Le aiuole, note di verde che rigenerano i sensi
di Ugo Cirilli
Quanto sarebbero più grigi gli spazi urbani e condominiali, senza quelle piccole oasi di verde che sono le aiuole? Quando si presentano ben curate, magari impreziosite da fiori o piante particolari, possono davvero ritemprare i sensi affaticati dalla vita cittadina. Diversi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato gli effetti rilassanti degli spazi verdi sulla psiche.
La pratica di racchiudere piccole aree di vegetazione ebbe origine nel XVI secolo in Francia e in Italia, con le sperimentazioni del vivaista Claude Mollet e gli sviluppi del giardino all’italiana. Si trattava di soluzioni destinate soprattutto alle grandi ville signorili, infatti possono essere ammirate ancora in alcune dimore storiche del nostro Paese. Innovazioni nate per ambienti elitari divennero, nel tempo, d’uso comune in tanti giardini grandi e piccoli.
È all’inizio dell’800 che gli urbanisti iniziarono a prestare attenzione al tema del verde pubblico: le città diventarono sempre più affollate, caotiche, piene di costruzioni che sottraevano spazio ai terreni naturali. Nacque quindi l’esigenza di ritrovare un contatto con la natura, inserendo angoli verdi anche nei centri urbani. Un concetto che accompagna ancora oggi la pianificazione urbanistica, sviluppato talvolta anche grazie all’iniziativa di commercianti e altri semplici cittadini. È il caso di Maria Immacolata Argentiero, la pensionata 75enne di Bari che, d’accordo con i titolari di alcune attività, ha letteralmente rivitalizzato tante aiuole con un mix di piante, dalle succulente ai fiori colorati.
Aiuole per tutti i gusti: classiche o… zen
Se l’aiuola urbana è delineata dal cemento o da altri materiali edili, nei giardini domestici solitamente si ricavano spazi recintati dalle pietre: ad esempio quelle calcaree, assai economiche, quelle laviche o i ciottoli di fiume. È possibile utilizzare anche il legno, anche se la pietra viene in genere preferita per la maggiore resistenza e la resa in termini estetici. Scelta la bordura, ossia il materiale usato per delineare il contorno, si procede a eliminare le erbacce e zappare la terra, ammorbidendola. Solitamente le aiuole vengono progettate considerando tanto i criteri estetici, quanto l’abbinamento di piante che richiedono le stesse condizioni d’illuminazione e irrigazione. Le rose, ad esempio, possono essere collocate vicino all’anice menta o all’erba gatta, specie molto resistenti che creano un contrasto affascinante, grazie alle infiorescenze dal blu al viola.
Le regole per un’aiuola d’effetto sono semplici: ad esempio porre le piante più alte nella parte posteriore, i fiori che colpiscono l’occhio in primo piano. La presenza di foglie dalle forme diverse, oltre alla varietà cromatica, può risultare molto gradevole.
Decisamente più particolare è il concetto di aiuola zen, che introduce in giardino l’eco suggestiva delle antiche culture d’Oriente. In questo caso il potere decorativo non sta solo in ciò che è visibile, ma anche in ciò che viene evocato: rocce disposte in maniera particolare e ghiaia possono richiamare alla mente angoli di natura incontaminata, senza ricostruirli completamente. L’aiuola zen solitamente è delimitata in parte da muri o barriere in legno, perché deve richiamare l’idea di un angolo raccolto e isolato, dedicato alla meditazione. Pietre e sassi sono sempre presenti, mentre le poche piante vengono scelte accuratamente per spiccare nell’ambiente spartano: ad esempio la Ophiopogon planiscapus nigrescens, che con le sue foglie quasi nere contrasta con le pietre chiare, o il Sommaco americano, arbusto decorativo con i rami ondulati e i fiori raccolti in pannocchie.
L’aiuola condominiale: via libera al pollice verde, nel rispetto delle regole
Le aiuole dei condomini rappresentano un tocco di bellezza e pace per gli spazi condivisi dagli inquilini. Non è raro che la loro presenza contribuisca sensibilmente ad innalzare le spese condominiali, soprattutto quando la manutenzione è affidata totalmente a giardinieri esterni. È bene sapere, quindi, che ai condòmini è consentito curare le aiuole di persona, anche collocandovi nuove piante. Nel 2018 la Corte di Cassazione ha sottolineato questa possibilità, con un’ordinanza seguita a una disputa condominiale: contribuire alla bellezza degli spazi verdi comuni è possibile, perché non ne altera la destinazione d’uso. Naturalmente, tutti gli inquilini godono dello stesso diritto e nessuno deve occupare l’intera superficie, né rimuovere le piante poste dagli altri senza il loro permesso. Eventuali contestazioni possono semmai riguardare interventi tali da alterare l’ambiente (ad esempio coprendo parte dell’edificio).
Quindi, più inquilini con il pollice verde potrebbero trasformare, di comune accordo, gli spazi condominiali verdi in una vera oasi botanica!
L’aiuola può essere anche… verticale
Chi ha un giardino poco spazioso, ma vorrebbe introdurre comunque un elemento di novità, può optare per una soluzione ingegnosa: un’aiuola… verticale. Esistono diversi supporti per crearle, con appositi impianti d’irrigazione per le piante, solitamente radicate in scomparti di materiale fibroso.
Un’aiuola verticale, oltre a rappresentare indubbiamente un tocco di stile innovativo, posta sulla parete di un edificio può addirittura migliorarne l’isolamento termico.