BookCrossing, quando i libri viaggiano verso una nuova vita
di Ugo Cirilli
Gli appassionati lettori sono sempre in cerca di nuovi libri, che li possano affascinare, coinvolgere, arricchire interiormente. Così, un’interessante iniziativa si è affermata a livello internazionale: il BookCrossing, che favorisce la circolazione dei volumi e la passione per la lettura con un approccio originale.
L’espressione nasce dall’unione tra le parole “book”, libro e “crossing”, incrocio, scambio.
Far circolare la magia dei libri
Il BookCrossing prevede fondamentalmente di lasciare uno o più libri a disposizione di tutti, in un luogo pubblicamente accessibile. Ad esempio, possono essere collocati in un piccolo mobile, situato presso un’attività commerciale o un punto di ritrovo e aggregazione, previa autorizzazione. A volte, invece, i partecipanti a un BookCrossing si limitano a lasciare in un luogo pubblico un libro, magari contrassegnato da un bollino con le opportune indicazioni.
Se l’approccio può variare, ciò che accomuna le diverse forme di BookCrossing è lo spirito: i libri possono essere letti da chiunque, ma a lettura conclusa dovrebbero tornare disponibili a tutti. Quando sono stati presi da uno spazio apposito, il lettore li riporterà lì. In molti casi, tuttavia, è prevista la possibilità di sostituire il libro preso con un altro a nostra scelta, che doneremo al circuito di scambio.
Un’idea del 2001 (ma già nell’antica Grecia…)
L’idea di favorire gratuitamente la circolazione dei testi è antica: già il filosofo e botanico dell’antica Grecia Teofrasto (371 a.C. – 287 a. C.) “liberava” scritti racchiusi in bottiglie, affidandoli alle onde del mare che li portassero verso nuove destinazioni. Il BookCrossing contemporaneo risale però alla creazione del sito omonimo, BookCrossing.com, lanciato nel 2001 da Ron Hornbaker e dalla moglie Kaori con i cofondatori Bruce e Heather Pedersen. La piattaforma, ispirata da alcune iniziative precedenti, permette agli utenti di registrarsi e consultare i punti di BookCrossing disponibili nella propria zona. Alcuni sono “Official Book Crossing Zones”, appartenenti alla rete ufficiale. Il lettore può aggiornare i dati sui libri presenti in un punto, indicando i volumi presi in prestito o donati, anche mantenendo l’anonimato. Il sito ha riscosso un successo enorme: a fine 2019 contava quasi due milioni di iscritti e 13.000 libri registrati. Esiste anche una versione italiana, www.BookCrossing-italy.com con oltre 20.000 iscritti e gli annunci di alcune iniziative nel nostro Paese.
Nella nostra zona non troviamo eventi o spazi di BookCrossing? Possiamo lanciare questo trend, magari con la collaborazione delle attività commerciali o dell’amministrazione locale. L’importante è l’organizzazione: un sito web, o una pagina social, può rappresentare un punto di riferimento con le istruzioni, da riportare magari anche nei libri messi in circolazione. Per il resto, via libera alla creatività! Il BookCrossing è un mondo davvero vario, come dimostrano i seguenti esempi.
Le bibliocabine al mare
Una cabina piena di libri da leggere liberamente: un sogno per ogni lettore in vacanza al mare! A Genova, sulla spiaggia di Sori, è realtà: una cabina… libresca è gestita dalla Biblioteca Civica Italo Calvino. Comprende sia una selezione di volumi della Biblioteca, da prendere in prestito con le classiche modalità, sia una parte dedicata al libero BookCrossing.
La casetta del BookCrossing
A Macugnaga, nella Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, la ProLoco ha installato una vera e propria casetta in legno per il BookCrossing, vicino all’Ufficio informazioni turistiche. Al suo interno sono presenti anche alcune panche e un tavolo, per chi volesse dedicarsi alla lettura sul posto.
Il BookMob
Con il BookMob, che quest’anno si è tenuto il 5 gennaio, a Napoli il BookCrossing diventa una festa collettiva e un incontro tra lettori (il nome lo avvicina all’idea del flash mob). Non ci sono mobili o edifici dove lasciare i volumi: gli aderenti si incontrano in un punto prestabilito per scambiare direttamente i libri, totalmente impacchettati in modo da non svelare la copertina. Così, ogni partecipante ha una lettura… a sorpresa!
La libreria dei vicini
All’inizio del 2015 un giovane romeno, Victor Miron, ha deciso di posizionare una libreria in uno spazio comune del condominio in cui abita, nella cittadina di Cluj-Napoca. All’interno, libri a disposizione dei condòmini, con un cartello che invita chi ne prende uno a lasciarne in cambio un altro, a piacimento. Come ha raccontato Victor, il successo di questo “BookCrossing di vicinato” è stato tale da coinvolgere anche cittadini esterni al condominio.