostra. Può individuare una preda anche da 3 km di distanza. La libellula sorprende per l’ampiezza del suo campo visivo: vede praticamente a 360 gradi, con una grande sensibilità al movimento che permette di individuare ogni preda o pericolo. Alcune specie si sono specializzate nella visione notturna. Il gatto ha una membrana oculare detta tapetum lucidum; limita la sua visione a distanza nella luce (vede nitidamente fino a circa 6 m), ma aumenta le capacità visive notturne, da 6 a 8 volte superiori alle nostre. Alcune specie “nottambule” sono ancora più sorprendenti: tra queste, diversi gechi come il geco dalla coda a foglia, che di notte vede fino a 350 volte di più di quanto vediamo noi al crepuscolo.
Gli animali che dormono di più e di meno
Anche dormire molto può rappresentare una forma di adattamento per alcuni animali, portandoli a risparmiare energie e facilitando il metabolismo. È il caso dei koala che si nutrono di foglie di eucalipto e hanno una digestione piuttosto faticosa. In cattività possono dormire fino a 22 ore al giorno, in libertà circa 14. L’armadillo può superare le 18 ore di sonno giornaliere. Arriva a 16-18 ore anche un animale conosciuto per la sua lentezza, il bradipo. Il nostro gatto domestico non eguaglia questi numeri, concedendosi “solo” 12 ore di sonno al giorno circa. Nella classifica si distinguono sicuramente i pipistrelli, che raggiungono anche le 20 ore di sonno giornaliero!
Questo articolo è un testo puramente informativo e non rappresenta in nessun modo prescrizioni o consigli medici.