Agility Dog
di Virginia Torriani
L’agility dog è uno sport cinofilo che consiste in un percorso ad ostacoli. Nato in Inghilterra alla fine degli anni ‘70 da un’idea di John Varley e Peter Meanwell, che volevano proporre gare di salto simili a quelle con i cavalli, si tratta di una disciplina sportiva cui possono partecipare cani di qualsiasi razza, persino meticci.
L’agility è una competizione allo stesso tempo sia educativa che sportiva: valorizza infatti le doti di intelligenza del cane e la sua agilità, ma anche la sua intesa con il conduttore e l’obbedienza.
Il percorso prevede da un minimo di 15 ad un massimo di 22 ostacoli, che il cane deve affrontare nell’ordine previsto, possibilmente senza ricevere penalità e nel minor tempo possibile. Nel corso della gara il conduttore deve seguire il cane comunicando con esso, dandogli dei comandi e accompagnandolo in tutto il percorso.
Gli ostacoli omologati dalla FCI (Federazione cinologica internazionale) sono salto in alto, siepe, viadotto o muro, tavolo, passerella, basculla, palizzata, slalom, tunnel rigido, tunnel morbido, pneumatico, salto in lungo. La loro altezza o lunghezza dipende dalla taglia del cane.
Sono previste tre categorie di concorso, che si basano sull’altezza dell’animale: S (Small) per cani non più alti di 35 cm al garrese; M (Medium) per cani dai 35 ai 43 cm al garrese; L (Large) per cani di altezza superiore ai 43 cm. Per poter essere ammessi i cani devono avere più di 18 mesi, devono essere tatuati o muniti di microchip, vaccinati contro la rabbia e non presentare segni di malattie o ferite. Le femmine non devono essere nel periodo di gestazione o in estro.
I vincitori vengono decretati da una giuria composta da un esperto appartenente all’albo ENCI, un assistente con il compito di segnare le irregolarità riscontrate dal giudice, 2 cronometristi e 2 commissari di campo che devono risistemare eventuali ostacoli fuori posto dopo il passaggio del cane. Alla commissione così composta spetta il compito di valutare l’abilità del cane con un giudizio su cui peseranno pesantemente gli eventuali errori commessi dal cane e dal suo conduttore durante lo svolgimento del percorso.

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Costituiscono errori per il conduttore: passare tra i paletti di partenze e arrivo, toccare volontariamente il cane e toccare volontariamente un ostacolo. Sono considerati invece errori per il cane: far cadere un ostacolo, mostrare esitazione nel superare un ostacolo, non superarlo in maniera corretta, superare il TPS, ovvero il tempo di percorso standard, deciso dal giudice in base alla lunghezza e alla difficoltà del percorso. Quest’ultimo errore prevede un solo punto di penalità, tutti gli altri valgono 5 punti.
Il giudizio finale terrà quindi conto delle penalità totali – penalità percorso più penalità tempo -, in caso di parità delle penalità totali vince il cane che ha totalizzato meno penalità nel percorso e solo in caso di parità anche nelle penalità del percorso, vince il cane che ha realizzato il miglior tempo.

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