Grandi attori italiani che hanno fatto la storia del cinema
di Ugo Cirilli
Il cinema italiano occupa una posizione di spicco nella storia della Settima Arte, apprezzato e citato da molti registi stranieri.
Dal neorealismo alla commedia all’italiana, ha dato vita a veri e propri sottogeneri che hanno fatto scuola: un successo dovuto anche alle interpretazioni dei grandi attori. Ecco alcuni nomi impressi a caratteri indelebili nella storia del cinema tricolore (e non solo), ben sapendo che una lista completa degli interpreti memorabili sarebbe molto più lunga.
Anna Magnani (1908-1973)
Anna Magnani è stata un simbolo del cinema italiano e della romanità, il cui fascino superò i confini nazionali: le sue interpretazioni vennero apprezzate anche all’estero e vinse un Premio Oscar come migliore attrice protagonista, per “La rosa tatuata” (1955). Si trattò della prima interprete italiana ad ottenere tale riconoscimento. La celebrità internazionale era arrivata già nel 1945 con il film “Roma città aperta” di Roberto Rossellini e l’accompagnò per tutta la carriera.
Tra i tanti titoli interpretati, troviamo “Bellissima” (1951) di Luchino Visconti e “Mamma Roma”(1962) di Pier Paolo Pasolini. Ad Anna Magnani è stato intitolato un cratere scoperto sul pianeta Venere.

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Alberto Sordi (1920-2003)
Uno dei volti più noti del nostro cinema, in particolare della commedia italiana, come Anna Magnani fu al contempo un’icona romana e nazionale. I suoi personaggi sapevano mettere alla berlina vizi e difetti attribuiti allora al cosiddetto “italiano medio”: pigrizia, opportunismo, ingenuità…
Tra le sue numerose e celebri interpretazioni (circa 200 film) troviamo, ad esempio, “Un americano a Roma” (1954), “Il moralista” (1959) e “Il medico della mutua” (1968).
Alberto Sordi non è stato solo attore, ma anche regista, compositore, cantante e sceneggiatore. Non si sposò mai e non ebbe figli, sostenendo che la sua dedizione totale al lavoro non gli avrebbe lasciato il tempo necessario per una famiglia.

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Vittorio Gassmann (1922-2000)
Attore proveniente dal mondo teatrale, fondatore e direttore del Teatro d’Arte italiano, è considerato uno dei grandi interpreti della commedia all’italiana. Conobbe un travolgente successo con il film “I soliti ignoti” (1958) di Mario Monicelli e, nel 1959, con il programma tv “Il mattatore”, dal quale derivò il suo soprannome.
Con Monicelli diede sfoggio della sua magistrale vena comica, in film come “Il sorpasso” (1962) e “In nome del popolo italiano” (1963) si calò invece con intensità in atmosfere drammatiche. Attivo anche come regista, scrittore e doppiatore, non abbandonò mai l’originaria passione per il teatro, dedicandosi anche alla recitazione poetica.
Marcello Mastroianni (1924-1996)
Protagonista nei celebri film di Federico Fellini “La dolce vita” e “8 ½”, Mastroianni fu uno dei nostri interpreti più noti all’estero negli anni ’60 e ’70, candidato per tre volte ai Premi Oscar come miglior attore e vincitore di due Golden Globe.
Nella sua carriera ha interpretato vari generi, dalle commedie neorealistiche ai film drammatici, lavorando anche con Sofia Loren. Oltre ai già citati titoli felliniani, una sua celebre interpretazione è la commedia nera “Divorzio all’italiana”.
A causa di alcuni ruoli cinematografici venne associato al personaggio del tipico latin lover italiano, un cliché di cui cercò sempre di liberarsi.
Gina Lollobrigida (1927)
Una delle attrici più note nel panorama europeo anni ’50 e ’60, nel 1954 il New York Times scrisse “In Europa Gi-na-Lol-lo-bri-gi-da sono le sette sillabe più famose”. Terza classificata a “Miss Italia” del 1947, esordì nella recitazione a teatro. Notata e invitata negli USA dal produttore cinematografico Howard Hughes, preferì tornare a lavorare in Italia. Con il film italo-francese “Fanfan la Tulipe” (1952) ottiene comunque un successo internazionale, diventando una star anche in Francia.
Lavorò ancora in produzioni hollywoodiane quali “Il tesoro dell’Africa” (1953) e “La donna più bella del mondo” (1955). Tra i film italiani più noti da lei interpretati troviamo “Pane, amore e gelosia” (1954) di Luigi Comencini e “La romana” (1954) di Luigi Zampa. Tra le sue passioni occupa un ruolo di spicco la scultura: ha esposto le sue opere in diversi Paesi.

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Sofia Loren (1934)
Tra le più celebri attrici della storia del cinema, Sofia Loren, pseudonimo di Sofia Villani Scicolone, vanta una carriera davvero stellare tra produzioni italiane e hollywoodiane: per il film “La baia di Napoli” (1960), interpretato con Clark Gable, ottenne una candidatura ai Golden Globe, per “La ciociara” (1960) di Vittorio De Sica vinse il primo Premio Oscar conferito a un’attrice di un film non in lingua inglese.
Diretta in ruoli memorabili da grandi registi italiani e stranieri, spaziando dal registro comico a quello drammatico, due Premi Oscar e cinque Golden Globe, è stata inserita nel 1999 dall’American Film Institute al 21esimo posto nella classifica delle più grandi star del cinema.
Nel 2009 è entrata nel Guinness dei Primati come attrice italiana più premiata al mondo.

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Giancarlo Giannini (1942)
Capace di dare il volto a un insieme davvero eterogeneo di personaggi, Giancarlo Giannini ha saputo spaziare dalla commedia alle atmosfere drammatiche, adottando inoltre con credibilità vari dialetti regionali.
Tra i titoli più noti che lo vedono protagonista figurano tre film della regista Lina Wertmüller, con cui sviluppò una produttiva collaborazione artistica: “Mimì metallurgico ferito nell’onore” (1972), “Film d’amore e d’anarchia” (1973) e “Travolti da un insolito destino nel mare d’agosto”, oggetto di un remake di Guy Ritchie nel 2002.
Personaggio poliedrico, Giannini è anche sceneggiatore, regista, doppiatore, scrittore e inventore. Tra le sue invenzioni troviamo il particolare “giubbotto parlante” indossato dal personaggio di Robin Williams nel film “Toys”.

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Massimo Troisi (1953-1994)
Considerato uno dei principali esponenti della comicità napoletana, il suo humour andava oltre la semplice risata per toccare corde più profonde, tanto da farlo soprannominare “Il comico dei sentimenti”.
Formatosi con il cabaret (era parte del celebre trio “La Smorfia” con Lello Arena ed Enzo Decaro), dimostrò la sua grande attitudine per il cinema con “Ricomincio da tre” (1981), film che sceneggiò, diresse e interpretò riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica. Diede vita, come attore e come regista, a personaggi “antieroici”, timidi, impacciati ed emotivi. Sfuggì i cliché della napoletanità, con film come “Scusate il ritardo” (1983) e “Pensavo fosse amore…invece era un calesse” (1991).
Scomparso prematuramente per un problema cardiaco, ha lasciato una traccia indelebile nel nostro cinema.

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