Giornata mondiale degli oceani, 8 giugno
di Ugo Cirilli
Le acque salate ricoprono il 71% della superficie del nostro pianeta; possiamo quindi capire quanto siano importanti per l’ecosistema. Il loro insieme è detto oceano, formato da oceani specifici come l’Atlantico e il Pacifico. Questi ultimi possono essere suddivisi in aree più piccole, i mari.
L’enorme massa blu è importantissima per la vita: accoglie circa il 50% della biodiversità e gioca un ruolo chiave nel contrasto al riscaldamento globale. Assorbe intorno al 90% del calore generato dalle attività umane e il 25% della Co2. Dalle masse marine viene inoltre prodotto circa il 50% dell’ossigeno della Terra. Pensiamo poi alle risorse della pesca e all’utilizzo dell’energia rinnovabile derivante dal movimento del mare. Questo preziosissimo ecosistema è minacciato da vari pericoli; per tale ragione nel 1992 nacque la Giornata mondiale degli oceani.
Dall’Earth Summit a oggi
L’idea di una ricorrenza dedicata alla tutela degli oceani venne proposta all’Earth Summit di Rio De Janeiro, prima conferenza mondiale dei capi di Stato dedicata all’ambiente. Nel 2008 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ufficializzò la data dell’8 giugno per celebrare ogni anno il World Oceans Day.
Già negli anni ’90 i pericoli che minacciavano gli oceani erano evidenti, così nacque il progetto di un grande evento di sensibilizzazione. Purtroppo la situazione è tuttora preoccupante. Il riscaldamento globale ha reso i mari più caldi e acidi, con conseguenze sulla vita marina. Anche l’inquinamento e le pratiche di pesca indiscriminata hanno un impatto devastante. Come si legge sul sito web delle Nazioni Unite, la popolazione di grandi pesci si è ridotta del 90% e il 50% della barriera corallina è stato distrutto. Non è tardi per agire, ma occorre cambiare urgentemente il nostro rapporto con gli oceani.
La Giornata mondiale degli Oceani 2021
Ogni anno la Giornata ha un tema: quello del 2021 è “Life and livelihoods”, “Vita e sostentamento”, per sottolineare proprio l’importanza degli oceani per la sopravvivenza degli esseri viventi. Per il secondo anno la ricorrenza delle Nazioni Unite si svolgerà interamente in versione virtuale: l’8 giugno potremo ascoltare online, sul sito web unworldoceansday.org, gli interventi di oltre 40 personalità di spicco nella tutela degli oceani: dall’esploratore marino e ambientalista Jean-Michel Cousteau all’oceanografa Sylvia Earle. Tra i vari argomenti si parlerà della “blue economy”, un approccio sostenibile all’utilizzo delle risorse marine che spazia dalla pesca alle energie rinnovabili. Saranno anche proclamati i finalisti e i vincitori del contest fotografico 2021 dedicato all’evento. Sul sito web possiamo ammirare gli spettacolari scatti arrivati in finale negli anni precedenti, tra panorami sottomarini quasi surreali e incontri ravvicinati con la fauna più varia. Alcune immagini sono pura poesia, altre lanciando un grido d’allarme, come gli animali che nuotano tra i rifiuti di plastica, altre infine raccontano l’impegno per la salvaguardia. Ciascuna, con la sua forza evocativa, ci avvicina sempre più al delicato ecosistema da difendere.
In Italia avranno luogo iniziative non solo web. A Trieste dal 5 al 20 giugno si svolge il festival MareDireFare, dedicato alla tutela e alla narrazione dell’ambiente marino. L’8 giugno si terrà la serata World Oceans Day, in cui il tema del mare verrà sviluppato attraverso il cinema, la musica e il teatro. Anche a Rimini, dal 5 all’11 giugno, si tiene una serie di eventi incentrati sulla salvaguardia del mare: il Rimini Blue Life Fest, tra escursioni guidate e operazioni di pulizia. In Puglia si è già svolto il Salento Clean Up Day, il 30 maggio, con la raccolta dei rifiuti in spiaggia; l’8 giugno si terrà una tavola rotonda sul contrasto all’inquinamento nel Mediterraneo.
Sono solo alcuni esempi delle iniziative in programma. Ognuno di noi potrà comunque celebrare il suo World Oceans Day personale, condividendo notizie, sensibilizzando e, magari, adottando pratiche per la sua salvaguardia dei mari. Un esempio? Utilizzare le sacche da bucato per trattenere le microplastiche che si liberano lavando i capi sintetici. Minuscole particelle che altrimenti arrivano nelle acque, innalzando i livelli di inquinamento. Pensiamo poi alle abitudini quotidiane che fanno la differenza nella lotta al riscaldamento globale: ad esempio, non esagerare con il riscaldamento in inverno e con il condizionamento in estate. Gli oceani hanno bisogno di noi e del nostro rispetto.