In ricordo di Lady D scomparsa il 31 agosto 1997
di Virginia Torriani
Sono passati 24 anni da quella notte del 31 agosto 1997, quando la favola della principessa triste, appena 36enne, finì in modo tragico e inaspettato. Quella notte Lady Diana e il suo compagno Dodi Al-Fayed persero la vita in un incidente stradale sotto il ponte dell’Alma, a Parigi. Erano a bordo di una Mercedes SL380 nera assieme alla guardia del corpo e all’autista quando la vettura si è schiantata a folle velocità contro il tredicesimo pilastro del tunnel.
Teorie e misteri sull’incidente di Diana
Sul fatale incidente negli anni si sono moltiplicate le teorie complottistiche e i misteri. Stando alla versione ufficiale l’autista, Henri Paul, avrebbe perso il controllo dell’auto perché guidava in stato alterato: quella sera Paul avrebbe bevuto molto, mescolando per altro l’alcool ad alcuni farmaci antidepressivi, che in quel periodo stava assumendo.
Secondo altre versioni l’autista avrebbe sbandato per colpa di una Fiat Uno bianca, che però non è stata mai trovata.
La Mercedes riportava solo la piccola traccia di un baffo di vernice bianca. Nulla più. Sarebbe invece stata confermata la non totale sicurezza della vettura: l’auto su cui Diana e Dodi viaggiavano era già stata coinvolta in un terribile incidente a 160 km orari anni prima.
Risistemata alla bell’e meglio, la Mercedes portava ancora i segni del precedente urto, ma finì lo stesso tra i mezzi di trasporto usati dall’hotel. Anche se al Ritz nessuno voleva guidarla.
C’è poi chi sostiene che Paul avrebbe perso il controllo del mezzo a causa dei flash dei paparazzi: una teoria vera solo in parte; anche se certamente i fotografi hanno innescato la tragica catena di eventi che ha portato all’incidente.
Le immagini dello schianto, scattate dai paparazzi che volevano immortalare la coppia da copertina dei giornali di cronaca rosa, hanno sconvolto il mondo intero. Proprio per scappare da quella continua invasione alla propria privacy Lady D aveva lasciato a mezzanotte e un quarto il lussuoso hotel Ritz da una porta secondaria, dopo aver depistato la maggior parte dei paparazzi piazzati all’ingresso principale con un’auto civetta.
Quando uno dei fotografi riuscì ad aprire lo sportello posteriore dell’auto dopo l’incidente Dodi era già morto, ma la principessa era ancora viva. Le ambulanze raggiunsero il tunnel in 7 minuti: era da poco passata mezzanotte e mezza. Un’ora dopo Diana era ancora intrappolata nelle lamiere ed ebbe un primo arresto cardiaco.
Alle 4:05 dopo 150 fiale di adrenalina somministrate, il cuore di Diana Spencer smise di battere.
L’annuncio ufficiale della morte della principessa del Galles arrivò alle 5:30.
Tra le teorie complottiste non sono mancate chiacchiere sul fatto che Diana fosse incinta. Una gravidanza avrebbe rappresentato un vero e proprio scandalo per la Corona: impensabile che il principe William, futuro re d’Inghilterra, avesse un fratellastro musulmano. Tanto sarebbe bastato secondo queste voci a far sì che qualcuno volesse la principessa morta.
Nessuna di queste ipotesi fantasiose ha trovato conferma, ma le teorie del complotto non si sono mai placate così come il mito di Lady Diana.
Il funerale di Lady D venne trasmesso in diretta televisiva e fu seguito da oltre due miliardi di persone. Solo per le strade di Londra parteciparono 3 milioni di persone. Diana era la principessa del popolo, amatissima in tutto il mondo per il suo impegno nel sociale e nelle cause umanitarie, ma anche per le sue vicissitudini private, che nonostante il titolo reale, la rendevano vicina alle persone comuni.
Un matrimonio da “favola”.
Appartenente a una delle più antiche e importanti famiglie britanniche, Diana incontrò Carlo alla festa per il trentesimo compleanno del principe. I due si fidanzano nel 1981 e si sposano il 29 luglio dello stesso anno: le nozze vennero trasmesse in mondovisione, ma il matrimonio, nonostante i due figli William e Harry, non fu certo “da favola”. Nel 1987 iniziano a diventare di dominio pubblico non solo le difficoltà tra i due coniugi, ma anche il disagio di Diana, che appariva spesso sopraffatta dalla vita di corte e dall’etichetta reale, arrivando a soffrire di disturbi alimentari e depressione.
La crisi matrimoniale tra Carlo e Diana si fece sempre più profonda. I due si accusavano reciprocamente del fallimento del matrimonio: Carlo incolpando Diana di averlo tradito; Diana assisteva invece al riavvicinamento di Carlo alla sua storica amante e attuale moglie Camilla Shand, allora Camilla Parker-Bowles.
Il divorzio venne ufficializzato il 28 agosto del 1996. Per la principessa si aprì un’altra fase nella vita, pur rimanendo comunque un membro della famiglia reale e mantenendo il suo impegno nella beneficienza e nei diritti umani. Solo un anno dopo però il tragico destino l’ha strappata precocemente alla vita.