24 agosto 1862: la lira diventa moneta nazionale
di Ugo Cirilli
Correva l’anno 1862 quando un decreto del re Vittorio Emanuele II del 24 agosto proclamava la moneta nazionale italiana: la lira. L’unità del nostro Paese era recente: il Regno d’Italia era nato ufficialmente il 17 marzo 1861.
La parola “lira” derivava dal latino “libra”, utilizzato per indicare un’unità di peso. Monete chiamate “lire” esistevano in realtà da molto tempo: ad esempio erano state emesse tra il ‘400 e il ‘500 dalla Repubblica di Genova e dal Ducato di Firenze. In una situazione nazionale frammentata, però, mancando un sistema di riferimento unico, il valore delle varie monete oscillava subendo svalutazioni. Un tentativo di valuta nazionale avvenne con il dominio di Napoleone, che istituì una prima versione della lira che potesse essere intercambiabile con il franco.
Con il Risorgimento e la proclamazione del Regno d’Italia si arrivò alla lira italiana, espressione di uno Stato non più governato da potenze estere. Le prime monete raffiguravano il re e l’emblema dei Savoia.
Un trionfo di immagini dai miti alla scienza
Da allora, la storia della moneta ha visto susseguirsi una lunga serie di immagini: sono comparsi ad esempio personaggi della mitologia greca e latina, dal dio Vulcano, il fabbro degli dei, intento a battere i metalli, alla ninfa Aretusa circondata da delfini e un’aquila. Grande spazio hanno avuto anche personaggi storici, figure chiave di ambiti come la scienza, l’arte e la cultura.
Negli anni ’80, ad esempio, apparve sulle banconote una serie di personalità illustri: Marco Polo, Caravaggio, Gian Lorenzo Bernini, Vincenzo Bellini, Maria Montessori e Alessandro Volta. Alla rappresentazione dell’inventore è legata una curiosità: nelle prime banconote venne raffigurato con gli occhi scuri, successivamente con gli occhi chiari.
Negli anni ’90 proseguì il “restyling” e si affinarono le tecniche anticontraffazione. Venne introdotta la tecnologia della scritta cangiante, con la cifra che cambia colore a seconda dell’inclinazione: un particolare praticamente impossibile da replicare per i falsari, poiché richiede attrezzature molto costose e speciali inchiostri, non disponibili in commercio.
Il 1° luglio 1999 venne stampato il primo biglietto in euro; nello stesso anno la Zecca coniò ed emise le ultime monete in lire. Era la transizione alla nuova moneta, che vide prima un periodo di doppia circolazione con entrambe le valute.
Lire rare da collezione
Nella sua lunga storia, la lira ha visto anche l’emissione di monete particolari, oggi oggetto del desiderio da parte dei collezionisti. Tra queste troviamo ad esempio le 5 lire del 1946 con l’uva (prima moneta da 5 lire della Repubblica Italiana), le 5 lire del 1956, difficili da trovare in buone condizioni, le 20 lire dello stesso anno nella versione contrassegnata dalla scritta “prova”. Le 500 lire d’argento del 1957 con le Caravelle spiccano per le quotazioni che possono raggiungere.
Se, rovistando in vecchi bauli con cimeli di famiglia ereditati da nonni e bisnonni, vi imbattete in lire molto datate, il consiglio è ricorrere a siti web affidabili o a esperti per una valutazione. Chissà, potreste scoprire di avere un piccolo tesoro in casa!