29 aprile 2021, torna la Giornata mondiale della danza
di Ugo Cirilli
Torna anche quest’anno la Giornata Mondiale della Danza, istituita nel 1982 dal Comitato internazionale per la Danza legato all’UNESCO. La data scelta è il 29 aprile, giorno della nascita di un pioniere settecentesco di questa forma artistica: Jean-Georges Noverre (1727-1820). Coreografo francese, visse una carriera internazionale che lo portò anche in Inghilterra, Germania e Austria. Si ritiene che Noverre abbia influenzato profondamente la visione moderna del ballo, scrivendo spettacoli in cui l’atto di danzare aveva una funzione narrativa che lo avvicinava al teatro.
L’Italia ha iniziato a celebrare a livello nazionale la Giornata Mondiale della Danza nel 2002, quando la manifestazione è stata promossa dalla coreografa e insegnante Gabriella Stazio, membro del Comitato internazionale UNESCO dal 2001.
In un anno in cui la situazione sanitaria ostacola ancora l’attività sportiva e motoria in genere, la ricorrenza assume il valore di un segnale di speranza. Anche in un contesto così difficile, nascono iniziative volte a omaggiare il fascino e l’emozione del ballo.
Ogni anno viene scelto un ambasciatore, autore di un messaggio speciale per l’occasione. Quest’anno il ruolo è affidato a Friedmann Vogel, principale ballerino dello Stuttgart Ballet di Stoccarda.
“Tutto ha inizio dal movimento” esordisce il suo discorso “e la danza è movimento raffinato per comunicare. Se una tecnica impeccabile è importante e colpisce, l’essenza ultima risiede in quello che il danzatore esprime con il movimento.” Il messaggio prosegue poi toccando direttamente l’attualità: mai come in questo momento la comunità della danza era stata messa a dura prova, senza contatto fisico, senza spettacoli. Eppure, osserva Vogel, proprio quando veniamo privati di qualcosa di prezioso ci rendiamo davvero conto della sua importanza. Così, conclude, i danzatori sapranno reinventarsi e prepararsi al ritorno sulle scene, sostenuti dalla tenacia che li caratterizza, non solo fisica ma anche mentale.
Alle parole toccanti del testo si accompagnano iniziative in vari Paesi, in attesa di una ripresa che tutti si augurano vicina.
A Vancouver il Dance Center, uno spazio dedicato all’insegnamento e allo spettacolo di danza, celebrerà virtualmente il Dance Day 2021 pubblicando online alcuni cortometraggi dedicati a varie forme espressive di ballo, dal latinoamericano al contemporaneo, alle tradizioni indiane.
A Cipro l’organizzazione Dancehouse Lefkosia ha lanciato un concorso per coreografi, che presenteranno video di performance da loro ideate. I clip rimarranno visibili al pubblico sul canale Instagram dell’organizzazione tra il 22 e il 29 aprile.
L’associazione italiana “Danze Antiche”, dedicata allo studio e alla valorizzazione delle storiche danze nate tra il 1300 e il 1800, ha creato una pagina sul suo sito web per celebrare virtualmente la ricorrenza. Troviamo video davvero vari, da una performance del ballerino e studioso di danze antiche Andrea Francalanci, scomparso prematuramente nel 1993, a una colorata e poetica danza cartoon nata dall’arte di Bruno Bozzetto.
Anche Ondance, la piattaforma online italiana di tutorial e lezioni di danza ideata da Roberto Bolle, punta a mantenere vivo lo spirito della ricorrenza attraverso il web. Il sito invita gli utenti a scattarsi una foto in cui esprimano la passione per la danza, in un luogo caratteristico della loro zona. Scatti che uniscano un valore artistico e uno simbolico: aspettando la riapertura dei teatri e della ripresa delle attività, la danza può vivere solo grazie al singolo appassionato, che continua solitario a esercitarsi avendo come unico palcoscenico uno spazio pubblico. Le foto devono essere inviate all’indirizzo amoladanza@ondance.it. Le immagini più belle saranno pubblicate sui social ed esposte durante Ondance 2021, manifestazione che si terrà a Napoli il 18 e 19 maggio e a Milano tra il 26 maggio e il 2 giugno. I fotografi autori degli scatti più apprezzati avranno un pass per il backstage dello stesso evento, che si svolgerà tra workshop e, come tutti sperano, spettacoli live.
La dura prova che stiamo attraversando ci ricorda che le passioni, come la danza, possono sopravvivere alle peggiori difficoltà finché qualcuno continua a coltivarle, nonostante tutto. In attesa di tornare a viverle nelle strade, nelle piazze, sui palcoscenici.