Le Ninfee di Monet a Genova: 5 minuti a tu per tu con un capolavoro
di Ugo Cirilli
“Distanziamento sociale”: due parole entrate di colpo nel nostro lessico quotidiano, una misura dura ma necessaria per vincere la battaglia contro il Covid-19. Due parole che hanno messo in difficoltà il settore dell’arte e della cultura, che da sempre punta sui grandi eventi, sulle visite guidate, sugli incontri pubblici. Tuttavia, anche nei momenti di crisi e di emergenza possono nascere idee davvero innovative: lo dimostra l’iniziativa che ha preso il via il 12/06 e si concluderà il 23/08/2020 al Palazzo Ducale di Genova, “5 minuti con Monet- A tu per tu con le Ninfee”.
La Fondazione Palazzo Ducale e il Comune di Genova hanno concepito un percorso che vede protagonista un vero capolavoro: le “Ninfee” provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, che il pittore Claude Monet (1840-1926) dipinse tra il 1916 e il 1919. Considerato uno dei fondatori dell’impressionismo francese, l’artista si trasferì nel 1883 con la famiglia a Giverny, un piccolo paese di campagna della Normandia. Era affascinato dai paesaggi e dalla luce di quei luoghi, che considerava ottime fonti d’ispirazione per la sua pittura. Presso il casolare in cui viveva riuscì a realizzare un progetto suggestivo: trasformare il giardino in un’oasi di pace dalle atmosfere orientali, con un piccolo stagno in cui fiorivano le ninfee. Le affascinanti piante acquatiche divennero uno dei soggetti preferiti dell’arte di Monet, che le raffigurò in circa 250 opere. Le “Ninfee” esposte a Genova sembrano sbocciare nel cielo riflesso sulle acque, in un effetto di grande suggestione e poesia che colpì anche lo scrittore Marcel Proust.
Qual è la particolarità dell’iniziativa genovese? Semplice: ogni visitatore che intraprende il percorso (nel rispetto delle norme di sicurezza, come l’uso della mascherina e il distanziamento), ha l’opportunità unica di trascorrere cinque minuti solo a tu per tu con il dipinto. Può contemplarlo a fondo, incantato dall’azzurro dell’acqua e del cielo, dal rosa e dal verde delle ninfee che sembrano fluttuare nell’aria, dal giallo brillante degli altri fiori che si affacciano timidamente. È possibile lasciarsi rapire dalla magia del colore in silenzio, oppure con il sottofondo di “Spiegel im Spiegel” di Arvo Pärt. Un’altra alternativa è ascoltare le parole che il pittore scrisse al critico François Thiébault-Sisson, nella lettura registrata di Luca Bizzarri. Un’occasione speciale, che non sarebbe stata forse possibile in altre circostanze.
A introdurre il quadro, il dipinto di un artista che contribuì alla conoscenza dell’opera del collega francese in Italia: “La Contessa Beatrice Susanne Henriette van Bylandt” di Giovanni Boldini (1842 – 1931), proveniente dalle Civiche Raccolte Frugone di Nervi. A corredo della mostra, inoltre, anche un video dedicato alla biografia del pittore e una ripresa del 1915 circa, in cui lo vediamo dipingere a Giverny.
A corredo della mostra, sarà disponibile in vendita un’originale pubblicazione: “Monsieur Monet. Sinestesie intorno alle Ninfee”. Sinestesie, quindi originali accostamenti tra ambiti sensoriali diversi. Un testo con gli interventi di alcuni creativi di spicco provenienti da ambiti diversi dalla pittura, da Ivano Fossati a Carlo Cracco, ispirati dall’opera di Claude Monet.
Un istante di bellezza catturato agli inizi del ‘900 è arrivato fino a noi: la mostra di Genova ci dà la possibilità di contemplarlo in totale tranquillità, vivendo forse le stesse sensazioni di pace e meraviglia che il pittore provava nel suo giardino.
Tutte le informazioni sui biglietti e sull’esposizione sono consultabili sul sito web palazzoducale.genova.it.