Le app del momento
di Ugo Cirilli
Utili o semplicemente divertenti, le app rappresentano senza dubbio uno dei trend più attuali nel mondo dell’informatica.
Con gli smartphone che si stanno trasformando in veri, potenti computer in miniatura, scaricare applicazioni permette di accrescerne la gamma di funzionalità.
Quali sono le app più apprezzate del momento?
Alcuni dati ci aiutano a capire nuove tendenze e “must have” ancora stabili.
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Il podio del 2019: due certezze e una novità
I dati raccolti in tutto il mondo dalla società SensorTower tra gennaio e marzo 2019 vedono sul primo e sul secondo gradino del podio due nomi molto noti della messaggistica: WhatsApp, con 223 milioni di installazioni e Messenger, 209 milioni.
Niente di sorprendente, quindi. Ma in terza posizione troviamo invece un’app meno conosciuta: TikTok, che supera nei download perfino Facebook (quarta) e Instagram (quinta).
TikTok: potere ai mini-clip!
“Tik cosa?”, potrebbe chiedersi qualcuno.
Si tratta di un’applicazione cinese, nota nel Paese d’origine anche come Douyin, che consente di creare piccoli clip musicali amatoriali. Si gira un video della durata massima di 60 secondi, si sceglie il brano musicale di sottofondo in una gran varietà di generi e si condivide il prodotto della propria creatività con la community della app. Tra le tipologie di clip più diffuse, passi di danza, canto in playback e scene buffe. Già nell’autunno 2018 TikTok ha iniziato a incontrare un notevole successo internazionale, soprattutto tra gli adolescenti ma non solo.
Share it
Dai dati del report di Sensor Tower, scopriamo che subito dopo la suddetta “top 5” ci imbattiamo in un’altra app il cui nome non è famosissimo, almeno in Italia: Share it, che precede perfino YouTube!
Si tratta di un’applicazione creata dall’azienda Lenovo e nata per la condivisione di file tra dispositivi iOS, Android, PC e Windows Phone attraverso la connessione WIFI.
Assieme a WhatsApp e Messenger, suggerisce l’idea che buona parte delle app più apprezzate sia legata a funzionalità pratiche, utili nel quotidiano.
FaceApp
A chiunque utilizzi con una certa regolarità i social sarà capitato, di recente, di imbattersi in un curioso e grottesco fenomeno.
Una marea di fotografie dei propri amici e conoscenti trasformati improvvisamente in anziani, o comunque invecchiati di parecchi anni.
Questa straniante “macchina del tempo virtuale” è dovuta a un’applicazione molto popolare nata in Russia, FaceApp.
Attraverso sistemi informatici creati sul modello delle “reti neurali”, riesce a “invecchiare” un volto umano rappresentato in foto. Mentre qualcuno solleva dubbi in fatto di privacy sul caricamento della propria immagine (che viene archiviata dalla società produttrice), molti continuano a divertirsi osservando il proprio alter ego “agée” o quello degli amici.
Attenzione a una versione fasulla che imita la vera FaceApp, ma rilascia un malware inondando i malcapitati di pubblicità. Per sicurezza, meglio effettuare il download dagli store ufficiali Android e iOS.
AI Portraits Ars
AI Portraits è una app che non invecchia il nostro volto, ma lo trasforma in un’opera d’arte! Creata dal team di ricerca Visual Artificial Intelligence Lab di IBM, diretto dal designer italiano Mauro Martino, si avvale di una tecnologia chiamata Gan Model per rielaborare i selfie. Utilizza i dati di oltre 45.000 opere, per trasformare semplici autoscatti in “dipinti virtuali” che sembrano creati dalla mano di Vincent van Gogh, Tiziano e altri grandi dell’arte, con risultati sorprendenti.
Offre garanzie precise in fatto di privacy: le foto caricate, una volta utilizzate come base per i “ritratti d’artista”, vengono cancellate.
La popolarità dell’app è stata tale da causare un blocco temporaneo del suo sito web, mandato in tilt dal gran numero di accessi.
Due successi all’insegna del gioco
Se ci focalizziamo sul nostro Paese, l’inizio di quest’anno ha visto anche il successo di due app particolari legate allo svago: Zepeto e Brawl Stars.
Zepeto, nata in Corea del Sud, unisce caratteristiche simili ai social più noti con una componente di “gaming”: si crea infatti un avatar di fantasia, al quale far condurre un’esistenza immaginaria nel mondo creato dall’applicazione.
Brawl Stars, invece, è un gioco sviluppato da una software house finlandese, in cui l’utente guida il proprio personaggio in diverse varianti: dalla ricerca di alcune gemme alla battaglia in multiplayer con altri dieci giocatori. La grafica colorata e giocosa di questo “sparatutto” sdrammatizza l’azione.
Che si desideri una pausa di svago o un ausilio nella comunicazione e nelle incombenze quotidiane, il mondo delle app riesce sempre più a soddisfare le esigenze più varie. Chissà quali saranno le prossime sorprese del settore?