Allergie di stagione
di Virginia Torriani
La bella stagione da sempre per alcune persone porta con sé anche qualche fastidio: le allergie a pollini e graminacee sono varie e molte diffuse, tanto che in Italia si stima affliggano una persona su cinque.
Tecnicamente l’allergia altro non è che una reazione immunitaria verso una sostanza esterna. Nel caso delle allergie stagionali questa risposta viene scatenata dai pollini degli alberi e dell’erba, che contengono delle proteine in grado di irritare le mucose di naso e seni paranasali, gola e congiuntiva oculare. Per questo i sintomi di un allergia consistono essenzialmente in frequente necessità di starnutire, naso che cola, prurito, gonfiore e lacrimazione degli occhi. Spesso con l’avanzare dell’età la manifestazione allergica e i fastidi che ne derivano tendono ad attenuarsi, mentre possono essere anche molto acuti nei soggetti pediatrici, arrivando, nei casi più gravi, all’asma bronchiale.
I modi per tenere a bada le allergie però, fortunatamente, non mancano.
Il primo passo consiste nell’evitare il più possibile l’allergene. Diversamente dal caso di allergie alimentari, agli acari della polvere o al pelo di animali domestici, evitare totalmente i pollini è praticamente impossibile. Si può però cercare di non esporsi alle situazioni più critiche: gite in campagna e giornate ventose, in primis. Un aiuto per capire quando è meglio non uscire di casa arriva dalla tecnologia: esistono appositi siti e app che segnalano le giornate in cui la concentrazione del polline nell’aria di una determinata zona è maggiore. In famiglia è bene poi evitare di fumare: il fumo, anche quello passivo, irrita infatti le mucose. Utilizzare un umidificatore in casa può essere utile per evitare che l’aria risulti eccessivamente secca. Meglio anche non stendere i panni fuori, per ridurre la quantità di polline che poi verrà fatto entrare in casa.
Tra le indicazioni riservate alle persone che soffrono di allergie si segnala che applicare una piccola quantità di vaselina alle narici sembra limitare il passaggio del polline e che nei giorni in cui i fastidi sono maggiori è bene non consumare bevande alcoliche perché queste stimolano la produzione di muco e dilatano i vasi sanguigni, peggiorando di fatto la secrezione e la congestione nasale.
La strada della terapia farmacologica è la seconda risorsa a disposizione degli allergici: antistaminici e cortisonici spray sono i medicinali più utilizzati, ma è bene ricorrervi dopo aver consultato il proprio allergologo o il dottore di famiglia.
Per i casi più difficili la terza azione è l’immunoterapia specifica. La pratica consiste in una sorta di vaccino: il soggetto allergico viene messo in contatto con concentrazioni via via crescenti dell’allergene così da abituare l’organismo a questa sostanza, riducendo la produzione degli anticorpi responsabili della risposta allergica. La pratica è pressoché indolore: il vaccino viene somministrato per via sublinguale o per iniezione sottocutanea, ma ha tempi piuttosto lunghi, occorrono infatti almeno tre anni prima di riscontrare effettivi benefici.