La comicità: l’arte della risata per affrontare il quotidiano
di Ugo Cirilli
La risata può essere un toccasana per il nostro benessere psicologico: ridendo rilasciamo nell’organismo le endorfine, dette “ormoni della felicità”, che incrementano le sensazioni di benessere. Una battuta può risollevare l’umore dopo una “giornata no” o, addirittura, essere d’aiuto in un momento di tensione politica. Accadde durante un meeting tra egiziani e israeliani dopo la Guerra del Kippur, quando il diplomatico italiano Boris Biancheri spiazzò i presenti rivolgendosi a loro con un “Siete tutti belli!”, che sdrammatizzò subito la situazione.
Non sorprende quindi che nel tempo quella del comico sia diventata una vera professione. Da quanto tempo l’umanità si intrattiene con l’arte della risata? Difficile capirlo con certezza, ma sembra che la comicità ci accompagni da epoche remote.
Risate davvero antiche
Nell’Antica Grecia, ad esempio, era popolare il genere teatrale della commedia: tra il V i il IV secolo a.C. nacque quella che è chiamata “commedia antica”. Si raccontavano intrighi legati alla vita cittadina, trame brillanti, ma non mancavano già allora spunti di critica al malcostume e ai problemi delle istituzioni: gli albori della satira. Il pubblico non era particolarmente raffinato e gli autori ricorrevano spesso a uno humour assai grossolano, tra battute oscene e altre scurrilità. Da questa fase si passerà alla “commedia di mezzo” e alla “commedia nuova”, (seconda metà del IV sec. a.C.), in cui le allusioni pesanti vennero vietate. Il tema centrale diverrà l’amore, ma non mancheranno figure comiche ricorrenti come il cuoco e il soldato spacconi e lo schiavo imbroglione… ruoli che oggi sarebbero interpretati dai caratteristi!
La commedia divenne nel tempo popolare anche nell’Antica Roma, dove ebbero finalmente spazio anche i personaggi femminili.
L’arte della risata nell’età moderna: una gran varietà di forme
Ripercorrere l’intera evoluzione della comicità sarebbe sicuramente molto impegnativo. Limitiamoci a ricordare che il nostro Paese ha un ruolo importante nella sua storia: basta pensare alla Commedia dell’Arte nata nel XVI secolo e alle famose commedie di Carlo Goldoni del ‘700. Per non parlare poi dei giganti novecenteschi, da Totò a Massimo Troisi.
Oggi la comicità si suddivide in una gran varietà di generi e sfumature. Il performer può suscitare la risata con gag puramente fisiche, come quelle della slapstick comedy: si tratta di un genere nato con il cinema muto, basato su azioni goffe e imprevedibili come la classica scivolata sulla buccia di banana. Prende il nome dallo “slap stick”, un bastone formato da due sottili listelli che si urtano, producendo un forte rumore anche con una lieve percussione. Questo strumento dà l’idea di una sonora bastonata ricevuta da un attore, con un colpo in realtà leggero!
Il cabaret invece prevede per lo più monologhi comici esilaranti e rapidi; oggi noto soprattutto per la versione tv, nacque alla fine del XIX secolo in Francia, dove contribuì alla nascita di movimenti artistici come il dadaismo e il surrealismo.
Di origini più recenti e tipicamente anglosassoni è una variante del cabaret chiamata “stand up comedy”, da “to stand up”, “stare in piedi”. Prevede infatti che il comico si esibisca in piedi rivolgendosi direttamente al pubblico, come se stesse tenendo un comizio. Dà ampio spazio ad argomenti sociali e politici, ma esiste anche la variante “one liner”: una serie di battute spiazzanti, scollegate, in rapida successione.
In generale, il comico oggi può sbizzarrirsi con una gran varietà di tematiche e approcci, da quelli legati alla satira e alle questioni di attualità agli spunti offerti dalla quotidianità, magari con le caratterizzazioni dei vari dialetti regionali. L’importante è avere ritmo, saper utilizzare al meglio la voce e la gestualità e trovare l’idea giusta, efficace e originale.
Diventare comico professionista
Pensate di avere un’attitudine alla comicità? Oggi non mancano le opportunità per farsi conoscere, dal vivo e online. Tuttavia, in un panorama sempre più affollato, la formazione giusta potrebbe fare la differenza. Anche nel nostro Paese esistono varie opportunità formative, dai corsi organizzati da piccole realtà all’”Accademia del Comico”, con sedi a Milano, Torino, Bologna e Roma.
Avvicinarsi a una dimensione di studio professionale potrebbe essere la prova del fuoco, per capire se si ha la stoffa del comico: se oltre agli amici rideranno anche i docenti esperti, il prossimo step sarà forse un vero palcoscenico!