L’arcobaleno, incanto nel cielo
di Ugo Cirilli
È uno dei fenomeni meteo più affascinanti: l’arcobaleno, che da sempre sorprende ed emoziona l’umanità. Un trionfo di colori che ha ispirato leggende e credenze, prima che la scienza capisse come si forma.
Quali condizioni ambientali ci regalano questo spettacolo? La circostanza più nota è il momento successivo a un temporale, quando il meteo inizia lentamente a migliorare. Nell’aria sono ancora presenti goccioline d’acqua in sospensione, mentre il sole inizia ad affacciarsi. I suoi raggi, entrando in ogni goccia, si dividono per il fenomeno della rifrazione in più raggi colorati. Questi ultimi vengono riflessi all’esterno; si ha così la percezione di un unico arcobaleno variopinto.
È possibile osservarlo anche nei pressi di cascate e fontane, dove la presenza di piccole gocce d’acqua nell’aria è abbondante.
L’arcobaleno tra miti e significati simbolici
Ci siamo soffermati sulla spiegazione scientifica dei colorati arcobaleni. Da sempre, però, la loro bellezza non colpisce solo la parte razionale dell’uomo, ma anche l’emotività. Così, diverse culture nel tempo hanno reso l’arcobaleno un simbolo che evoca concetti spirituali, protagonista di miti e credenze.
Per gli antichi greci era un segno del passaggio della dea Iris, messaggera degli dei. Nella mitologia cinese, l’arcobaleno rappresentava il sigillo con cui la dea Nuwa chiudeva una frattura nel cielo, utilizzando pietre colorate. Nei miti dei norreni, gli antichi scandinavi, si trattava invece di un ponte tra il mondo degli dei, Ásgard e quello degli umani, Midgard. Credenze appartenenti a culture lontane, con un elemento in comune: l’arcobaleno era una manifestazione del divino nella realtà terrena.
Anche nella Bibbia appare questa connotazione, con la sua apparizione a Noè dopo il diluvio universale.
Al giorno d’oggi, il fascino e le emozioni suscitate dai colori brillanti fanno sopravvivere il significato simbolico dell’arcobaleno, associato a ideali di pace e speranza. Connotazioni che lo hanno reso protagonista di tanti messaggi e disegni durante la pandemia da Covid-19, assieme allo slogan “Andrà tutto bene”. Immagini vivaci realizzate anche dai bambini, spesso appese a finestre e balconi per accendere una nota di colore nei momenti di peggiore incertezza.
In fondo, l’arcobaleno è una meraviglia che ritempra lo spirito dopo la tempesta, il messaggero che preannuncia il ritorno del sole e della tranquillità. Arcobaleni e pioggia sono entrati anche nel linguaggio comunque, come metafora della ritrovata serenità o del successo che arriva dopo l’impegno e la fatica. “Chi desidera vedere l’arcobaleno, deve imparare ad amare la pioggia” disse lo scrittore Paulo Coelho.
“Per come la vedo io” ha affermato la cantante Dolly Parton “se vuoi l’arcobaleno, devi rassegnarti a sopportare la pioggia.” Altri protagonisti della musica, italiani, al suggestivo fenomeno hanno dedicato una canzone: “L’arcobaleno” di Adriano Celentano, con parte letteraria di Mogol e musica di Gianni Bella. Un brano toccante, dedicato a un grande della nostra canzone che ci ha lasciati troppo presto: Lucio Battisti.
Gli arcobaleni: curiosità
Abbiamo scoperto l’origine degli affascinanti archi colorati, con un piccolo viaggio tra mitologie e simbolismi. Concludiamo con alcune curiosità!
- L’arcobaleno non è diviso in strisce. Sembra che sia il nostro cervello a percepire così la sua luce, ma non è ancora chiaro come avvenga tale processo.
- L’arcobaleno più lungo al mondo è rimasto visibile quasi 9 ore. Apparso nel 2017 a Yangmingshan, Taipei, ha superato il precedente record, un arcobaleno della durata di circa sei ore osservato nel 1994 a Sheffield.
- Può capitare di osservare un doppio arcobaleno. Ciò si verifica quando la luce rimbalza più volte nelle goccioline prima di fuoriuscire. Tra i due arcobaleni si forma un’area più scura, dove la luce riflessa non raggiunge l’osservatore. Molto più difficile è imbattersi in arcobaleni tripli o quadrupli.
- Esiste anche un rarissimo “arcobaleno piatto”. Si tratta di un fenomeno molto suggestivo, che vede comparire le caratteristiche “bande” colorate orizzontalmente sul mare. Come se si formasse una nebbia colorata sulla superficie dell’acqua. In genere si osserva dopo una tempesta o un forte vento, che sollevano goccioline d’acqua ancora nell’aria quando si riaffaccia il sole.