21 settembre, Giornata mondiale della Gratitudine
di Ugo Cirilli
Quando ci siamo trovati l’ultima volta a dire “Grazie”, a provare un senso di profonda riconoscenza verso qualcuno o, magari, verso la vita in generale?
Queste riflessioni possono sorgere spontaneamente mentre si avvicina la Giornata mondiale della Gratitudine, che si celebra il 21 settembre. Venne ideata nel 1965 dall’insegnante di meditazione Sri Chinmoy , che la propose ai rappresentanti di vari Paesi in un meeting delle Nazioni Unite. Una ricorrenza in cui focalizzarci sugli aspetti positivi, sulle opportunità e sui legami affettivi della nostra vita, sentendoci grati e sviluppando una mentalità nuova.
Scienza, gratitudine e benessere
La gratitudine non ha a che fare solo con i “buoni sentimenti”: autorevoli ricerche scientifiche collegano questa caratteristica al benessere psicofisico. Ad esempio, studi delle ricercatrici Blair e Rita Justice dell’Università del Texas hanno riscontrato effetti positivi della capacità di essere grati sull’umore e sulle relazioni sociali. Due psicologi delle Università della California e di Miami, il dott. Robert A. Emmons e il dott. Michael E. McCullough, hanno confrontato tre gruppi di persone che si dedicavano ad attività diverse per alcune settimane. Il primo gruppo annotava in un diario gli eventi positivi che viveva, per i quali provava gratitudine. Il secondo gruppo riportava invece le situazioni sgradevoli. Il terzo gruppo, infine, teneva un diario generale annotando sia gli eventi positivi che quelli negativi.
I componenti del primo gruppo non mostravano solo un maggior livello di benessere psicologico, ma risultavano anche più attivi fisicamente e si recavano meno dal medico. Del resto, formulare pensieri positivi e provare gratitudine stimola il rilascio a livello cerebrale delle endorfine, ormoni che suscitano sensazioni di benessere.
Sentirsi grati può perfino migliorare il benessere e la produttività sul luogo di lavoro, come dimostrano alcuni studi.
Sviluppare la gratitudine con la pratica
Possiamo allenare la nostra capacità di essere grati? Certamente. È sufficiente rivolgere la mente, nel quotidiano, agli eventi positivi della vita. Anche quando ci sentiamo nervosi o frustrati per un fatto specifico: al di là di quella circostanza, la nostra esistenza è davvero così negativa?
Proprio nei “momenti no” può essere più che mai importante pensare alle opportunità di cui godiamo, agli affetti, ai piccoli e grandi successi che abbiamo ottenuto. Il dott. Martin E. P. Seligman, fondatore della Psicologia positiva, ha elaborato un esercizio semplice ed efficace, chiamato “The three blessings” (“Le tre fortune”) o “What-went-well” (“Ciò che è andato bene”). Per una settimana, ogni sera scriviamo tre eventi positivi del giorno, o comunque tre ragioni per cui ci sentiamo grati. Annotiamo anche perché quelle circostanze si sono verificate. Un esempio potrebbe essere “Ho percorso un bellissimo sentiero in un parco naturale della mia zona”. Scriveremo anche come mai abbiamo avuto questa possibilità: perché viviamo in un’area ricca di bellezze naturali, perché finalmente disponevamo di un pomeriggio libero tutto per noi… ci accorgeremo di quante piccole cose diano un grande valore al quotidiano. Occorre solo riportarle al centro dell’attenzione.
È il concetto che ritroviamo nel “Diario della gratitudine” tenuto e consigliato dalla conduttrice TV americana Oprah Winfrey, in cui annotare giornalmente situazioni piacevoli ed eventi positivi.
Esistono anche tecniche di meditazione che ruotano attorno allo stesso concetto: esercizi in cui al respiro lento e profondo si accompagnano visualizzazioni mentali o pensieri legati ai motivi per cui ci sentiamo grati.
La pratica può aiutarci a consolidare una nuova mentalità che renderà la gratitudine spontanea o quasi. Come spiega la scienza, abbiamo ereditato dai nostri antenati primitivi, sempre in pericolo, la tendenza a focalizzare l’attenzione sulle minacce o sui possibili problemi. Ma la mente può essere guidata, con la costanza e la volontà. E la Giornata mondiale della Gratitudine è un’ottima occasione per cambiare l’approccio al quotidiano!
Questo articolo è un testo puramente informativo e non rappresenta in nessun modo prescrizioni o consigli medici.