Le piante carnivore
di Ugo Cirilli
Quando pensiamo al concetto di predatore, forse le prime immagini mentali sono zanne, artigli, movimento, velocità. La corsa del leone o del ghepardo, il balzo della tigre, la dentatura impressionante di uno squalo.
Difficilmente immaginiamo i predatori come esseri che non si muovono quasi, ma sbagliamo. Alcune specie micidiali, spietate con le loro prede, appartengono infatti al regno vegetale: sono le piante carnivore, o insettivore.
Presenti in tutto il mondo, dimostrano la varietà di adattamenti che l’evoluzione ha riservato non solo agli animali. Il concetto di “carnivoro” sembra proprio in contraddizione con l’idea classica che abbiamo dei vegetali, in grado di nutrirsi solo di sole e acqua!
Invece, la carenza di queste risorse in alcuni habitat ha plasmato le circa 600 specie di piante carnivore conosciute, capaci di attirare gli insetti, catturarli e cibarsene tramite vere e proprie trappole naturali. Originarie di ambienti estremi come i terreni molto acidi e le torbiere, queste piante in genere hanno radici piuttosto piccole. È la parte superiore ad essere più sviluppata, poiché comprende i sistemi per la cattura delle prede, davvero vari. Possono consistere in foglie a forma di brocca con enzimi digestivi all’interno (trappole ad ascidio), foglie “a tagliola” che serrano la vittima in una morsa micidiale, parti adesive o con peli per intrappolare gli insetti, perfino “trappole ad aspirazione” che risucchiano la preda generando un vuoto di pressione.
Questi apparati hanno spesso forme pittoresche e insolite, che rendono le piante carnivore molto apprezzate dagli appassionati per fini decorativi. La Sarracenia leucophylla, ad esempio, è chiamata “la dama bianca d’autunno” per i suoi bellissimi calici chiari screziati, molto ornamentali nei giardini soprattutto in folti cespugli. Il genere Nephentes presenta caratteristiche “sacche” che spiccano per forma e colore.
Alcune piante carnivore possono essere coltivate anche in appartamento: tra queste ad esempio la Drosera capensis con i suoi “tentacoli” colorati, e la Dionea muscipula dalle foglie a tenaglia con filamenti, una delle più conosciute e diffuse.
La coltivazione delle insettivore non è sempre semplicissima. Si tratta di piante generalmente delicate, che anche in natura risentono molto delle alterazioni del loro habitat. Ogni specie ha le proprie esigenze, quindi il consiglio migliore è informarsi a seconda di quale vogliamo acquistare. In generale, comunque, le carnivore gradiscono a primavera e in estate una posizione a mezz’ ombra, riparata dai raggi diretti del sole che rischiano di bruciarle. Sempre nei periodi caldi dell’anno le innaffiature dovranno essere più frequenti, mantenendo una certa umidità. In inverno possono essere irrigate una volta a settimana, rimuovendo inoltre le foglie morte.
Grazie ai giusti accorgimenti sarà possibile coltivare con soddisfazione queste particolari piante. Chissà, forse la loro presenza terrà le zanzare lontane dalla casa!