5 mostre imperdibili nel 2020
di Ugo Cirilli
Possiamo dire che organizzare una mostra sia quasi un’arte a sé: non si tratta solo di esporre determinate opere, ma di creare un vero e proprio percorso tematico, portando i visitatori a scoprire un periodo storico, uno stile, un mondo di idee. Un viaggio nel tempo, nella bellezza, nell’intelletto creativo.
In questo 2020 non mancano sicuramente le mostre di grande interesse; ne sono un esempio le cinque di seguito.
“Raffaello” (Roma, 5 marzo – 2 giugno 2020)
Una maxi – mostra a Roma dedicata a Raffaello Sanzio (1483 – 1520), pittore e architetto, uno dei grandi nomi nell’evoluzione stilistica del Rinascimento.
L’evento, che si terrà alla Scuderie del Quirinale, rappresenta il fulcro delle celebrazioni in occasione dei cinquecento anni dalla scomparsa dell’artista di Urbino e presenterà al pubblico oltre duecento opere, tra dipinti, disegni e non solo. Cento di queste appartengono allo stesso Raffaello, un dato che rappresenta un record. Mai, in precedenza, erano state riunite tante sue opere in una singola esposizione. Saranno presenti, ad esempio, la Madonna del Granduca e la Velata provenienti dagli Uffizi, il ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto dal Louvre. Completeranno la mostra i dipinti di artisti dello stesso periodo di Raffaello Sanzio, in un affascinante quadro d’insieme dell’arte rinascimentale.
“Ulisse. L’arte e il mito” (Forlì, 15 febbraio – 21 giugno 2020)
Il personaggio di Ulisse, ideato da Omero probabilmente nel IX secolo a.C., continua ad affascinare l’umanità. Il desiderio di scoperta, la tensione tra il richiamo dell’ignoto e quello delle certezze e degli affetti familiari sono tematiche che toccano corde profonde, a prescindere dal periodo storico. Proprio da questa considerazione è stata sviluppata la mostra ai Musei San Domenico di Forlì: un percorso tra oltre 200 opere d’arte di pregio, dall’antichità a oggi, che hanno come tema comune la vicenda dell’eroe omerico. Tra pittura, scultura, ceramiche, grafica e altro ancora, l’esposizione mostra le molteplici interpretazioni e sfumature del personaggio che gli artisti hanno rappresentato nel tempo. Un universo davvero vario che, attraverso la figura di Ulisse, percorre tappe importanti della storia dell’arte: tra queste il Rinascimento, il Romanticismo, il Simbolismo e la cinematografia moderna.
“Time machine. Vedere e sperimentare il tempo” (Parma, 12 gennaio – 3 maggio 2020)
Avete mai pensato al cinema, al videomaking (e a qualsiasi forma di creatività basata sulle immagini in movimento) come a un modo per cambiare il nostro rapporto con il tempo? Un film, un documentario possono rappresentare una vicenda rallentandone la progressione, compiendo flashback, dilatando un istante all’inverosimile o compiendo salti in avanti improvvisi. Parma quest’anno è la Capitale italiana della Cultura e, tra le varie iniziative, dedica una mostra a Palazzo del Governatore proprio al rapporto tra immagini in movimento e tempo. I visitatori ammirano il frutto dell’ingegno di videomaker, cineasti, visual artist e fotografi. Estratti di cinema classico e sperimentale, documentari, videoinstallazioni e immagini tratte dalla storia della fotografia stimolano la riflessione sulla percezione temporale soggettiva.
Le possibilità dell’immagine in movimento vengono esplorate da tre punti vista: come mezzo che permette di catturare un evento e archiviarlo, come “viaggio nel tempo” e come manipolazione del tempo stesso.
“Henri Cartier Bresson: Le Grand Jeu” (Venezia, 22 marzo 2020 – 21 gennaio 2021)
Una mostra a Palazzo Grassi con 385 scatti d’autore di un grande della fotografia e del fotogiornalismo, realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier Bresson e la Bibliothèque nationale de France. Le foto appartengono a una selezione compiuta agli inizi degli anni ‘70 da Cartier Bresson stesso, scomparso nel 2004, che individuò le più significative immagini nel suo repertorio di allora.
Particolare è l’approccio con cui è stata concepita la mostra, coinvolgendo cinque personalità con background molto vari: La fotografa Annie Leibovitz, il regista Wim Wenders, lo scrittore Javier Cercas, la conservatrice e direttrice del dipartimento di Stampe e Fotografia della Bibliothèque nationale de France Sylvie Aubenas, il collezionista François Pinault. A ognuno di loro è stato chiesto di compiere una personale selezione di circa cinquanta scatti, in base ai propri gusti e punti di vista sull’arte fotografica.
“Divina creatura. Donne nell’arte da Tiziano a Boldini” (Brescia, 18 gennaio – 7 giugno 2020)
Nell’anno in cui anche il Festival di Sanremo ha dato ampio spazio al tema dei diritti delle donne, ha aperto i battenti a Brescia una mostra che vede la femminilità protagonista assoluta. Un percorso espositivo a Palazzo Martinengo, suddiviso in otto aree tematiche con un elemento in comune: la rappresentazione della donna nella storia dell’arte italiana, dal ‘500 alla Belle Époque.
Otto sezioni, otto diverse declinazioni del mondo femminile nella pittura: “Sante ed eroine bibliche”; “Mitologia in rosa”; “Ritratti di donne”; “Natura morta al femminile”; “Maternità”; “Lavoro”; “Vita quotidiana”; “Nudo e sensualità”. In mostra prestigiose opere di nomi di primo piano della storia dell’arte, da Tiziano e Boldini, citati nel nome dell’evento, a Caravaggio. Alcuni pannelli informativi, collocati in collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, presentano dati aggiornati relativi a questioni come le violenze domestiche, le disparità uomo – donna e l’occupazione lavorativa femminile.